Nello scorso articolo, ti ho dato qualche spunto su dove andare in vacanza ad agosto. Allora perché un altro post su dove andare in vacanza? La risposta, questa volta, è emozionale: ti darò sì degli spunti, ma che partano da te.
Se mi conosci da tempo, sai cosa significhi, per me, viaggiare. Sono soprattutto alcuni viaggi della mia vita a essersi impressi indelebilmente nell’anima. La Turchia, il camper, le notti in campeggio, la Penisola Iberica girata in lungo e in largo… E poi: l’Inghilterra e la California in solitaria, il Brasile, lo Sri Lanka.
Tutti Paesi che hanno lasciato qualcosa dentro di me e che, soprattutto, sono partiti da bisogni specifici: di esplorare, sperimentare, rimanere ammaliata, mettermi alla prova, ritrovare una me selvaggia.
Insomma, “dove andare in vacanza?”, oggi, sarà una domanda un po’ diversa. Porterà in lidi che poco hanno a che fare con le immagini patinate da catalogo: porterà a guardarci dentro.
Dove andare in vacanza? Scegli l’emozione
Sono le emozioni, le sensazioni, i “presentimenti” a guidarci verso una meta. O così dovrebbe essere.
Io posso solo darti qualche suggerimento, proprio a partire dall’istinto, che seguo sempre quando si tratta di viaggiare. Il resto, però, dovrai farlo tu.
Voglio esplorare

Dove andare in vacanza se si sente, forte, la necessità di esplorare? La situazione post (?) Covid è quella che è, ma vediamo cosa si può fare.
- Ti suggerisco il Molise, la regione meno conosciuta d’Italia. Non ti piacerebbe essere uno dei pochi a farci amicizia? Esplorane natura, tradizioni, cucina. Prendila come una missione!
- La Tanzania: fino a qualche mese fa era il mio progetto per quest’estate, ma per ovvie ragioni ho dovuto rimandarlo. Per cui, conserva questa piccola guida e preparati a incontrare animali selvaggi, una cultura completamente differente e il Kilimangiaro.
- La Cornovaglia: tra curve, scogliere, paesi e maree. Non puoi adesso? Pensa all’anno prossimo!
Voglio farmi del bene

Dove andare in vacanza se vuoi farti del bene?
Innanzitutto ti chiedo: cosa significa, per te, farti del bene? Per me, in questo momento, significa concedermi del sano relax (cosa che faccio raramente), ma anche lasciarmi andare alla gioia senza paura.
- Farsi del bene = sole + mare + brezza. Sensazioni spettacolari che ho provato ad Almissa, in Croazia. Non so dirti perché proprio lì e non altrove.
- Farsi del bene significa anche concedersi un buon massaggio: provane uno alle Terme Sensoriali di Chianciano (SI). Una volta uscito di lì, potrai immergerti nella natura e nella buona cucina.
- Farsi del bene è possibile anche a bordo piscina, circondati da un lusso sobrio. Per esempio al Luxury Hotel Valle del Marta (Tarquinia – VT).
Voglio sperimentare

Dove andare in vacanza se si ha una gran voglia di sperimentare, mettersi alla prova?
Il mio primo vero viaggio è avvenuto a bordo di un camper. Anzi, di un Fiat 238.
Dopo quella esperienza, ho viaggiato altre volte in camper, ma anche in tenda da campeggio, due modalità particolarmente affini a me. La questione non è più dove andare in vacanza, ma come andarci. E se non hai mai provato queste due modalità, meglio ancora: è giunta l’ora di provare qualcosa di diverso.
- Paros (isola delle Cicladi) in tenda. Non dimenticare gli attrezzi necessari e l’amaca!
- Sicilia: girare una delle isole più belle del mondo in camper non ha eguali.
- Sardegna in tenda: un modo non solo diverso, ma anche economico di visitare l’isola. Il campeggio libero, in teoria, è vietato, ma occorre un po’ di buon senso: se sei un tipo rispettoso (tipo: sai evitare di accendere un falò), se vai sull’isola fuori stagione e avvisi i privati prima di piantare la tenda dalle loro parti, non dovrebbero esserci problemi. Io lo feci con i boy scout.
Voglio stupirmi

