Visitare Rouen è un must se si ha intenzione di fare un viaggio in Normandia o comunque di atterrare a Paris Beauvais (l’aeroporto della Ryanair, per intenderci). La città normanna, infatti, è a circa un’ora e trenta di automobile da Tillé, il comune in cui decollano e atterrano continuamente i velivoli della compagnia irlandese.
Visitare Rouen è un atto dovuto se si amano la Francia, il Gotico, le case a graticcio, le navi. Sì, le navi: ogni 4-6 anni, infatti, si tiene l’“Armada della libertà”, il più grande raduno di barche a vela del mondo. Pensate che sono capitata per caso a Rouen proprio durante il 30mo compleanno di questo grande evento!
Prima di scendere nel dettaglio, vi racconto un po’ la mia esperienza di viaggio.
Rouen: chiese gotiche, musei e case a graticcio
Chiese gotiche, musei e case a graticcio: questa è Rouen in estrema sintesi.
Questa volta ho fatto una cosa diversa: sono partita senza informarmi prima sulla mia meta. Dopo anni di lettura di guide & Co., ho deciso di prendere il viaggio così. Basta cultura pre-partenza.
Vado contro il mio interesse nel dirvi questo? Non direi, visto che il racconto che sto per farvi è meramente emozionale e le nozioni – per vostra fortuna – saranno ben poche.

Vi racconto il capoluogo della Normandia
Ad accogliermi è stata la luce del nord: sono arrivata a Rouen un venerdì sera, intorno alle 20.30. Ho posato le valigie nello splendido appartamento sui tetti del capoluogo normanno e sono uscita per cenare intorno alle 22.00, quando pensavo che avrei trovato le cucine chiuse. Non solo ristoranti e locali pullulavano di persone ma il cielo era ancora chiaro: il tramonto è iniziato solo qualche minuto dopo le dieci. Meraviglioso.
Notre-Dame de Rouen
Il mio appartamento sui tetti del capoluogo normanno, vi dicevo: una favola. Da lì ho osservato per la prima volta le guglie della cattedrale e i tetti a punta, bluette, della città. E poi il cielo pastello e mutevole, che mi ha ricordato i quadri di Monet, che qui dipinse la serie delle Cattedrali. 28 dipinti che ritraggono quella meraviglia architettonica che è Notre-Dame (si chiama così la chiesa principale della città). Un atto quasi ossessivo, quello di Monet, che la dipinse sempre dallo stesso punto di vista ma sotto una luce ogni volta diversa.
Notre-Dame è di una bellezza spiazzante. Sarà che amo il Gotico, uno stile che ho sempre trovato affine al mio carattere, per i suoi ricami arzigogolati, per le guglie che puntano al cielo, per l’asprezza e il misticismo. Il Gotico sembra manifestare un’inquietudine positiva, pare essere l’esternazione dell’animo umano e l’anelito al divino. Come potevo non innamorarmi di nostra Signora?

Pensate che è così imponente che, a fine ‘800, era l’edificio più alto del mondo e che ha ben tre facciate, tant’è che all’inizio, mentre peregrinavo per la città, pensavo si trattasse di chiese diverse.
Notre-Dame, durante la Seconda Guerra Mondiale, subì diversi bombardamenti. Al suo interno potete osservare delle fotografie del passato e anche qualche cicatrice ma quello che sorprende in questi casi è come ci si possa risollevare dalle sofferenze. La cattedrale, oggi, domina l’intera città con un orgoglio tutto francese.
Incredibilmente, l’ingresso è gratuito. Sono così abituata a pagare per ogni minima cosa, quando sono in viaggio, che quasi mi commuovo quando scopro di poter accedere gratis alla bellezza.
Due chiese-perno di Rouen
Un altro edificio religioso di stupefacente bellezza è la chiesa abbaziale di Saint-Ouen, circondata da un piccolo e idilliaco parco, su cui svetta felicemente.

Quella di Santa Giovanna d’Arco è invece piuttosto brutta o – se vogliamo – particolare. Non è però l’estetica che conta: sorge infatti nel luogo del martirio della santa-eroina, Place du Vieux Marché, che è oggi un luogo estremamente vivo e allegro, in netto contrasto con la sua storia.
Rouen, città museo
Ho dormito solo due notti a Rouen, motivo per cui ho deciso di non visitare alcun museo. Non lo faccio mai, quando sono in viaggio, a meno che non abbia a disposizione diversi giorni o si tratti di un museo che voglio assolutamente vedere. Dovete però sapere che la città ne ha parecchi e sono quasi tutti concentrati in un quartiere, che gira intorno all’Espalande Marcel Duchamp.
Il vero motivo per cui è definita città-museo, però, è dato dalla quantità di chiese e monumenti, tra cui ha un ruolo di primo piano il Gros-Horloge (rue du Gros-Horloge), uno degli orologi astronomici più antichi d’Europa, che ricorda un po’ quello di Praga.

