Come viaggiare nel tempo

Come viaggiare nel tempo? Viaggiando, pensando e leggendo: questa è la mia risposta e adesso vi spiego il perché.

Come viaggiare nel tempo?

Ogni tanto bisogna porsele, le domande folli. Non si può vivere di sola materia, soprattutto se siamo dei sognatori.

Ora ditemi la verità: chi di voi non ha mai pensato che sarebbe bellissimo fare un salto indietro o avanti nel tempo? Chi non ha provato terrore o curiosità all’idea di trovarsi catapultato nel Medioevo o in un futuro lontanissimo?

L’essere umano è stato dotato di fantasia, qualità pericolosa da sempre. Anziché guardare la carota davanti ai nostri occhi, ogni tanto ci troviamo a osservare le stelle, “cose” così remote da farci girare la testa. Non siamo ancora riusciti a capire perché abbiamo un congegno, nella nostra scatola cranica, che ci fa immaginare realtà che – apparentemente – non esistono.

Personalmente, amo viaggiare nel tempo e lo faccio spesso. Ho tre modalità, ed è di queste che oggi voglio parlare.

Come viaggiare nel tempo: viaggiando

Modello del Cavallo di Troia
Il cavallo di Troia – modello

Viaggiare è un antidoto e, allo stesso tempo, un virus, una risposta che produce domande, la quiete prima e dopo la tempesta.

Un viaggio non è mai solo se stesso ma anche, e soprattutto, una possibilità. Quando viaggio, viaggio anche nel tempo, sia che voli verso mete lontane da un punto di vista geografico e culturale sia che rimanga in Italia.

Come viaggiatori, siamo spesso indotti a pensare che alcuni popoli siano più indietro rispetto a noi. L’anno scorso in Albania, per esempio: inutile nascondere che l’ho paragonata al Sud Italia di non troppi anni fa. Magari un sud senza muezzin ma con le voci dei venditori ambulanti; senza minareti ma ricco di luoghi di culto; magari senza velo per le donne ma con una divisione piuttosto netta tra attività maschili e femminili.

Non ci sono giudizi ma constatazioni (sono metà pugliese e metà siciliana nel sangue) né mi sentirete mai dire che il presente sia meglio del passato o viceversa, perché ci siamo lasciati indietro sia cose belle che brutte, gioie e dolori, qualità e difetti.

A Berat, in un’Albania lontana dalla vita di mare, ho passeggiato nella storia del mio popolo e della mia famiglia, trovando più assonanze che differenze. Siamo tutti legati da fili invisibili, che ci piaccia o no, e sono certa che, non appena metterò piede in Sri Lanka, troverò anche lì quel quid che risuonerà dentro di me come un richiamo strano, conosciuto ma memorizzato solo a livello cellulare.

Viaggiare nel tempo nella propria città

Viaggiare nel tempo è facilissimo a Roma. Basta andare ai Fori Imperiali, osservarli da lontano – dai Musei Capitolini, per esempio. E la si sente tutta, la Storia. Si percepisce la grandiosità del nostro passato, come entrando nelle pagine dei libri di scuola.

Un tempo la Storia era distanza, riempita solo dalle voci, spesso monotone, dei professori. Arrivavano i film a soccorrere le menti annoiate degli studenti (ricordate Ben-Hur?).

Colonne in via dei Fori Imperiali
Fori Imperiali

Distanza. Le pagine colme di lettere, di date da ricordare, di nomi affascinanti ma poco significativi per una dodicenne che guardava quasi sempre fuori dalla finestra. Una distanza che rendeva Giulio Cesare, Commodo, le Guerre Puniche oggetti astrusi di studio.

Poi arrivarono i viaggi. Arrivarono Atene, con la sua Acropoli; ed Efeso e Troia. E tutto divenne tangibile. Ricordo ancora la mia professoressa di latino e greco, che si mise a ridere quando le dissi che salii sul cavallo ligneo costruito con l’aiuto di Atena. Mi disse “è impossibile, Isceri!”. E invece era possibile: il mezzo bellico degli antichi Greci venne ricostruito per i turisti e io ci salii, nel 1992. Era vero.

La professoressa negava persino l’esistenza di Troia. Dovetti smentirla, con suo estremo disappunto: Troia, oltre a essere un paese dei Monti Dauni, è l’attuale Truva, in Turchia. Viaggiare apre la mente, ergersi a menti superiori no.

Pensando

Donne in viaggio: ragazza seduta con la cartina geografica
A Porto

E qui arriviamo al secondo imperativo, per chi abbia voglia di viaggiare nel tempo: bisogna pensare, usare la fantasia, guardare il mondo con lenti diverse.

Ogni tanto sorrido quando vedo esaltare la giovinezza. Mi chiedo, in quei momenti, se le persone siano consapevoli che i giovani di oggi sono gli anziani di domani. Scontato? A giudicare dai miti dell’era moderna, direi di no: è come se non ci rendessimo conto che tutto è uno, che un filo lega non solo le cose e le persone ma anche le epoche.

Non sono un’appassionata di New Age; semplicemente, mi piace riflettere. Il domani si trova, in nuce, nell’oggi. Se solo ce ne accorgessimo, prenderemmo più facilmente le nostre decisioni e guarderemmo con tenerezza quelli che poco amabilmente chiamiamo vecchi.

Calpestiamo terre che sono già state calpestate e nuotiamo in acque sempre esistite. Respiriamo il medesimo ossigeno degli antenati e – cosa ancora più stupefacente – facciamo i loro stessi pensieri e osserviamo le stelle ponendoci le medesime domande.

Eppure rincorriamo chimere, ci crediamo al centro dell’universo e ci sentiamo così unici da diventare soli. È servito a qualcosa Copernico?