Se vuoi stupirti, meravigliarti, rimanere ammaliato, le opzioni sono infinite, ma io te ne dico tre provate da me.
Dove andare in vacanza per un effetto sorpresa?
- A Matera, una città salita alla ribalta solo negli ultimi anni. Io ci sono stata diverse volte e ogni volta è stata un po’ come la prima. I Sassi, la Murgia, l’atmosfera da presepe: difficile resistere a questa città. Ti consiglio, comunque, di andarci fuori stagione per evitare la calca.
- A Istanbul. Per me una città speciale, forse perché di confine. I mosaici di Santa Sofia, il muezzin, la bellezza da Mille e una Notte: tutto ha contribuito a stupirmi. Certo, non è il periodo migliore per visitare la città turca, ma quando sarà possibile tornare a viaggiare senza se e senza ma…
- In giro per i borghi del Lazio. Fino a fine luglio, sto cercando di farvene conoscere parecchi (grazie al progetto #surprisinglazio). Due nomi su tutti: Tarquinia e Tuscania, entrambi in provincia di Viterbo. Vi stupiranno, a maggior ragione perché poco conosciuti.
Voglio ritrovare me stesso/a

Dove andare in vacanza se si ha bisogno di ritrovarsi? La risposta giusta sarebbe ovunque, purché soli.
Questa è una mia teoria e con “mia” non intendo certo originale, ma soggettiva. Ad ogni modo, basandomi sulla mia esperienza, ecco i miei tre suggerimenti:
- In California, a respirare aria hippy. No, non è è ancora passata di moda (andare a San Francisco per credere).
- A Roma: la capitale d’Italia offre tutto, anche a chi ha bisogno di entrare in contatto con se stesso. Un esempio: passeggiare in solitaria sull’Appia Antica ci permette di sentire il potere della natura mescolarsi a quello della storia. E cosa siamo noi se non un meraviglioso impasto di storia e natura? E poi, se tutte le strade conducono a Roma, è anche vero che Roma conduce a tutte le strade…
- Nell’incontaminata Val D’Orcia, per pulire anche noi stessi. Ascoltare grilli e cicale, guardare i cipressi muoversi al vento, passeggiare lentamente in uno dei suoi borghi… Ne uscirai rigenerato.
Ho bisogno di romanticismo

E se abbiamo bisogno di romanticismo, dove andare in vacanza? Beh, una romantica come me non può esimersi dal darti risposte che vengano dal cuore e dall’esperienza:
- A Venezia. Non è per nulla banale: il fascino della città veneta è eterno, esattamente come quello romano. Anche in questo caso, ti consiglio di scegliere una Venezia fuori stagione, più quieta e misteriosa. I palazzi e l’atmosfera esotica della città contribuiranno a giornate a due indimenticabili.
- A Ventotene (LT): fa parte delle isole pontine, ma forse è quella meno frequentata. C’è un faro a dominarla e a conferirle una suggestiva atmosfera non appena sopraggiunge il crepuscolo. Il profumo della macchia mediterranea e il silenzio vi avvolgeranno…
- A Capri. C’è un’isola più iconica di lei? Dove andare in vacanza se non laddove ci si può sentire protagonisti di un film romanticamente vintage? E poi gli alberghi, le gite in barca a vela, le stradine a picco sul mare…
Ho bisogno di ritrovare il mio lato selvaggio

