Luoghi d’Irlanda che mi hanno emozionata

L’Irlanda mi ha emozionato. Sarà che la sognavo da anni: immagini che si rincorrevano nella mia mente grazie ai tanti film e libri ambientati in questo splendido Paese (ve ne parlo in un paragrafo a parte).

Quest’estate, finalmente, ho realizzato il sogno irlandese, anche se per soli 5 giorni, ma tant’è: il tempo è una risorsa da usare con parsimonia.

Il mio viaggio in Irlanda

Il mio viaggio in Irlanda è partito da Dublino, dove mi sono fermata per una notte. Inizialmente pensavo di aver risicato un po’ troppo sui tempi, ma con il senno di poi non sono affatto pentita.

Lettere da Dublino

Irlanda: vista nottura suDublin Docklands
Dublin Docklands

Non posso dire di essermi innamorata di Dublino, anzi… La capitale dell’Irlanda mi ha turbato. Cercherò di riportare per iscritto le emozioni che ho provato camminando tra le sue vie e osservando le persone.

Non che manchino le bellezze, sia chiaro. Dublino rimane pur sempre sia la città del Trinity College che quella di Oscar Wilde e James Joyce e lungi da me il parlar male a vuoto di un posto. Eppure, come in tutte le cose, è questione di atmosfere.

Ciò che diverte tanta parte di umanità, per esempio, mi mette addosso parecchio squallore: l’ubriacarsi, per esempio. Ecco, a Dublino ho incontrato sulla mia strada parecchie persone in uno stato non esattamente edificante.

Via di Dublino: uomo solo seduto al bar
Una via di Dublino

Ho percepito solitudine: nonostante il gran numero di persone allegre che si aggirano tra i pub, questa sensazione mi si è incollata addosso e non mi ha più lasciato. Sarà che il passato prossimo dell’Irlanda è impregnato di lotte e tristezza… Ecco, io credo che, come per le persone, così per le città il passato sia una questione calda, capace di influenzarne il carattere.

Avrei dovuto fermarmi di più per poter cogliere altro e – chissà – magari un giorno lo farò.

Cosa ho amato di Dublino

Statua di James Joyce a Dublino
James Joyce

A seguire, ciò che ho amato della capitale irlandese:

  • Il verde brillante di aiuole e giardini. Come il Dubh Linn Garden e il St. Stephen’s Green Park;
  • I nomi e i cognomi italiani sparsi per la città e sulle insegne di pub e ristoranti;
  • Le statue, come quella di James Joyce a North City e quelle che rappresentano i migranti irlandesi a North Dock;
  • Il Trinity College, una leggenda più che un’università (basti pensare che qui studiò – tra gli altri – Oscar Wilde);
  • George’s Street Arcade, il quartiere dello shopping (anche se è riduttivo definirlo così): un quartiere vivissimo e un po’ bohémienne in cui ho adorato pranzare;
  • Temple Bar, celeberrimo quartiere, affollato ma caratteristico.

L’ovest gaelico

Qui i giochi si fanno seri: da queste parti ho trovato l’Irlanda che cercavo, quella degli spazi immensi, del verde e dei gabbiani che volteggiano sull’oceano.

Galway, gioiello d’Irlanda

Le case colorate del porto di Galway
Case colorate a Galway

Il mio b&b si trovava sulla Wild Atlantic Way, percorso di circa 2.500 Km che attraversa anche Galway.

Come potete immaginare, la prima cosa che ho fatto non appena approdata in città è stata fiondarmi lì, sul lungo oceano, e camminare per qualche chilometro, attraversando il quartiere residenziale di Salthill fino a raggiungere il centro cittadino.

La strada è magnifica, non c’è che dire: gabbiani e bambini, ruote panoramiche e coppie di tutte le età che scarpinano a passo sostenuto, accarezzate dalla gentile brezza oceanica d’agosto. Il tipico paesaggio di cui mi innamoro in 5 secondi, perché selvaggio e libero come le persone che facevano il bagno a temperature che per noi italiani sarebbero proibitive.

Ruota panoramica a Blackrock Beach a Galway
Blackrock Beach

Qui conta la natura. Uomini, donne e bambini sono solo ospiti provvisori di qualcosa di più grande delle loro singole vite. Spazi immensi che gli italiani possono solo sognarsi. E infatti è questo che io sogno per quasi tutto il tempo: prati e strade a perdita d’occhio, orizzonti lontani e fari che sembrano puntini.

Il centro cittadino

La città ha un’atmosfera artistica e rilassata, anche se nemmeno qui mancano ubriachi a bordo strada e personaggi in cerca d’autore.