Viaggiare nel tempo leggendo: La Casa sull’Estuario

Viaggiare nel tempo: copertina de la casa sull'estuario
la Casa Sull’Estuario

Si può viaggiare nel tempo assistendo a un qualsiasi spettacolo, sia esso teatrale o cinematografico; oggi, però, voglio parlarvi di un mio viaggio temporale fatto attraverso la lettura.

Sì, perché a mobilitare questa mia riflessione è stata “La casa sull’estuario”, romanzo della scrittrice Daphne du Maurier.

Dick Young è l’insoddisfatto protagonista di questo racconto, che incrocia presente e passato. Dopo aver lasciato il suo impiego presso una casa editrice, decide di prendersi una pausa creativa emigrando per la stagione estiva in Cornovaglia.

Il suo amico Magnus, proprietario della casa in cui Dick si trasferirà qualche mese insieme alla moglie e ai figli di lei, lo spinge a fare degli esperimenti con una droga da lui inventata. Magnus, infatti, è un biofisico, e sta studiando il modo per viaggiare nel tempo.

Dick, annoiato dal suo menage familiare, accetta non senza riserve la proposta e, con un mix di eccitazione e sensi di colpa, assume le sue dosi sotto prescrizione. Si trova così catapultato nel Medioevo e si appassiona alle vicende di due famiglie, che vedono scontarsi interessi economici e sentimentali, in un intreccio coinvolgente e terribile.

A seguito di queste incursioni nel passato, Dick torna al presente frastornato e con un fisico sempre più provato. Non solo: inizierà a fare confusione tra le due dimensioni, mettendo a rischio il suo matrimonio.

Cos’è la verità?

Viaggiare nel tempo: treno d'epoca
Treno d’epoca

La domanda finale è: cosa è vero e cosa non lo è? Se il passato ci regala emozioni più forti del presente, cosa ne dobbiamo dedurre? Ovviamente il finale è aperto e ai lettori viene lasciata la responsabilità di dare una risposta per loro soddisfacente.

“La casa sull’estuario” è puro divertissement? No, se per voi riflettere e volare con la fantasia sono cose serissime.

Il romanzo della du Murier, inoltre, è un ottimo spunto per fare “turismo letterario”. Ho comprato questo libro dopo il mio viaggio nella splendida Cornovaglia e, dopo averlo letto, mi ha fatto venire voglia di tornarci quanto prima. Perché la Cornovaglia, come pochi altri posti al mondo, è soprattutto uno stato d’animo. E Daphne lo sapeva benissimo.

Facebook
Twitter
LinkedIn

Altri articoli

Cosa fare a Bangkok: statue del Palazzo Reale

Cosa fare a Bangkok in 5 giorni

Capire cosa fare a Bangkok non è un gioco da ragazzi: la capitale della Thailandia è enorme e passare da un quartiere

Scoprire l'Egitto a Roma: il Pantheon di sera

Scoprire l’Egitto a Roma

Scoprire l’Egitto a Roma. Come? Iniziando dal Pantheon.  Quasi sempre lo troverai pieno zeppo di turisti. Se, come me, non sei un

14 risposte

  1. Come sempre ottimi suggerimenti Roberta! Amo viaggiare leggendo, anche se non mi basta, scatena la voglia di vederli dal vivo i luoghi di cui leggo, quindi poi si viaggia sul serio e si viaggia pure stando a casa, sono assolutamente d’accordo con te!

    1. Grazie Anna! Viaggiare nel tempo, una volta, era un sogno. Ora si è un po’ smarrito questo sogno, forse perché sembra quasi tutto a portata di mano. Ma si può realizzare, intanto rendendosi conto della realtà…

  2. Adoro leggere quando sono in aereo e prima di addormentarmi. Evito invece di portarmi i libri in spiaggia, lo scorso anno tra furti e smarrimenti ci ho rimesso io. Tutti viaggiano nel tempo e nemmeno se ne rendono conto!!

  3. Assolutamente d’accordo sul viaggiare nel tempo…viaggiando! Roma mi fa lo stesso effetto e, a pieno titolo, ci aggiungo anche Atene. Ogni volta che guardo il Partenone riesco ancora a sentirmi fiera di quello che siamo!
    Davvero interessante anche il titolo suggerito, lo annoto, magari tra le prossime letture estive! 😉

  4. Viaggiare è anche fare un viaggio a ritroso nel tempo, concordo pienamente con te!
    Molto originale il tuo post, complimenti ????
    Ps leggerò il libro che consigli ????

  5. Amo i luoghi che mi fanno fare dei bei tuffi nel passato, fantasticando sulla vita di un tempo. Viaggiare nel tempo è veramente interessante.

  6. Hai racchiuso alla perfezione l’essenza del viaggio, sia esso concreto o astratto! E lo hai fatto magnificamente! Certi posti (Roma per prima) mi riportano indietro nel tempo, mi fanno toccare con mano la storia, proprio come hai sperimentato tu.. Ed è bellissimo accorgersene e poterlo fare! 🙂

  7. io amo viaggiare se potessi partirei ogni week end alla scoperta di luoghi nuovi, ma non è possibile, quindi spesso viaggio con la mente, coi pensieri e raggiungo quei luoghi che tengo nel cassetto come mete per il futuro, viaggio anche leggendo di questi luoghi e mi sento già meglio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

On this website we use first or third-party tools that store small files (<i>cookie</i>) on your device. Cookies are normally used to allow the site to run properly (<i>technical cookies</i>), to generate navigation usage reports (<i>statistics cookies</i>) and to suitable advertise our services/products (<i>profiling cookies</i>). We can directly use technical cookies, but <u>you have the right to choose whether or not to enable statistical and profiling cookies</u>. <b>Enabling these cookies, you help us to offer you a better experience</b>.