Di questo ho già parlato precedentemente. Per me non c’è nulla di più attraente che il ritrovare il proprio lato selvaggio. Ma dove andare in vacanza in caso di urgente bisogno?
- In Australia: è un continente tutto al contrario. La prima cosa che noterai, una volta atterrato, è la natura: gli uccelli sono diversi, le costellazioni sono diverse, l’aria è diversa. L’Australia è 90% natura e 10% cultura. Qui puoi davvero ritrovare il tuo lato selvaggio.
- In Salento (ma sempre, rigorosamente, fuori stagione). Non il Salento delle ultime sfilate di moda, ma quello autentico, fatto di sole, terra rossa e ulivi dal tronco possente e antico. Mi riferisco al Salento non ancora patinato, a quello della mia infanzia, da cercare con il lanternino, tra un borgo famoso e l’altro. Eppure c’è: lascio a te il piacere di trovarlo.
- in Basilicata, tra le Dolomiti Lucane (ho parlato 100 volte di Pietrapertosa e Castelmezzano). C’è qualcosa di atavico in quella natura, qualcosa di radicato e quasi inaccessibile. Il corpo si adeguerà di conseguenza e risponderà al richiamo.
Ho bisogno di contatto umano

Dove andare in vacanza se si ha bisogno di contatto umano? Anche qui la risposta giusta sarebbe ovunque; ma non è del tutto vero. Non tutto il mondo è paese, per cui ti svelo i luoghi in cui ho avvertito, più forte, il contatto umano.
- In Brasile. Un luogo comune? No. Ho trovato i brasiliani (ovviamente quelli che ho conosciuto io) accoglienti, allegri, capaci di infondere gioia anche agli animi più grigi. E anche se questa loro calorosità li porta a cambiare spesso rapporti (ripeto: non parlo di tutti), pace: preferisco un calore umano vero e breve a rapporti lunghi e tiepidi.
- In Sri Lanka. Il calore di questo popolo è meraviglioso, ma assume altre sfumature: gli srilankesi sono orientali, non toccano facilmente né si lasciano andare a particolari effusioni. Al loro posto, sguardi intensi, gesti inattesi e sorrisi onnipresenti.
- A Rimini. Se al momento non puoi andare dall’altra parte del mondo, “accontentati” della città romagnola. Anche questo è una sorta di cliché, ma talvolta i cliché si rivelano pure verità. Laddove in altre regioni giovani e anziani sono rassegnati a una noiosa routine, a Rimini (e in tutta la Romagna, un po’ come in Brasile!), guarderai ammirato coppie di ottantenni ballare dopo anni e anni di matrimonio. Il mare non sarà bellissimo, ma la variegata umanità di questa zona ripaga.
Ho bisogno di perdermi

Dove andare in vacanza se si ha, semplicemente, voglia di perdersi?
Qualche volta veniamo assaliti dalla fantasia di mollare tutto e tutti e perdersi per il mondo, ma si tratta per lo più di momenti. Da assecondare, però, almeno in parte. E allora bisognerebbe andare in vacanza a:
- New York. Per me non c’è città migliore in cui fuggire e perdersi. Riesci a immaginarti mentre vaghi per le sue immense vie guardando i grattacieli dal basso? Aggiungo un suggerimento letterario: “Trilogia di New York”, di Paul Auster. Leggilo prima di partire e capirai il valore del perdersi nella Grande Mela.
- Londra. I motivi sono simili a quelli elencati per NY, ma Londra è più accessibile (almeno quanto a distanza e biglietto areo). Fidati di te, lascia andare le tue gambe e vai. Suggerimento letterario che ti consentirà di perderti con classe nella megalopoli: “Mrs Dalloway”, di Virginia Woolf.
- In stazione. Prenditi qualche giorno (ne bastano anche due-tre), vai in stazione e sali sul primo treno in partenza. Scendi a una fermata qualsiasi, vai a istinto. Per me perdersi ha proprio questo significato…
Ho bisogno di non avere troppi bisogni

