Se vi parlo di piaceri in viaggio, cosa vi viene in mente? Uno dei principali, secondo me, è il caffé.
Sì, perché se è vero che noi italiani teniamo particolarmente ai sapori nostrani, è altrettanto vero che non siamo gli unici detentori di questa bevanda, né a livello di produzione né a livello di consumo.
Sto pensando a tutto questo mentre leggo le ultime due pagine di “50 sfumature di caffè”, compendio dettagliatissimo a cura di Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua.
Il piacere del caffè in giro per il mondo

Questo potrebbe essere il sottotitolo del profumatissimo e saporitissimo saggio dei tre autori, che non si limita a parlare di proprietà benefiche ed organolettiche della bevanda più famosa al mondo, ma fa il giro del pianeta per raccontarcelo meglio.
La storia in 50 chicchi di caffè

Si parte con la storia. Dopo aver letto le 50 perle storiche sfornate dal prolifico trio, il caffè non avrà più alcun segreto per voi!
Alcuni esempi:
- Conoscete il “capo in b tanta special”? A Trieste chiamano così il caffè macchiato (capo), servito in un bicchierino di vetro (b), con TANTA schiuma di latte e una spolverata di cacao (special);
- Il caffè è stato definito “balsamo del cuore e dello spirito” dal compositore Giuseppe Verdi;
- A Trieste, nei primi anni del ‘900, venne inaugurata la Borsa del Caffè.
Il giro del mondo in 50 Paesi e in 50 caffè

Paese che vai, usanza che trovi. Di seguito, eccone alcune molto curiose:
- In Spagna è possibile degustare il café del tiempo: un semplice caffè accompagnato da un bicchiere riempito con cubetti di ghiaccio e scorza di limone o arancia. In estate si versa il caffè nel bicchiere e si lascia raffreddare e decantare…
- Sapete come si beve il caffè in Lituania? Lungo e con in più semolino, cannella, zucchero e un mix di bacche!
- Il marocchino non è nato in Marocco, ma in Piemonte. Il nome lo si deve al colore della bevanda, simile a quello delle pelli utilizzate per dei copricapi che andavano di moda nel Paese nordafricano negli anni ’30.
50 modi di ordinare il caffè

Un altro capitolo che mi è piaciuto moltissimo e che mi ricorda vignette e cartoon di Bruno Bozzetto. Noi italiani, infatti, abbiamo decine di modi, tanto che i baristi spesso impazziscono di fronte alle richieste più disparate. Eccone alcune:
- Caffè con panna (slurp!);
- Caffellatte con caffè e latte freddi;
- Con la mosca, ossia con un chicco di caffè galleggiante.
50 modi di dire caffè

Poteva mancare un capitolo dedicato alla “linguistica del caffè”? Certo che no!
Allora impariamo a ordinare il nostro preferito a seconda del Paese:
- In Sudafrica (o meglio: in afrikaans) si dice koffie;
- in frisone occidentale (non sia mai che vogliate cimentarvi in questa lingua mentre vi trovate nei Paesi Bassi): kofje;
- kave, invece, è il caffè in yiddish.
Adesso siete (più o meno) pronti a partire!
50 aforismi sul caffè

Ma quanto mi sono divertita a leggere gli aforismi! Alcuni, per i miei gusti, spiccano per originalità:
- Ho eliminato il caffè ed è stato peggio dell’abbandonare un amante – Sandra Bullock;
- Non c’è niente di più dolce di una tazzina di caffè amaro – Rian Aditia;
- Se non fosse per il caffè, non avrei praticamente una personalità – David Letterman.
50 luoghi storici

Non c’è niente di più bello dei caffè storici. Vediamo dove trovarne alcuni, in giro per l’Italia:
- Caffè Florian, Venezia: il più antico e uno dei più sontuosi;
- Antico Caffè Greco, Roma: è un tuffo nell’eleganza di un tempo, quella che rimpiango ogni giorno (anche se non l’ho vissuta direttamente);
- Gran Caffè Gambrinus, Napoli: vedi sopra. Basta ordinare ‘na tazzulella ‘e café.
Cinema, musica e libri

Questa è sicuramente la mia parte preferita, amando da sempre arte e letteratura, ma anche turismo letterario e cinematografico.
Ecco alcuni esempi, direttamente testati da me:
- Colazione da Tiffany, film di Blake Edwards: vi ricordate quando Audrey Hepburn si ferma ad ammirare le vetrine di Tiffany con in mano un caffè americano e una brioche?
- Black coffe is my name, black coffee is not a thing, black coffee… “Black coffee”, una canzone di Tina Turner che dà la carica. In tutti i sensi.
- Finché il caffè è caldo è il romanzo di Toshikazu Kawaguchi: da leggere quando ci si vuole tirare su di morale.
Il caffè è un piacere

Così diceva Nino Manfredi. Io aggiungo che è uno dei più grandi piaceri in viaggio.
Perché ci sono tanti, tantissimi caffè e altrettanti ricordi: c’è il primo della giornata, quello preso in aeroporto e quello servito in aereo; quest’ultimo magari non buonissimo, eppure capace di donare forti emozioni se abbinato alla vista delle nuvole.
Vi racconto alcuni dei mie momenti-caffè migliori:
- in Sri Lanka, precisamente a Ella: il 99 Acres è un ristorante-resort bellissimo, dotato di piscina, bungalow e tavoli sul verdissimo panorama delle piantagioni di tè. Qui, però, ho bevuto il caffè (nulla, non riesco ad abdicare);
- una mattina a Porto, al Majestic Cafè, dove vivere le atmosfere della Belle Époque. In Rua de Santa Caterina;
- in Brasile, quando i camerieri ci portarono la moka al tavolo. Su una spiaggia oceanica. E che caffè (il mio preferito)!
Poi ci sono i caffè sorseggiati sul treno, magari mentre si torna a casa; quelli condivisi con gente appena conosciuta; i caffè di Starbucks, che ci facciamo andare bene quando siamo all’estero. E ancora: il caffè preparato con la cuccuma a Napoli e quello dell’Autogrill, quello sorseggiato in macchina e quello della nave.
Insomma, il caffè entra a pieno titolo tra i piaceri del viaggio! Insieme a questo libro, che vi consiglio di leggere tutto d’un sorso!
4 risposte
Il mio episodio sul caffè. Grande Muraglia cinese, 1999, adocchiamo un bar con la scritta IN ITALIANO, “Qui vero caffè italiano”. Il pensiero fu: “che bello, il caffè italiano in Cina!” Ovviamente, in preda da astinenza di bevanda nera e con un pizzico di orgoglio italico, ci precipitammo per prendere finalmente un caffè. C’era una moka da 12, il che, viste le circostanze, era elemento incoraggiante. La signora cinese prese la moka, già piena di un caffè evidentemente già preparato in precedenza, e la mette sul fuoco a riscaldarla. La sensazione è stata la stessa di quando qualcuno graffia la lavagna con le unghie. Fine della triste storia!
Oh mamma, posso solo immaginare! Però è stata un’esperienza che oggi puoi raccontare ridendo 😀
Di caffè ce n’è uno solo; il resto sono bevande al gusto di caffè ???? Rigorosamente semplice e senza zucchero. Dopo diverse delusioni, all’estero evito di consumarlo, ma apprezzo i surrogati. Il peggiore l’ho “degustato” alle Maldive, il migliore negli USA. Il miglior surrogato l’ho apprezzato nello Sri Lanka
Oddio, lo sai che invece in Sri Lanka l’ho trovato imbevibile? Per il resto, la mia dipendenza è tale che all’estero mi accontento dei surrogati 😀