Anche i blogger vengono truffati: come sopravvivere agli squali del web

Di seguito, due approcci da squali del web. Leggete e ditemi se qualcuno di voi è incappato in questo genere di messaggi.

“Ciao Roberta, mi chiamo Pinco Pallino e sono una giovane blogger; principalmente scrivo nel settore viaggi e lifestyle. Ho visto il tuo blog un po’ di tempo fa… e ho cominciato a seguirti! 🙂 Volevo sapere se potresti essere interessata ad accettare un mio contributo per il tuo blog. Scrivere è uno dei miei più grandi hobby che cerco di coltivare il più possibile al di fuori del mio lavoro… e lo faccio per puro piacere”

Oppure

“Salve, navigando su Facebook, ho visto la sua pagina e anche il suo sito web. Vorrei sapere se le interessa una collaborazione SEO con me. Ho a disposizione diversi blog per la pubblicazione di articoli. Che ne dice?”

Gli squali del web

Questi sono solo due tra i tanti esempi di “proposta indecente” che un paio di squali del web dotati di nome e cognome mi hanno recapitato recentemente. All’ennesimo, ho deciso di dedicare un post ai tentativi di truffa, a danno soprattutto dei neofiti, volenterosi ma ancora ingenui. Sì perché i senior – ma non tutti. Vedasi la sottoscritta – sono abituati a questi corteggiamenti online.

Quanti sono i tipi di raggiro che possono colpirti? Semplice: tanti quante sono le tecniche subliminali che il web (complice l’assenza di un contatto vis-à-vis) rende possibile.

Non posso elencarteli tutti, ma sappi che si assomigliano abbastanza tra di loro e solitamente prendono di mira il narcisismo (o l’insicurezza) di chi scrive, complimentandosi con lui e usando l’arte delle parole a proprio vantaggio.

Squali del web: attenzione alle truffe

Il web: pc aperto su un file word in bianco e nero
Attenzione!

Non preoccuparti: non rischi né la galera né la bancarotta, se non nei casi più gravi. A contattarti saranno infatti stupidi ladruncoli del web, gente farlocca che può intaccarti fino a un certo punto. A rimetterci, semmai, è la tua autostima: immagina un amante della scrittura, quale tu sicuramente sei, più alla ricerca di lettori che di numeri. Come può sentirsi dopo aver scoperto che un suo fan, in verità, è solo uno squallido marketer?

Perché vedi, di mezzo non c’è solo il fatto che qualcuno tenta di infilare nel tuo spazio un link senza pagare (i tizi in questione ti propongono il loro soave articolo e tu, come uno sciocco, ti accorgi solo all’ultimo delle magiche paroline sottolineate, in un post che poi non è esattamente tipico di un principiante). A essere in ballo è l’integrità del lavoro che fai, sfruttato da alcuni furbetti dai nickname improbabili, che poi scopri essere “esperti SEO” che lavorano per chissà chi.

Una disonestà che neanche il peggior commerciante in circolazione, di quelli che tentano di convincerti che la carne in scatola è in realtà pesce fresco. Perché su web tutto è più facile. No, non sono 30 o 50 euro a fare la differenza nel tuo portafoglio. A farla (almeno per me) è chi stima davvero quello che fai. Ogni blogger sa che i commenti sono manna dal cielo, dimostrazioni scritte che si sta andando nel verso giusto.

Quando uno di questi finti estimatori viene allo scoperto, un confine viene sorpassato ed è quello della moralità (sì, amo questo termine desueto… e allora?). Credo, dal profondo del cuore, che fare perno sull’ingenuità altrui sia di una scorrettezza disarmante. Ok, non sarà un omicidio né una rapina, ma non è bello prendersi gioco delle persone e delle loro buone intenzioni.

Cosa fare se adescati da squali del web?

Una sola cosa devi fare (oltre a dire di no): impreca liberamente contro chi, guadagnandoci, cerca di estorcerti un lavoro fatto passare per collaborazione a tuo vantaggio. E, ovviamente, segnala questo nome ai tuoi conoscenti blogger, così non ci cascano. Esistono diversi gruppi su Facebook che servono proprio a supportare i blogger sia da un punto di vista lavorativo che etico.

E fammi sapere se anche tu sei stato fesso almeno una volta 🙂

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8 risposte

  1. Ciao Roberta,
    stessi episodi capitati anche a me. Alla prima volta, ancora ingenua, mi sono fatta mandare l’articolo, scoprendo subito però il link infilato nel mezzo. La seconda volta ho provato ad avere ancora fiducia.. Specificando nella mia mail di risposta che non accetavo post con link sponsorizzati ( e ovviamente la furbetta è scomparsa).
    Ora ovviamente ci vado ancor più con i piedi di piombo quando mi si presentano per improbabili collaborazioni per il puro piacere di scrivere. 😉
    Comunque complimenti, bell’articolo!
    Daniela

  2. Quanto hai ragione!
    Io semplicemente mi faccio inviare l’articolo per la lettura, se mi piace ed è in linea con il blog avviso che i link sono a pagamento, mentre la sola pubblicazione è gratuita.
    Ormai ho imparato ad affrontare con molta serenità anche queste situazioni, in fin dei conti si tratta di casa mia, posso cacciare tutti come e quando voglio, no?
    Un bacione

  3. Che tristezza! Non c’è veramente settore dove non ci si debba attendere la fregatura dietro l’angolo (e qui i soldi sono l’ultimo dei problemi!). Si rischia di perdere anche la fiducia dei propri lettori, se quei link poi non sono nemmeno tanto “puliti”.
    Quando (se mai) succederà anche a me, vorrà dire che sarò uscita dall’anonimato (ma ancora non ho deciso se voglio farlo) ;).
    Mi è piaciuto molto anche il “Cosa fare?”
    Sempre con il giusto sarcasmo
    Ciao ciao

    Vale

  4. a me è successa questa cosa ma dall’altra parte, contattata da una sedicente blogger che si è fatta spedire delle mie creazioni gratis in cambio di un articolo sul suo blog e poi è sparita nel nulla senza dare mezza spiegazione e a quanto ho capito non era nemmeno la prima volta che lo faceva, me cretina
    brava gente insomma, poi dicono che gli italiani hanno una cattiva fama..chissà come mai

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