Come diventare un blogger di massa: 5 abitudini da seguire subito

I travel blogger, ogni tanto, mi fanno del male. Sarà che odio certi modi di scrivere. Il motivo è molto semplice e si chiama conformismo. Quasi quasi preferisco gli errori grammaticali allo stile posticcio di tanto mondo web. Ora vi spiego meglio.

“E niente. È che oggi mi sono svegliata così”

E niente? Aiuto!! Davvero un’espressione tanto colloquiale è riuscita a imporsi sui social network, diventando non la trasgressione di uno ma l’abitudine di molti? Sì, davvero.

Ok, forse sono un po’ fissata con la prosa, ma vogliamo mettere un po’ di noi stessi nella scrittura, possibilmente differenziandola da un’insulsa chiacchierata al bar? “E ma nel web bisogna catturare l’attenzione, essere semplici, diretti” – mi direbbe qualcuno. “Va bene” – gli risponderei io.

“Ma trova il tuo stile, dannazione!”

Le abitudini dei travel blogger

Blogger: selfie di gruppo nello schermo di un iPhone
Selfie di gruppo

Comunque, ho bisogno di elencarvi ciò che proprio non sopporto (non solo a livello linguistico), a costo di essere lapidata per strada da un travel blogger offeso (chi mi credo di essere io? Una maestrina un po’ acida, lo ammetto. Non me ne vogliate).

    1. Non sopporto: l’esaltazione coatta di qualunque luogo. Qual è il tuo problema? Devi fare promozione e quindi non puoi dire nulla di negativo? Non hai gusto? Sei una persona così sensibile da amare tutto il creato? Non ci credo. Ecco la terminologia tipo: gioiellino, perla, tesoro. Mai che si parli di postacci, luoghi equivoci o pericolosi… Il viaggio NON può essere depurato dai difetti (o dall’ombra, per usare un termine di stampo psicoanalitico).
    2. Non sopporto: i vari “buongiorno” (e “buongiornissimo”), “buonasera”, “dolci sogni” e amenità del genere da parte dei blogger (e non solo). Questi gaudenti saluti, di solito, accompagnano sui social i post su Messico, Giappone o Finlandia. Ma tutto questo fiorire di gentilezze va forse a compensare il fatto che tra vicini è già tanto se si fa un mugugno in ascensore, accompagnato da un impercettibile movimento della testa?
    3. Non sopporto: il dilagare dei “mollatori”, quelli che prendono e lasciano le incombenze noiose, facendo del viaggio la propria professione. Sia chiaro, c’è chi l’ha fatto e continuerà a farlo, con quella giusta dose di follia e fiducia in se stessi che il gesto merita. Ma Facebook è un pullulare di post che incitano tutti ad abbandonare tutto e a fare il giro del globo in barca a vela. Mo’ si esagera: quanti potranno mai essere, statisticamente, quelli che lo fanno?
    4. Non sopporto: i blogger – “sbandieratori di felicità”, quelli che, avendo fatto la scelta che hanno fatto, hanno raggiunto il Nirvana e postano foto di sorrisi tirati con le mollette e occhi sognanti. Ma quanto tempo hai per sognare se pubblichi di continuo la tua vita?
    5. Infine (per ora): i travel blogger “profondi a tutti i costi”. Quelli che l’empatia è tutto e ce l’hanno pure per i sassi o che soffrono anche quando piove, perché sono pur sempre “lacrime del cielo”.

Scusami, scusami davvero se ho offeso la tua sensibilità di blogger. Non voglio mettere in dubbio la tua buona fede né sindacare sulla tua vita. Però sogno un mondo dove il post di un travel blogger non assomigli ai post di tutti; dove io possa leggere qualcosa sul Brasile senza confonderlo con la Svezia (visto che usi sempre le stesse espressioni, che tu descriva un ghiacciaio o un samba improvvisato a Ipanema); dove si parli della realtà locale, senza trascurarla in nome di un travel blogging globalizzato.

Il rischio, altrimenti, è quello di trovarsi di fronte a tanti blog-fotocopia. Non riuscire a distinguersi (che non vuol dire fare il diverso a tutti i costi, ma lasciare la propria impronta) fa sentire frustrato chi scrive e porta i lettori a non volerne più sapere dei consigli dei blogger, “uccidendo” anche quelli “buoni”.

Sei d’accordo con me? Oppure sono riuscita a farmi odiare? 😉 Lasciami il tuo spassionato commento qua sotto!

