Procida: l’isola che non isola

Appena tornata, mi sono sentita chiedere da più parti “cosa fare a Procida”. È una domanda sbagliata in partenza, questa. Perché Procida è uno stato d’animo, non un luogo in cui riempire il tempo.

Ecco, il tempo: la dimensione di cui riappropriarsi sull’isola Flegrea. Cosa fare a Procida, dunque, può diventare “cosa non fare” a Procida. E allora penso proprio che scriverò un articolo al contrario questa volta.

Procida: perché

Procida: Marina di Corricella
Procida

Lo scorso 18 gennaio il MiBACT ha nominato Procida Capitale italiana della Cultura 2022.

In lizza c’erano anche Ancona, Volterra, Bari, Verbania, Cerveteri (RM), Trapani, L’Aquila, Taranto e Pieve di Soligo (TV), ma a vincere è stata quest’isola di 4 km quadrati, grazie a un progetto accattivante: “La cultura non isola”.

Non è per questo titolo, però, che ci sono andata (e per il mio compleanno, per di più!). Prima che arrivasse la cosiddetta pandemia, sfogliando alcune fotografie sul web, sono incappata in questa piccola meraviglia fatta di mare e sole, certo, ma anche di case dai colori pastello, barche che galleggiano pigre alla boa e stradine caratteristiche.

Cosa (non) fare a Procida

Procida: ragazza davanti al panorama di Terra Murata dopo il tramonto
Terra Murata

A Procida non si devono costruire itinerari. Non si deve partire previo programma sulle cose da fare e da vedere. A quest’isola si deve offrire il proprio languore: sarà lei a fare il resto.

Nondimeno vi darò qualche spunto, da prendere rigorosamente con leziose pinze.

Primo giorno a Procida

Vista sul mare dalla camera dell'hotel
Camera con vista

Arrivo a Marina di Corricella e appoggio le mie valige nello splendido Hotel San Michele. È quasi impossibile uscirne: la mia camera vista mare mi trattiene con tutte le sue forze. Pare che due braccia possenti escano direttamente dal materasso, ammonendomi contro i miei istinti bulimici.

Io e Mr. F. ci dirigiamo comunque a Marina Chiaiolella, porto turistico che si trova dall’altra parte dell’isola. Il sole è cocente e il mare goloso, ma preferisco esplorare questo posto magico in lungo e in largo.

Il cammino è puntellato da lussureggianti cortili, spesso nascosti dietro ad alti muri da cui spuntano palme e bouganville. Mi trovo in un piccolo paradiso, interrotto solo dal traffico di auto, motorini e bici elettriche, spropositato rispetto alle dimensioni di Procida.

Stanca di questa camminata con il sole a picco, mi fermo sul terrazzino de L’Agave per un aperitivo pre-tramonto.

Mi sento viva: come si fa a non sentircisi avendo il mare di fronte e il vento che scompiglia i capelli, a ricordare che siamo nati liberi?

Turismo letterario

Il mare di Procida al mattino presto
Il mare di Procida

Una delle prime scoperte su Procida è la sua connessione con la letteratura, non solo italiana: sono le targhe sparse per il comune a segnalarlo.

A Procida, per esempio, è ambientato “L’isola di Arturo”, di Elsa Morante, ma qui visse anche il poeta Alberto Mario Moriconi, il cui amore per l’isola è decantato nell’opera “Dibattito su amore”.

È impossibile non amare questo posto: i fiori e le piante, l’acqua turchese e le case rosa, verdi e gialle; i profumi; i gabbiani che volteggiano affamati sul mare. Tutto incanta il visitatore, soprattutto il crepuscolare, ossia colui che ama guardare l’orizzonte sognando scenari impossibili. Come potrebbero scaturire, altrimenti, tanti afflati letterari e artistici?

Prima di cena vado a Terra Murata: sopporto la ripida salita per osservare la Corricella che piano piano scurisce. Un’emozione che difficilmente dimenticherò.

Dove mangiare

Al Ristorante Il Maestrale: ottimo il pesce crudo e romantica la location a Marina di Corricella.

Ceno osservando il mare nero della sera e ascoltando il dondolio delle barche.

Secondo giorno a Procida

Colazione sul mare a Procida
Colazione sul mare

Altro che smartworking: prima di fare colazione, devo lavorare un po’, ma con che vista!

