Parchi pubblici di Roma: Villa Celimontana

Villa Celimontana è un mondo nel mondo. Letteralmente. Non solo perché si trova in una città multietnica come Roma, ma anche in quanto produttiva fucina di eventi che ti trasportano in altre terre.

Siamo sul Celio, a due passi dal Colosseo, dai Fori Imperiali e dal Foro Romano (per citare solo alcuni degli immensi tesori che si trovano nei dintorni).

Alla scoperta di Villa Celimontana

Facciamo un viaggio in questo “mondo nel mondo”: può accadere che, anziché a Villa Celimontana, ci si ritrovi all’improvviso in Brasile? Sì se tra le sue aiuole si sta esibendo il jazzista samba Jim Porto, nell’ambito dei tanti eventi che vengono organizzati qui ogni estate.

Il Brasile a Villa Celimontana

È in momenti come questo che ringrazio il cielo di vivere nella capitale. Anzi, lo faccio non appena metto piede nel parco, il cui ingresso, per l’occasione, è fiancheggiato da candele che gli conferiscono un’atmosfera romantica.

Mi siedo per ascoltare una manciata di intellettuali che disquisiscono sull’evoluzione del Brasile e sulle sue bellezze naturali, ma sono pressata dalla fretta di ascoltare il grande musicista e la sua band. Non c’è nulla di peggio delle troppe parole: la musica arriva dove deve arrivare senza troppi preamboli.

C’è molta umidità e dalla terra di Villa Celimontana si sollevano odori da sottobosco. Di fronte a me, alberi illuminati di verde si stagliano contro le pareti della villa. La voce dei conferenzieri diventa un sottofondo monotono. Nulla a che vedere con gli aspetti meravigliosamente sensoriali di questa villa.

Obelisco di Villa Celimontana
Foto di Gaux per Wikimedia Commons

Dopo tante chiacchiere e spiegazioni accademiche, finalmente irrompe sul palco Jim, un uomo con l’energia di un uragano e il carisma tipico dei brasiliani. Nessun luogo comune, solo le sue dita che si accavallano a una velocità sorprendente sul pianoforte e una voce che produce magia pura. 

Intanto il diaframma e il petto si dilatano all’ascolto e io sarei anche pronta a ballare il samba come le poche brasiliane presenti alla serata di Villa Celimontana, se solo sapessi muovermi ad arte. Dovete sapere che, in un’altra vita, ho persino frequentato un corso di questa danza, ma il mio bacino non è mai riuscito a rispettare quelle che per me sono rigide regole, mentre per i brasiliani è tutto e solo ritmo naturale.
Brividi lungo la schiena e il cuore che assorbe tutta quell’energia e quasi esplode senza lasciare tracce della stanchezza di poco prima. Per circa un’ora, il Celio sembra Bahia e alla fine della strabiliante performance mi alzo con le endorfine gioiosamente impazzite, dimenticandomi di essere a Roma.

Cosa vedere a Villa Celimontana 

Esterni di Palazzetto Mattei a Villa Celimontana
Foto di Gzen92 su Wikimedia Commons

Il parco è abbastanza raccolto, per cui non occorrono dettagliate istruzioni. Di sicuro gli amanti dei viaggi non potranno che apprezzare Palazzina Mattei, sede della Società Geografica Italiana. Si trova proprio di fronte all’ingresso, che è incorniciato da un portale monumentale, alla fine di Via della Navicella.

Insieme alle statue, ci sono delle fontane ad abbellire ulteriormente la Villa: sono quelle delle Palme, della Conchiglia e, soprattutto, del Fiume. L’obelisco egizio di Ramses II regala quel tocco esotico che a Roma non manca mai, mentre i pregiati pezzi d’archeologia ci riportano a casa, ricordando la forza delle nostre radici: fanno parte della Basilica Hilariana.

Questi ultimi, però, si trovano in corrispondenza del vicino ospedale militare. Tutto questo basta a donarci una pausa rigenerante e arricchente, come solo Roma – insieme a poche altre città nel mondo – sa fare. 

 

 

 

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