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65 risposte

  1. Ahahahah, acidissima 🙂 Io certe cose non ho il coraggio di dirle! Ho comunque capito che non sono un vero travel blogger, sono uno a cui piace scrivere e viaggiare, che avrebbe fatto il giornalista qualche decade fa, ora fa il blogger, domani chissà che nuova definizione ci sarà. Comunque vada io scrivo, che ci sia Facebook o meno. Se poi esistono blogger che scrivono male e perché c’è un pubblico di lettori che legge male.

  2. Aiutooo io stamattina ho dato il buongiorno? Che ne degli articoli lunghi? Io ho la tendenza a raccontare troppo.
    Baci Rosy

  3. Ciao Roby, finalmente una con le palle che non si arrende al buonismo e appiattimento a tutti i costi tipico italiano. Completamente d’accordo sopratutto per i primi due punti: quando leggo certi blog mi sembra di correggere i pensierini dei bambini, pieni di espressioni mielose, vuoti nei contenuti. E poi sta cosa del bello a tutti i costi, che palle! I dieci migliori dolcetti da mangiare a Brescia… Cosa fare in un weekend a Pincopallo… Ti passa veramente la voglia: un blog deve raccontare emozioni vere, deve avere uno stile e sopratutto deve raccontare il bello e il brutto, la realtà delle cose.

  4. Grande Roby!
    Trovo assurdo anche io che possa piacere sempre TUTTO quello che vedi e la commozione per la pioggia…là hai raggiunto il culmine della mia stima! Una GRANDE!

  5. Io ti ADORO!!! A me il mondo del blogging, dell’autopromozione, autoesaltazione di se stessi a tutti i costi non piace. Sono una che nella vita aspira a viaggiare e poi, a limite, a raccontarlo ma non a “fare la blogger”. I social poi li uso pochissimo, mi annoiano e mi scoccio anche a guardarci sopra la vita fantastica degli altri, però osservo. Il punto tre poi è quello che mi urta di più (forse perchè in fondo sono una vera rosicona ahahaha). Molti dicono che viaggiano tanto perchè risparmiano o guadagnano come frelance (ahahaha nella vita vera uno fa fatica a trovare un lavoro prima e un contratto poi ed il web cosa è? il giardino dei lavori strapagati?),,,ok, in viaggio sparano outfit che neanche su Vanity fair (ma chi è che, seriamente, in viaggio sta a guardare l’outfit?), hanno tutti mac, iphone e reflex e facendo i conti della serva neanche se guadagnassi il doppio potrei permettermi di partire ogni mese o al massimo ogni due. Ah dimenticavo non sopporto neanche l’abuso delle citazioni di autori o libri mai letti nè sentiti! In tutto ciò ammetto di aver preso qualche scivolone anche io, è da relativamente poco che ho il blog e con il tempo cerco di miglioralo e migliorarmi!

    1. Brava! La penso come te! Soprattutto per quanto riguarda l’autoesaltazione… Ho la sensazione che molti avrebbero voluto lavorare in TV e, non essendoci riusciti, abbiano ripiegato sul web. Menomale che ci sono perle rare (ops… Ho usato la parola perla) 😀 Ti seguo comunque!

  6. Ma quanto è bella la schiettezza! Sono totalmente d’accordo con te. Stile, buon gusto e meno ignoranza possono solo fare la differenza. Buona giornata

  7. Acida? Non credo proprio. Anzi, ci sei andata fin troppo leggera. Io ho da tempo tante “cattiverie” di questo tipo da dire sul mio blog… Ops, ma forse prima dovrei aprirlo, il mio blog. Meglio così, in realtà un post come questo mi dà ancora di più la spinta giusta 🙂

  8. Grande Roberta… ne aggiungo uno per un ulteriore spunto di discussione… fai lo splendido/la splendida sul web, e poi dal vivo tiratela da fare impressione … 🙂

  9. Ciao! È la prima volta che ti leggo approfonditamente e mi hai fatta morire dal ridere. Vero. Alcuni blogger sono smielosi e spesso banali. Alcuni poi mi sembrano di un forzato! Non so, io ho appena iniziato e sono ancora in cerca di un mio stile ma tutto ciò di cui hai parlato è proprio quello da cui cerco di tenermi lontana. Ecco, per citare michele, spero di non scivolare mai sulla classifica dei dolcetti 😮

      1. Ciao Roberta, se vieni a buttare un occhio sul mio blog mi fa molto piacere. Si chiama la cicala sull’amaca. È appena nato e ogni buon consiglio per me vale oro. Se identifichi passaggi “dolciosi” dimmelo pure senza pietà! 😀

        1. Ciao Lucilla, grazie per la stima 🙂 Ho guardato il tuo blog e mi piace un sacco il nome! Come ci eravamo già dette, abbiamo un bel po’ di cose in comune: Roma, i viaggi e il cinema. Anzi – incredibile ma vero – anche io ho intenzione da un po’ di aprire una sezione dedicata ai film (già mi occupo di libri). E anche io sono rimasta colpita da La Memoria dell’Acqua!