Dove andare in vacanza se ci si rende conto che si hanno troppi bisogni, troppi desideri che pressano, troppe insoddisfazioni? Queste sono forse le domande più difficili, ma proverò a formulare qualche ipotesi:
- Nel deserto. Sono convinta che il silenzio del deserto sia un balsamo per l’anima. Io l’ho fatto e mi sembrava di sentire la voce di una forza più grande di me, che calmava i tumulti dell’anima. Prova (non appena sarà possibile) a Douz, la porta del Sahara. In Tunisia.
- In un eremo. Consiglio quello di Camladoli (AR): qui ci si può ritirare e, se lo si desidera, pregare con i monaci o fare delle sedute di yoga.
- Camminando. Non solo Santiago. Sono tanti i cammini italiani, ma io inizierei dalla via Francigena. Sul sito, trovi le tappe che puoi percorrere, da solo o in compagnia.
E tu di cosa hai bisogno adesso?
20 risposte
Roberta articolo davvero ben fatto! Ho letto fino alla fine, immergendomi nelle emozioni di ciascun viaggio!
Grazie Margherita ???? Viaggi terapeutici per tutti!
Avrei bisogno di tutto questo ora come ora, come si fa?! Ahahahah! Scherzi a parte, su tutti vincono i campeggi in posti di mare come in tenda in Sardegna e il perdersi in una grande città. Bellissimo articolo Roberta❤️
Grazie mille Alessia ^_^
Molto bello, avrei bisogno di tutto, ora!
Inizia da uno ????
Io sono team #voglioesplorare e #voglioritrovareilmiolatoselvaggio. Avrei scelto Molise e Cornovaglia senza dubbio, invece per ragioni di cuore da svariate estati a questa parte finisco nel mio adorato Salento, e ogni anno ne scopro un pezzettino in più. Chi lo sa, magari risalendo faccio una bella sosta in Basilicata, che adoro!
Sono certa che ti piacerebbe alla follia
Io opto per il Brasike! Dopo quest’anno da dimenticare ho bisogno di contatti umani anche se per ora è solo un sogno… ma di sogni si vive!
Di sogni si vive, sono d’accordo ????
Bè così rischio di darmi al nomadismo ed abbandonare tutto e tutti 😀 .
Sono un’amante della scoperta e dell’avventura, del relax e della meraviglia :-O
Sceglierei tra tutti, per primi: le terme di Chianciano, Istanbul, il Brasile ..
Bellissimo articolo e mi piace moltissimo l’idea di scegliere partendo dall’istinto e dai bisogni.
Una meraviglia, complimenti!! Ti seguiro’
Grazie omonima, sei gentilissima! Bene, allora puoi partire dal luogo più vicino, visti i tempi 😉 E poi, vita nomade sia…
Siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Viaggiare è anche volersi bene e prendersi del tempo per le proprie emozioni e per il relax. Un bel percorso sensoriale dopo un escursione in montagna è senza dubbio la ciliegina sulla torta. Partire dai propri bisogni e assecondare l’istinto è sempre stata la mia priorità.
Anche la mia, Annalisa 🙂
Uno degli aspetti su cui vado sempre a colpo sicuro è la scelta del viaggio; ho una lista così lunga di luoghi che vorrei visitare che non faccio mai fatica a decidermi, anzi. Mi stupisco invece di quelli che postano su fb alla ricerca di ispirazione.
Sì, anche io…
Vai dove ti porta il cuore. E’ sempre stato il mio motto per tutti i viaggi passati. Quest’anno dobbiamo rassegnarci ad un “va dove ti autorizzano a portare il cuore”. Mi dispiace molto per il tuo viaggio rimandato: la Tanzania è meravigliosa e ti auguro di godertela l’anno prossimo senza limitazioni. Io avrei dovuto essere in Colombia: farò un giro al sud e un paio di settimane tra Paros e Naxos. Mi mancherà il fuso orario…
Ci credo Paola. Buon viaggio comunque…
Articolo molto coinvolgente! Se adesso potessi partire per un viaggio, mi spingerei ancora una volta fino in Sud America, magari in Colombia… Per esplorare e ritrovare il mio lato selvaggio!
Ne abbiamo bisogno ????