La domanda è: avete mai provato a scrivere o a far di conto osservando il mare e ascoltando i suoi rumori? È terapeutico. La fatica del lavoro si stempera a tutto vantaggio di orecchie e polmoni.

Terra Murata

Vista dal tetto della casa di Graziella a Procida
Casa di Graziella: la terrazza

Dopodiché risalgo a Terra Murata per visitare il Museo Casa di Graziella, che consiglio vivamente anche a voi. Ebbene sì, ancora turismo letterario: Graziella è il romanzo che Alphonse De Lamartine ha dedicato alla giovane procidana di cui si era innamorato durante il Grand Tour. Lo scrittore francese soggiornò a Procida per poco più di un anno e quando ripartì per la Francia fece promessa di tornare quanto prima, ma la giovane morì prematuramente.

Poco prima, Graziella mandò all’amato una lettera contenente una treccia dei suoi capelli. De Lamartine la conserverà per tutta la vita. Una storia che ha fornito da spunto per la creazione di questo museo, che riproduce una classica casa procidana dell’epoca, arredi inclusi.

Dalla terrazza è possibile ammirare il Golfo di Napoli in tutta la sua bellezza, ma prima di andarsene da Terra Murata non bisogna perdere l’Abbazia di San Michele Arcangelo, che si trova proprio di fronte ed è una delle più ricche chiese del Sud Italia, soprattutto per il soffitto a cassettoni dipinti e profilati in oro.

Vorrei visitare anche Palazzo D’Avalos, ex penitenziario, ma oggi è chiuso perché vi stanno girando una serie tv (vai alla voce: turismo cinematografico).

Pranzo a Chiaiolella

Mousse di ricotta con cialde alla liquirizia
Il dessert

Decido di tornare nel quartiere di Chiaiolella, ma questa volta prendo un mezzo pubblico.

Qui mi fermo da Crescenzo, rinomato ristorante di pesce, dove le mie aspettative non solo non vengono deluse, ma anzi vengono esaltate da alici marinate, paccheri con tonno fresco e mousse di ricotta con cialde di liquirizia.

Turismo cinematografico

Insegna della spiaggia del Postino
La spiaggia de Il Postino

Ebbene sì, Procida è stata spesso set cinematografico. I film più famosi girati nel dedalo delle sue vie sono “Il postino”, di e con Massimo Troisi, e “Il talento di Mr. Ripley”, di Anthony Minghella.

Per toccare con mano i luoghi della prima pellicola, mi dirigo verso la spiaggia del Pozzo Vecchio. Qui i due protagonisti Mario e Beatrice si incontrano per la prima volta e si innamorano.

Ci metto un bel po’ a raggiungerla e, una volta arrivata, la voglia di buttarmi in mare diventa pressante. Alla fine preferisco continuare a esplorare.

La giornata termina così, in lentezza, stanchezza e profondità.

Terzo giorno a Procida

Procida: vista sulle case colorate della Corricella
Case colorate

È il mio compleanno (auguri!!) e non potrebbe esistere luogo migliore di questo per festeggiarlo. Per questa ultima giornata mi regalo qualche altro giro ozioso.

Casale Vascello

Una corte e varie abitazioni che vi si affacciano: questo è Casale Vascello, che deve la sua forma alle incursioni saracene.

Questo insieme di case nasce infatti nel ‘500 all’esterno del centro storico. L’architettura difensiva è supportata da ingressi molto stretti, che potevano essere chiusi all’occorrenza. Una storia alleggerita dagli attuali colori sgargianti.

I giardini

Limoni di Procida
Limoni

Torretabaia: una scritta che mi appare all’improvviso, all’esterno di un invogliante cancello. Appena entro, scopro per caso un giardino rigoglioso, che mi viene illustrato dal suo proprietario.

Mi racconta di Elsa Morante e delle sue dicerie circa la chiusura dei procidani, soprattutto per quanto riguarda la proprietà privata. In effetti Procida è ricca di cortili e giardini felici, che spesso appaiono inaccessibili persino alla vista.

Questo ex medico, oggi in pensione, vuole sfatare un luogo comune e accompagna (gratuitamente) gli avventori tra grossi limoni, rose ed erbe infestanti. E lo fa affabulando.