          Dolcioso il tuo blog? Non direi proprio! Scrivi di cose “impegnative”, cosa che apprezzo molto.Sappi, però, che i tuoi lettori faranno parte di una nicchia (la maggior parte delle persone vuole evasione). Piccolo consiglio che mi permetto di darti: scegli un'”immagine profilo” più attinente al viaggio. La presentazione fa molto…

          1. Grazie mille Roberta, il tuo giudizio conta molto e mi fa piacere che apprezzi l’impronta che sto cercando di dare. Mi consigli di cambiare logo o la foto del “chi sono”? non ho capito… io sul nome avevo molti dubbi, ho paura che non resti impresso. Però volevo una cosa che mi lasciasse libera di spaziare e infatti è quello che cerco di fare coi cinetrip. Ti ringrazio per il supporto e aspetto di leggere anche io qualcosa sul cinema scritto da te, abbiamo pure gli stessi gusti!! 😀

          2. No no Lucilla, solo la foto 🙂 Non preoccuparti per il nome… Anche io pensavo che il mio sarebbe stato vincolante e difficile da tenere a memoria. Ma i nomi ci rappresentano. Intanto scrivo di libri. Se vai a vedere, proprio sotto la rubrica dedicata ho scritto di Cile. Curioso, no? 🙂 Partirò, prima o poi, anche con i film.

  10. Ciao Roberta!
    Stamani mi hai regalato uno dei miei sorrisi storti alla John Wayne! 😀
    Anche io aggiungo “quelli delle citazioni”, possibilmente di Sant’Agostino, Chatwin o Proust (che tanto Proust non lo ha letto nessuno, ma quella citazione va sempre forte).
    Quelli che se non ti piace “nelle terre estreme” non hai capito niente della vita.
    Quelli che scrivono i post prendi-pacca-sulle-spalle giustificandosi di cose normalissime, e tutti li applaudono.
    Quelli che il vero viaggio spirituale è in india o thailandia
    Quelli che schifano il turismo di massa a priori perchè bisogna essere viaggiatori alternativi
    Quelli che ti spiegano come fare viaggi low cost e poi viaggiano in hotel a 5 stelle

    Vado avanti? nah… vado a fare merenda!

    1. Contenta di averti trasformato in quel figo di John 😀 Hai ragione su tutta la linea! E poi attenzione: se critichi sei uno snob. Meglio accoltellarsi alle spalle, come fanno tanti blogger

  11. Ciao Roberta! Io sono una neofita (e scrivo per me stessa, per ricordare meglio) e ho letto il post spuntando ogni punto cercando di capire se ci casco anch’io o se mi salvo… visto che sono tutte cose che riconosco negli altri, e poi magari le faccio anch’io senza rendermene conto! Senza contare poi che molti dei blog che sto scoprendo ultimamente sono solo uno la copia dell’altro…
    Ribadisco: lo trovo un post utile per tutti, e divertente… ed è bello vedere che in così tanti la pensano in questo modo!

    1. Grazie Valeria! 🙂 Sono contenta che tu abbia trovato utile il mio post… C’è chi mi ha detto che è più utile parlare di viaggi ma, prima di farlo, secondo me qualche linea editoriale bisogna pur averla 😉 Buona fortuna!

  12. Ciao Roberta
    Pensa che ho appena aperto un blog. E’ talmente nuovo che al momento non ci sono nemmeno post, solo pagine statiche. Uno dei post che avrei voluto scrivere è proprio quello sui travel blog da evitare a tutti i costi, quelli in cui l’autore/autrice si scatta selfie con il bastoncino a fianco di abitanti del luogo (oh, scusa, si dice “locals”) con la faccia smarronata. Ma vogliamo parlare di quelli che:
    – pubblicano miliardi di foto sorridenti o mentre saltano
    – pubblicano miliardi di foto rivolti di spalle mentre ammirano assorti il luogo di interesse
    – pubblicano miliardi di foto mentre saltano (ma perché, benedetti ragazzi, perché???)
    – pubblicano miliardi di foto del loro pranzo
    Scusa, mi sta montando la carogna …
    Bel post, “acido” il giusto che non fa mai male.

