Continuare a viaggiare: intervista a Marco Calogero

Libri, serie tv e fotografie: sono solo alcuni dei mezzi per continuare a viaggiare stando a casa, in un periodo in cui tutto si può, tranne che spaziare oltre il proprio quartiere. So che siete stanchi di sentirvi dire che un giorno torneremo su un aereo, ma in questo momento è alla nostra creatività che dobbiamo appellarci.

Per continuare a viaggiare, però, c’è anche un altro elisir: parlare con chi dei viaggi ha fatto una professione o comunque una passione ineludibile. Per donarvi un po’ di evasione, ho pensato di fare una chiacchierata con Marco Calogero, vip dei cieli e dei social.

Marco, infatti, non solo lavora per una nota compagnia aerea, ma è anche il fondatore di uno dei gruppi dedicati ai viaggi più bazzicati di Facebook: “Spenderò tutti i miei soldi in viaggi”. Aperto nel 2014, oggi il gruppo conta ben 200.498 iscritti!

Per dimostrarvi che è con la fantasia che possiamo continuare a viaggiare, vi dico solo che l’ultimo post del gruppo risale a poche ore fa: una breve didascalia (“Ritorneremo a viaggiare”) e 15 foto scattate nelle Filippine.

Continuare a viaggiare: 10 domande per Marco

Continuare a viaggiare: uomo che cammina sulla spiaggia di Koh Kradan, in Thailandia
Koh Kradan – Thailandia

Io e Marco siamo amici “facebookiani” da qualche anno. Ed è da qualche anno che osservo con interesse le sue fotografie, scattate in giro per il mondo e, soprattutto, accanto a un aeromobile.

È il mio bisogno di continuare a viaggiare ad avermi acceso la lampadina dell’intervistatrice.

Ciao Marco, cominciamo dal tuo lavoro ufficiale: so che ti occupi degli acquisti tecnici di una nota compagnia aerea. Ci spieghi di cosa si tratta?

Continuare a viaggiare: uomo che fa trekking a Nusa Penida
Nusa Penida – Indonesia

Ciao Roberta, da più di venti anni ho la fortuna di lavorare nel settore del turismo e, in particolare, nel trasporto aereo, che è un mondo che mi ha sempre entusiasmato.

Oggi, nonostante il periodo nefasto che tutti noi stiamo vivendo (e, per quanto mi riguarda, la situazione tragica delle compagnie aeree, con gli aeroplani al 98% a terra), mi sento orgoglioso di dare il mio piccolo contributo alla messa in piedi
di voli organizzati ad hoc da parte della mia azienda per il recupero dei nostri connazionali bloccati in giro per il mondo.

Certi, mi dispiace aver saputo che qualcuna delle persone recuperate si è lamentata della tariffa, ritenuta troppo alta. Molti, però, non sanno che i costi di un volo organizzato ad hoc non sono come quelli di un normale volo di linea. Basti considerare che andare dall’altra parte del mondo a recuperare passeggeri significa fare la tratta di andata completamente – come si dice in gergo – Ferry, cioè vuoti, per poi tornare con un numero di posti occupati ben lontano rispetto alla capacità massima dall’aeromobile.

Ecco perché, se normalmente un volo costerebbe €600, in questi casi invece si arriva a sfiorare i €1000.

Comprensibile. Ma dimmi, cosa ti ha spinto a lavorare per una compagnia aerea? Ci sei arrivato per caso o è stata una scelta la tua?

Continuare a viaggiare: uomo a Bangkok, di fronte a un cavalcavia
Bangkok

Ci sono arrivato per caso, alla fine della scuola, partendo dal basso. Del resto, essendo innamorato fin da piccolo degli aerei, è stato subito amore. Un grande amore, che dura tuttora.

Com’è la tua giornata-tipo?

La mia giornata inizia molto presto. Quando lavori per una compagnia che ha gli aerei in volo sui cieli tutto il mondo, l’attività lavorativa può avere innumerevoli variabili. Perciò è difficile identificare una giornata tipo.

Qual è la parte migliore del tuo lavoro?

La sensazione di libertà che mi trasmette lo stare a contatto con gli aeromobili e tutto ciò che gli gira intorno.

Quale la parte peggiore?

L’estate, quando tutti partono per le vacanze, mentre per me è il periodo di massima attività lavorativa e le giornate sono lunghe e dure. Ma alla fine non mi pesa perché poi io parto a settembre, quando tornano tutti, e devo dire che è
un periodo che io amo per viaggiare.

