Libri in viaggio: Lungo lo Stivale

Avevo già parlato della travel blogger e amica Diana Facile: “Sulle strade del Kenya” è il suo primo libro, quello che ha trascinato me e molti di voi nella cultura di un Paese tanto affascinante quanto sconosciuto, se si escludono i tracciati turistici.

Poi, qualche mese fa, Diana mi ha avvertita che sarebbe uscito il suo secondo libro: “Lungo lo stivale”, un racconto delle sue peripezie in bicicletta da nord a sud e precisamente da Milano a Santa Maria di Leuca.

Ci sono travel blogger specializzati in itinerari nostrani e altri che viaggiano solo ed esclusivamente all’estero. Lei ha unito le due anime di questo mondo grazie alla pandemia, che – impedendole di espatriare – le ha dato la possibilità di approfondire la sua conoscenza dell’Italia.

Libri di viaggio: Lungo lo Stivale

Lungo lo stivale: la copertina del saggio di Diana Facile
Lungo lo Stivale

Perché leggere Lungo lo Stivale? Perché siamo tutti un po’ esterofili. Dal cinema al cibo, dalla musica ai concetti: quasi tutto proviene ormai dagli Stati Uniti e dai paesi anglosassoni in generale, lasciando ben poco spazio – soprattutto da un punto di vista finanziario – a idee e cose autoprodotti.

Anche io adoro viaggiare all’estero e riconosco che uso la parola “viaggio” quasi esclusivamente quando esco dai confini nazionali; allo stesso tempo, mi rendo conto che viaggiare, per me, ha sempre avuto un significato quasi metafisico. Significa, prima di tutto, avere la capacità di meravigliarsi anche esplorando l’angolo dietro casa.

Ecco, questo libro – che non è una guida, ma un racconto molto personale – ci riconnette a questa idea del viaggiare. Ma non solo…

Perché leggere Lungo lo Stivale

Bicicletta appoggiata a un muro dipinto
Bici abbandonata e murales

Come ogni libro che si rispetti, “Lungo lo Stivale” è sì un racconto, ma anche un compendio di riflessioni, in questo caso nate durante il lockdown e cresciute nel tempo.

Riflessioni che hanno a che fare, prima di tutto, con la natura umana: le persone sanno ancora accogliere? La risposta è spiazzante: sì.

Basta mettersi in gioco, chiedere un favore come fa spesso l’autrice, messa alle strette dalle diverse situazioni che le capitano durante il viaggio. Basta – sembra retorico, ma quanto è liberatorio scoprirlo dal vivo! – un sorriso.

Riflessioni su questi ultimi due anni. Inevitabile porsi delle domande: quante paure si sono consolidate negli anni 2020-2022? Paure già striscianti nell’animo di ognuno, ma portate all’esasperazione soprattutto dal bombardamento mediatico.

Riflessioni sulle proprie capacità: tanti si sottovalutano, ritenendosi incapaci di fare questo o quello. Prendere una bicicletta e affrontare in solitaria 1.200 chilometri? Quante donne sarebbero in grado di farlo? O meglio: quante donne affronterebbero le loro paure e partirebbero in barba ai pregiudizi?

Lungo lo Stivale: il percorso

Donna in bicicletta in Piazza del Popolo, a Cesena
Lungo lo Stivale in bici

1.200 chilometri di puro piacere, ma anche di disperazione. Chiunque viaggi lo sa: non esiste solo bellezza nel mondo e non esistono partenze senza intoppi e persino guai.

Il percorso che ha fatto Diana comprende l’Emilia Romagna, l’Abruzzo, le Marche, il Molise e la Puglia, dove arriva stremata. L’ultima parte del viaggio, come spesso succede, è infatti la più dura: la meta si avvicina e i chilometri rimasti sembrano macigni. I cani randagi, il caldo soffocante, le strade semivuote; e ancora: la stanchezza insopportabile e persino la fame e la sete. Tutto sembra remare contro.

L’Italia che emerge da questo libro, però, è un’Italia autentica, accogliente, punteggiata da borghi e panorami inaspettati e arricchita da una cultura – anche alimentare – senza eguali.

Uno Stivale autentico

Ecco perché leggere questo libro: rimette in pace con le nostre radici, di cui spesso conosciamo i risvolti peggiori, dimenticando che ancora, da qualche parte, possiamo trovare umanità.

Un’umanità che l’autrice ritrova anche tra vecchi amici e conoscenti che, a tappe, decidono di aggregarsi. Una scena che mi ricorda un po’ il film Forrest Gump, quando alla corsa di Tom Hanks si uniscono vari estimatori che ne hanno seguito le vicende. Che altro nome può avere questo fenomeno, se non solidarietà?

Potreste obiettare che si tratta invece di esperimenti personali, di spinta all’emulazione; sicuramente entrambi i fattori coesistono con la generosità di chi coglie, anche a livello inconscio, la sfida di un amico e lo affianca, anche solo per un pezzo, nell’impresa.

Lungo lo Stivale da soli

In bici sull'Appia Antica: bicicletta ferma di fronte a un monumento funerario
In bici sull’Appia Antica

Ma il viaggio è sempre un viaggio in solitaria, come la vita stessa. Anche se viviamo e partiamo in compagnia di qualcuno, è con noi che dobbiamo fare i conti.

Ecco perché, nel leggere questo libro di viaggio, mi sono ricordata del mio, di viaggio: quello in ape calessino lungo lo Stivale, appunto.

In quell’esperienza mi trovai ad affrontare freddo e pioggia, stanchezza e paura (quella di attraversare le gallerie con quel trabiccolo, per esempio). Eravamo due donne ed entrambe, partite da Gragnano (NA), arrivammo a Cusano Milanino, sfiancate ma felici. Ma questa è un’altra storia…

Quella che vi suggerisco di leggere, adesso, è la folle biciclettata di Diana Facile. Chissà che non vi venga voglia di affittare una due ruote e costruire un itinerario su misura.

Da leggere sotto l’ombrellone, ma con le gambe che fremono!

Facebook
Twitter
LinkedIn

Altri articoli

Mamma e figlia

Sono tornata a viaggiare

Più di un anno senza scrivere alcunché e qualche mese senza viaggiare (non all’estero, quantomeno): dov’è finita la travel blogger, la “terapeuta

Cosa fare a Bangkok: statue del Palazzo Reale

Cosa fare a Bangkok in 5 giorni

Capire cosa fare a Bangkok non è un gioco da ragazzi: la capitale della Thailandia è enorme e passare da un quartiere

2 risposte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

On this website we use first or third-party tools that store small files (<i>cookie</i>) on your device. Cookies are normally used to allow the site to run properly (<i>technical cookies</i>), to generate navigation usage reports (<i>statistics cookies</i>) and to suitable advertise our services/products (<i>profiling cookies</i>). We can directly use technical cookies, but <u>you have the right to choose whether or not to enable statistical and profiling cookies</u>. <b>Enabling these cookies, you help us to offer you a better experience</b>.