La “città dei 100 campanili” (così la definì Victor Hugo), infine, è il luogo natale del mio scrittore preferito, Gustave Flaubert.
Le case a graticcio
Le case a graticcio sono abitazioni di origine medievale. Costruite in legno, hanno delle facciate sui cui si trovano in evidenza travi e puntelli. Quelle di Rouen sono speciali e tutte di colori diversi, compreso il rosa confetto.
Mi piacerebbe moltissimo vivere in una casa del genere, imperfetta nei suoi rigonfiamenti e nelle sue pendenze, ma evocativa. Le case a graticcio, infatti, richiamano alla mente un Medioevo in parte immaginario, che sa di focolare, di famiglia, di atmosfera naïf.
Le case a graticcio, a Rouen, sono numerosissime e arricchiscono il centro storico, rendendolo fiabesco. A pianterreno, spesso, si trovano negozi deliziosi (come gli antiquari), locali e ristorantini.

Rouen durante l’Armada
Visitare Rouen durante l’Armada è stato molto emozionante: i marinai camminavano per le vie del centro storico, mentre gli abitanti indossavano cappellini in tema, come quello da pirata.
Di sera, passeggiando lungo la Senna, ho intravisto per la prima volta i pennoni illuminati dei velieri ormeggiati sul fiume. Ho aspettato il giorno, però, per vedere lo spettacolo da vicino: avrei potuto comprare il biglietto per percorrere tutta la banchina e visitare ciascuna barca, ma ho preferito fare una “ricognizione” in battello. Chi mi ha seguita su Instagram, ha potuto vedere in diretta la mia breve navigazione.
Inutile dirvi la quantità di persone richiamate dall’evento: si passava a stento, ed è per questo che ho preferito fare a modo mio.

Uno spettacolo inaspettato
Lo spettacolo più bello, però, c’è stato sabato sera: la cattedrale, già splendida, è diventata la tela su cui dipingere la storia dell’umanità e quella della navigazione. Mai visto nulla di più bello: dei proiettori posti di fronte si sono accesi dando il via a un lungo momento da lacrime agli occhi.
C’erano persone in piedi, sedute a terra e sdraiate sulle panchine per osservare immagini in 3d di velieri antichi, foreste, oceani in tempesta e invasioni barbariche. Tutti uniti ad assistere alla nostra storia, che ci ha preceduti dandoci la vita.

L’Armada si è conclusa domenica 16 giugno. La mattina, al risveglio, ho sentito la sirena di qualche nave (vi ho mai detto che il suono della sirena, per me, è uno dei più affascinanti di questa Terra?).
Ho lasciato Rouen con il magone. Avrei voluto più tempo per visitarla ma i viaggi fugaci fanno parte del mio bagaglio. Sono membro ufficiale del gruppo di persone che ritengono sia meglio una toccata e fuga di nulla. Non sempre si può o si deve approfondire.
Spero che la mia visione del tutto personale ed emozionale vi abbia, almeno un po’, invogliati a visitare questa splendida città.
Dove e cosa mangiare a Rouen

Ho cenato in due posti diversi ed entrambi mi hanno soddisfatta molto:
Da Pascaline, bistrot di Rue de la Poterne, ho mangiato dell’ottimo pâté, accompagnato da marmellata e sale, da dosare a piacere. L’atmosfera è dolce, soprattutto se si mangia all’esterno.
Da Auberge Saint Maclou, in Rue Martainville, la cena (romantica) non può che essere a base di pâté, tartare e bavarese.
Entrambi questi ristoranti sono molto, ma molto francesi. Provare per credere!
Un’altra ghiottoneria, forse ormai più per turisti che per francesi, ma a cui non rinuncerei mai, è la croque-monsieur, meraviglioso sandwich grigliato con prosciutto e formaggio, che si può acquistare praticamente ovunque.
Infine, a Rouen si fa colazione con il pain au chocolat, brioche burossa e cioccolatosa.
Cose da sapere su Rouen
Come avrete notato dalle fotografie, il tempo e il clima sono mutevoli. I cieli normanni cambiano in continuazione ed è facile passare dal sole alla pioggia, dal caldo al freddo in un batter d’occhio.
Il classico luogo in cui vestirsi a strati…
7 risposte
Quelle nozioni che sanno di copia e incolla meglio lasciarle, troppe in giro. Un racconto come questo è perfetto, conciso, preciso, fluido, con sensazioni dettate dal cuore. Errando senza meta, è per me e il massimo, e che tu racconti il tutto in modo semplice ti qualifica, e gratifica noi che ti seguiamo. Bravissimaaaaaaa
Sono davvero felice che tu abbia apprezzato il mio vagabondare. Tanti vagabondaggi a te, Alfonso
Concordo in pieno, Rouen è sicuramente una delle cittadine imperdibili in un viaggio in Normandia! Peccato solo che, quando sono stata io, non c’era lo spettacolo di luci sulla cattedrale…sembrava davvero splendido!
Splendido davvero. Emozionante…
Ruen l’ho visitata ormai parecchi anni fa durante il primo viaggio in Normandia mentre l’avevo tralasciata nel secondo. Ora a distanza di tempo vorrei tornare anche perché l’idea era di fare un tour nell’Alta Normandia e quindi se riesco la inserirò in programma. E’ sempre una bellissima città
La Francia è vasta, ho già visitato diverse località ma la Normandia ancora manca all’appello. Sai cosa penso? Sarebbe ora che colmassi questa mia lacuna, grazie per le dritte. Ciao
Rouen è bellissima e io vorrei tanto tornare…