Veniamo al tuo lavoro non ufficiale: gestisci ormai da 6 anni un gruppo Facebook dal successo incredibile: “Spenderò tutti i miei soldi in viaggi” (utilissimo per continuare a viaggiare!). Dici di averlo aperto, un giorno, mentre eri brillo su una spiaggia thailandese: è vero?

Continuare a viaggiare: uomo di fronte al mare di Nusa-Lembongan
Nusa Lembongan – Indonesia

Ho avuto l’idea di fondare il gruppo nel 2014, per caso, mentre mi godevo in spiaggia – con birra al seguito – un magnifico tramonto sull’isola di Phuket. Il tutto è nato per gioco: mai avrei pensato di raggiungere i numeri di oggi!

Inutile chiederti cosa ti abbia spinto ad aprire un gruppo del genere. Ti chiedo quindi cosa significa per te viaggiare: raccontaci la tua storia di viaggiatore.

Per me, viaggiare è la massima forma di libertà e di piacere che io possa desiderare, non la cambierei con niente al mondo. Ho visitato molti posti, ma sono stato sempre attratto dall’Asia, in particolar modo dal sud-est asiatico.

Amo quella terra, la sua gente, e ci torno spesso. Ogni volta che vado via, prego di ritornare il prima possibile. Quasi sempre vado da solo, perché amo calarmi in quella realtà al massimo e per avere libertà assoluta di movimento e pensiero.

Qual è il momento più memorabile che hai vissuto durante un viaggio?

Di momenti memorabili ne ho vissuti tanti; non me la sento di fare una classifica, ma ti dico il primo che mi passa per la mente: aspettare l’alba sul tempio di Borobudur, in Indonesia. Solo al pensiero mi vengono i brividi di gioia: è uno dei massimi piaceri della vita per me.

Cosa significa, per te, adesso, non viaggiare?

Mi pesa molto, ma capisco il momento: preservare la salute, propria e altrui, è tassativo, prioritario. Senza la salute non ci sarebbe il resto.

Il prossimo posto in cui andrai una volta finita la quarantena?

Continuare a viaggiare: uomo che fa il bagno al Singapore Bay Sands
Marina Bay Sands – Singapore

Io sono di Roma: amo e vivo con passione questa città, perciò finita la quarantena la prima cosa che farò, per la milionesima volta, è un lungo giro a piedi in centro.

Continuare a viaggiare. Rigorosamente da casa

Sai Marco, anche io mi farò un lungo giro per la capitale. Non vedo l’ora di sentire i sampietrini sotto i miei piedi, ordinare cornetto e cappuccino in uno dei miei bar preferiti, godermi il cielo terso che Roma offre con generosità e osservare i gabbiani che volteggiano sul Tevere.

Nel frattempo, continuare a viaggiare con la mente non ci farà certo male.

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17 risposte

  1. Anch’io faccio parte del gruppo FB d cui racconti e, che dire, è stato simpatico leggere l’intervista del suo fondatore! Spenderò tutti i miei soldi in viaggi è proprio il mio motto!!

  2. Anch’io sono scritta al gruppo creato da Marco su Facebook .
    Un gruppo ricco di racconti, che diciamocelo, solo chi ama viaggiare li legge con interesse 😉
    Una risposta interessante è stata che alla fine della quarantena tutti faremo una bella passeggiata nelle città in cui viviamo. In fondo è solo così che ci sentiamo “viaggiatori” : quando apprezzziamo soprattutto i luoghi dove veniamo!
    Ciao Roberta

  3. Quello di lavorare per una compagnia aerea è un sogno che ho sempre avuto nel cassetto, ma che non ho mai avuto il coraggio di realizzare. Se da un lato l’idea di essere sempre in movimento mi piace da impazzire, dall’altro ho sempre avuto paura di buttarmi in una vita così impegnativa.

  4. Le foto e la solarità di Marco mi hanno saputo portare davvero lontano con la mente. In cinque minuti di lettura ho attraversato mete esotiche, aeroporti affollati e sono atterrata a Roma. L’idea dell’intervista mi è piaciuta tantissimo, ora però ne aspetto altre! 😉

  5. Sicuramente è un lavoro interessante quello di Marco, per tutti gli appassionati di viaggio lavorare per una compagnia aerea ha qualcosa di affascinante, indipendentemente dalla mansione. Oltretutto che belli i viaggi di Marco

  6. Non seguo il gruppo su facebook ma è stato davvero simpatico leggere le risposte di una persona che lavora nel mondo del turismo, come me. Ha fatto tornare, in questi minuti di lettura, la voglia di partire ed il buon umore

  7. I sanpietrini!! Quanto mi mancano i sanpietrini… il dettaglio che mi ha stesa alla fine dell’intervista!! Nostalgia batte libertà 1-0 ????

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