Ecco cosa vedere una volta in città:

  • Salmon Weir Bridge. Da qui si vede la Cattedrale; ma da qui, soprattutto – se si è fortunati – si vedono i salmoni risalire la corrente. Ce lo ricorda una scultura in legno, a una delle due estremità, che rappresenta un salmone;
  • Eyre Square, punto nevralgico della città. Proprio in piazza si trova la Browne Doorway, storico ingresso di una dimora mercantile. Questa “porta” fa un po’ da cornice al parco retrostante;
  • La Saint Nicholas’ Collegiate Church, chiesa anglicana di origine medievale che pare abbia ospitato, tra le sue colonne, anche Cristoforo Colombo;
Donna che abbraccia la statua di Oscar Wilde a Galway
Abbracciata a Oscar Wilde
  • Lo Spanish Arch, non tanto per la sua struttura – anche se notevole -, quanto per la sua posizione: si trova infatti dove il fiume e il mare si incontrano. Qui, ogni sera e a qualunque temperatura, decine di giovani si siedono sull’erba a osservare il sole che tramonta, mentre addentano un sandwich o bevono una birra. Visuale magnifica!
  • Il quartiere latino: se cercate un tipico pub di un tipico quartiere irlandese, eccovi accontentati. Case colorate e negozi di tutti i tipi, tra cui la gioielleria più antica d’Irlanda (Thomas Dillons Claddagh Gold Jewellers). A proposito: io, come tanti, mi sono portata a casa, come souvenir, il famoso Claddagh ring, anello di fidanzamento irlandese;
  • Dunguaire Castle: si trova a qualche chilometro da Galway e la sua è una bellezza tipicamente irlandese. La struttura austera è addolcita da prati verdissimi e dall’oceano, che qui si frastaglia in una piccola baia.

Viaggio in Irlanda: andando verso sud

Due persone sulla spiaggia di Fanore Beach
La bellissima Fanore Beach

Partita da Galway mi sono diretta verso sud con l’altra metà del blog. Ho fatto tappa su una bellissima quanto immensa spiaggia: Fanore Beach.

Anche qui tanti impavidi avventori che si gettavano tra le onde, anche se io ho semplicemente goduto dell’atmosfera di libertà che l’oceano regala a piene mani, non risparmiandosi.

Le Cliffs of Moher

Le Cliffs of Moher in una giornata di sole
Le Cliffs of Moher

Il mio scopo era arrivare qui, in una delle zone più famose d’Irlanda, letteralmente le “scogliere della rovina”. La rovina, però, per me è stata solo emotiva: immaginatevi di trovarvi di fronte a uno dei paesaggi più spettacolari che abbiate mai visto. Come reagireste?

Per visitarle ho pagato un biglietto di circa sei euro. Una volta entrata potevo scegliere se andare a destra o a sinistra: ho optato per la sinistra. C’è un sentiero da seguire, oltre il quale è altamente sconsigliato sporgersi: parecchi turisti hanno perso la vita per scattarsi dei selfie a strapiombo sull’oceano.

Rovina emotiva, come vi dicevo. Qui è come se la bellezza non bastasse mai, come se gli occhi fossero insufficienti a fissarla nella mente. E allora cellulari e macchine fotografiche cominciano a fioccare, insieme a pose a dir poco improbabili e a sorrisi entusiasti.

Il fascino delle Cliffs of Moher le ha rese diverse volte set cinematografico per eccellenza.

Kinsale, coloratissimo ex villaggio di pescatori

Angolo coloratissimo di Kinsale
Uno degli angoli più colorati di Kinsale

Kinsale è deliziosa. Non immaginate quanto. Non solo oceano, ma anche edifici coloratissimi, ristorantini tradizionali sparsi sapientemente tra le sue vie e gallerie d’arte. Arte: ecco la parola che meglio sintetizza questo luogo non ancora troppo battuto dal turismo.

Cosa vedere a Kinsale? Partite dal presupposto che si gira in pochissime ore.

  • La medievale Saint Multose Church, una chiesa in pietra molto suggestiva, circondata da lapidi e croci celtiche. Pensate che qui venivano le mogli dei pescatori, pregando perché tornassero a casa sani e salvi;
  • il Milk Market Café: si viene per bere una delle tante deliziose bevande (tra cui una copia del masala chai, l’eccezionale tè aromatizzato indiano), ma anche per ammirare i colori delle case, che passano dal fucsia al verde pisello;
  • la Stoney Steps, scalinata su cui è dipinta Anne Bonny, piratessa del luogo;
Donna sulla Stoney Steps di Kinsale
La Stoney Steps
  • il porto, forse la parte più bella di Kinsale. Si tratta di una bella insenatura puntellata da barche da ogni tipo e circondata da casette dall’aspetto fiabesco;
  • Charles Fort, forte del 1600 a pochi chilometri da Kinsale. Da fare: sdraiarsi sul prato che lo circonda e osservare sia l’oceano ai propri piedi che Kinsale da lontano;
  • L’Old Head of Kinsale, promontorio dalla bellezza abbacinante: venite qui al tramonto e ammiratelo in tutta la maestosità che la natura può offrire. Una scogliera che ha poco da invidiare alle Cliffs of Moher;
  • infine, se non volete farvi mancare un bagno – anche velocissimo – nell’oceano, vi consiglio Garrylucas Beach. Io non ho avuto il coraggio: ho bagnato i piedi al tramonto e tanto mi è bastato. Ma che esperienza!