Ma non chiedetemi dove si trovi: bisogna perdersi come Teseo nel labirinto del Minotauro o come Alice nel Paese delle Meraviglie per trovare questo luogo d’incanto.

Dove pranzare

Fiori di zucca con violetta decorativa
Fiori di zucca ricotta e gamberi

Soffio le mie candeline da Il Pescatore, ristorante del mio hotel. E quale bontà!

Cozze freschissime, fiori di zucca ricotta e gamberi, spaghetti ai ricci di mare… Mai pranzo fu così azzeccato. Sempre a Corricella, sempre in riva al mare.

Cosa non fare a Procida

I faraglioni di Procida visti dalla spiaggia di Ciaccio
I faraglioni di Procida

Come vedete, ho zigzagato, cercando di mantenere un ordine cronologico non costrittivo.

A Procida, infatti, alcune cose non vanno proprio fatte. Ecco i miei 10 comandamenti:

  • Non abbiate fretta o Procida vi punirà con le sue salite e il caldo;
  • Non chiedetevi “e ora cosa faccio?”. Procida è ostile nei confronti di chi si annoia. La sua vanità vuole essere accarezzata da chi sa apprezzarne il suo essere isola;
  • Non guardate troppo il cellulare. In tanti punti, fortunatamente, non prende. Ma non sia mai che vogliate spendere le vostre ore sui social;
  • Non discutete: questo è un luogo mite, in cui raccogliersi quasi religiosamente;
  • Non lamentatevi per il traffico: Procida è così, un po’ come Napoli. Prendere o lasciare;
  • Non abbiate troppa paura delle blatte;
  • Lasciate da parte il bisogno di buttarvi nella mischia;
  • Non invidiate i possessori di yacht: sono ospiti più che abituali;
  • Non invidiate i procidani. Al più, puntate a trasferirvi su un’isola, prima o poi;
  • Non parlate troppo di Procida o si riempirà a dismisura.

Adesso potete partire.

 

 

 

 

 

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19 risposte

  1. Quest’anno ho avuto il piacere di avere una collega di Procida e sai che mi ritrovo molto nel tuo racconto rispetto a ciò che mi ha detto lei? Anche lei mi ha detto che l’isola è quasi un ritrovo per anime sperdute che qui si riuniscono quasi religiosamente, senza fretta, quasi senza tecnologia. Insomma, da vedere sicuramente!

  2. Dalle tue foto sembra un posto davvero bellissimo; mi affascina soprattutto il suo legame con grandi autori della letteratura e il fatto che sia stato il set di vari film.

  3. Procida è sulla mia lista da neanche so quanto tempo. Stupido vero? Non riuscire ad organizzarsi tutto sommato per andare in un posto così vicino. Mi è piaciuto un sacco il tuo articolo, mi ha fatto sorridere, mi ha detto tante cose che non sapevo su Procida e soprattutto mi ha fatto venire ancora più voglia di andarci. Ma shhhh non diciamolo, altrimenti ci vanno in troppi 🙂

  4. Ho intenzione di passare da Procida questa estate, anche perché, insieme ad Ischia è una delle poche località e isole della zona che non ho ancora visto. Il tuo articolo mi sarà utilissimo e sono sempre più attratta da questa isola spettacolare. (blatte a parte, che odio…)

  5. Purtroppo non sono mai stata a Procida, ma rimedierò. Mi piace tantissimo la tua lista delle cose da non fare, a volte non ci si pensa, e invece sono regole fondamentali.

  6. Procida è il primo viaggio che ho fatto da sposata, quindi ha un posto speciale nel mio cuore 🙂 Ricordo soprattutto le passeggiate tra i vicoli che, come dici tu, spesso sembrano inaccessibili. I vecchietti che ti parlano e ti offrono limoni, augurandoti “figli maschi” (sic). Che voglia di tornare!!

  7. Davvero bella la vista sul mare che si nota dalla tua camera!! ???? Non sono mai stata a Procida, ma se ci fossi stata sicuramente non mi sarei lasciata sfuggire una visita alla spiaggia dove hanno girato Il postino… ????

  8. Mi piace questo itinerario tra letteratura, cinema, cibo e cultura. Diverso dal solito, mi piacerebbe tantissimo tornarci ora che sono cresciuta, ci sono stata da piccolina con i miei. Me ne sono innamorata a prima vista e mi sono promessa di ritornarci!

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