Cork, la mia città preferita

Un bar molto colorato di Cork
Uno dei tanti bar di Cork

In questo articolo ho deciso di parlarvi dei luoghi d’Irlanda che mi hanno emozionata. Ecco, Cork è in alto nella lista. Rispetto a Dublino mi ha regalato una scarica di vibrazioni positive. Tipico delle città dei sud del mondo, forse.

Come sempre quando mi emoziono, ho deciso di perdermi, senza badare troppo agli itinerari preconfezionati. E così ho scoperto:

  • The English Market, strabiliante mercato dove fermarsi a mangiare un boccone;
  • Saint Fin Barre’s Cathedral, la splendida cattedrale anglicana della città. Non l’ho visitata all’interno, ma mi sono rifatta gli occhi ammirandone l’architettura, che mi ha un po’ ricordato il castello della Disney. Tutt’intorno, come sempre, un prato verdissimo e delle lapidi, tutt’altro che squallide o inquietanti;
Cattedrale di Cork
La cattedrale di Cork
  • il quartiere di Shandon, ex quartiere operaio che si sviluppa in salita. Belli la St. Ann’s Shandon e il suo campanile, chiamato il “bugiardo dalle 4 facce” perché le lancette dei suoi 4 orologi si spostano spesso per via dei venti, segnando ciascuno un orario diverso;

E poi: street art à gogo, negozi, caffè e vita. Vita: è la parola con cui sintetizzo l’anima di Cork.

Film e libri ambientati in Irlanda

Come vi dicevo all’inizio, sono stata ispirata da diversi film e libri. Come sapete, infatti, per me i viaggi iniziano proprio dal cinema e dalla letteratura.

Film

  • La figlia di Ryan, di David Lean (1979): splendido film, sorta di adattamento di Madame Bovary in terra irlandese. Siamo, esattamente, nella penisola di Dingle;
  • Nel Nome del Padre, di Jim Sheridan (1994): padre e figlio finiscono ingiustamente in carcere perché accusati di attacchi terroristici per conto dell’IRA. Eccezionale Daniel Day-Lewis;
  • Barry Lyndon, di Stanley Kubrick (1975). In parte ambientato a Kilkenny, questo film storico è una delle mie pellicole preferite in assoluto;

Libri

Il libro che mi ha fatto innamorare dell’Irlanda prima ancora di visitarla è stato “Le ceneri di Angela”, di Frank McCourt, uno dei miei romanzi preferiti.

L’autore narra la sua infanzia poverissima in quel di Limerick, ex città operaia, prima di trasferirsi negli Stati Uniti.

Dormire in Irlanda

Ecco dove ho dormito io:

  • The Fleet Hotel Temple Bar, 19 – 20 Fleet St, Temple Bar, Dublin: se volete trattarvi bene, allora scegliete questo hotel. Bello, elegante e in pieno centro storico;
  • Claremount House B&B, Upper Salthill Rd, Salthill, Co. Galway: un b&b delizioso con vista sull’oceano. Ottima la colazione, a base di piatti tipici irlandesi, tra cui porridge, pancake, salsicce, fagioli, bacon, uova strapazzate e scones;
  • Lemon Leaf Cafe Bar & Townhouse, 70 Main St, Sleveen, Kinsale, Co. Cork: hotel moderno e in pieno centro. L’ho preso senza colazione inclusa, ma in giro per Kinsale ci sono diversi posticini dove rifocillarsi.

Mangiare in Irlanda

Di seguito i luoghi in cui ho mangiato meglio:

  • Monto Cafe, 8/9 Camden Street Upper, Saint Kevin’s, Dublin: vi prego, come antipasto scegliete il brie fritto!
  • Finnegans, 2 Market St, Galway: ottima la seafood chowder, ossia la zuppa di pesce tipica della zona. Ristorantino romantico in pieno centro storico;
  • O’ Reillys Bar & Kitchen, 232 Upper Salthill, Galway: un ottimo sandwich al volo e via, sarete pronti per riprendere la vostra camminatona a Galway!
  • The Farmgate Cafe,  The English Market, Princes St, Centre, Cork: bel bistrot all’interno dell’English Market, dove assaggiare diverse prelibatezze locali.

 

 

 

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2 risposte

  1. Le località più piccole sono costose come Dublino? Avevo cercato info su alberghi lo scorso anno ed erano abbastanza cari. Sogno da tanro l’Irlanda ma non viene mai il momento giusto per visitarla.

    1. Purtroppo sì, partono parecchi soldi anche in semplici b&b. Ho preso l’ultimo albergo senza colazione e con quello ho risparmiato un po’, ma bisogna avere diversi accorgimenti…

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