        1. Anch’io sto ancora ridendo! (per adesso anche da queste cose mi sto salvando!).

          P.S.: l’altro giorno su WordPress ha cominciato a seguirmi una nuova (ma senza venire a vedere nemmeno l’HP): per adesso sul suo blog c’è la sua foto in costume mentre salta e la sua foto in primo piano (sempre in costume). Rientra in questa categoria? 😉

  13. Ciao Roberta, se fossi una non blogger, quindi una semplice lettrice che va cercando ispirazioni e consigli, non mi fiderei di una persona che scrive solo in bene di ogni luogo. Allo stesso modo, non prenderei troppo sul serio chi continua ad incitare ad abbandonare tutto per sempre: magari scopro che devo vivere di aria e da buona forchetta questo non posso permetterlo ?
    Ciao!

  14. Concordo, anch’io non sopporto quei blog tutti fiocchetti e cuoricini, dove ogni luogo ti ruba il cuore, la gente è meravigliosa, tutto perfetto, eccetera eccetera. Dopo un po’ sono veramente noiosi e poco realistici. Concordo anche sul punto 3, quelli che dicono eh ma molla tutto no?, cosa ti trattiene? Ognuno ha le sue motivazioni e sinceramente, per quanto ami viaggiare, non riuscirei mai a immaginarmi di stare lontana per 1-2 anni dalla mia famiglia e dai miei affetti.
    Last but not least, applauso per il punto 4: giusto stamattina ho visto su Instagram la foto di una blogger sorridente dire “sono schifosamente felice” o qualcosa di simile. Ma se sei davvero così felice, c’è bisogno di sbandierarlo ai quattro venti? O forse ti devi autoconvincere? Mistero 😀

  15. Perché cavolo mi ero persa questo post??? Mannaggia ai Guelfi Neri (per citare una pagina Facebook dissacrante che adoro). Guarda Robi, io non lo so se è normale, ma da quando ho Instagram questi comportamenti li trovo ancor più evidenti… è normale? Oppure è perché ‘stamattina mi sono svegliata così’?
    Ti giuro che, da autolesionista quale sono, a volte vado proprio a cercare le stories di alcuni blogger, per vedere se faranno l’ennesimo esaltato video con sorriso a mille denti, oppure se mi proporranno finalmente il loro vero viso!
    Per me il ‘ciao cari tutti’ resta la frase che adoro dire a chiunque. Oppure ‘ciao prezzemolini’, che usava Rambo, alias il mio professore di letteratura, alle superiori!
    Baci,
    Claudia B.

  16. Ahahah concordo con te! Io ho vissuto la vita della nomade digitale per un mesetto quest’anno, ma avevo risparmi da parte e poi sono tornata al lavoro 😉 Se parli con persone oneste scopri che dietro il mollo tutto del blog c’è sempre un secondo lavoro, magari online, ma un lavoro vero con scadenze da rispettare o un’attività da mandare avanti (dopo aver scattato le foto in piscina!)

  17. Non ti facevo una maestrina acida 🙂 Ai mollatori folli non credo molto; o sono pazzi o hanno già un ripiego. Di qualcosa si dovrà pur campare in questo fantastico mondo, o no?! I post che a me fanno “innervosire” – e che quindi ostacolano il mio dito indice a cliccare sul mouse per aprili – sono di due tipologie: quelli che recano nei titoli parte 1, parte 2 ecc. (perchè non scrivere più post sullo stesso viaggio?) e quelli che hanno la forma letteraria di un post di Facebook (perchè usare un blog per dire quanta è buona la cioccolata che stai mangiando in quel momento?). Certo, capisco che accontentare tutti sul web è impossibile ma usare un abito adatto all’occasione non sarebbe meglio? Ah… odio anche i blogger che si arrabbiano se non condividi la propria opinione 🙂

  18. AHAHAHA! Mentre leggevo il tuo articolo sorridevo e pensavo a come è piccolo il mondo dei social!! Quasi sempre lo stesso registro.
    Io non sopporto i post che cominciano con “Colazionando a…” :li bannerei!

  19. And the winner is… ROBERTA! Amen Roberta, Amen! FINALMENTE direi anche. Forse andando a leggere il mio blog e social metteresti il mio nome per primo in tutte le categorie, ma se così fosse ricordati che non lo faccio con cattiveria?
    Ti giuro, leggendoti sorridevo e pensavo. Quanto è vero, quello che hai detto. Forse uno non se ne accorge nemmeno, ma molti diventano “travelblogger” giusto per, e per riuscirci copiano esattamente quello che è riuscito a fare un blogger prima di loro; così facendo si creano le categorie di cui hai parlato tu, e te ne sono grata. Ti sono grata per avermi fatto fare una bella risata, che secondo me non ci sta’ mai male!
    Ora ti saluto, e mi raccomando… Ti aspetto domani sul mio IG per il buongiornissimo…dalla mia scrivania, che ho un esame imminente!

    1. Sono contenta di averti fatto ridere! Pensa che alcuni se la sono presa. Allora, visto che non ti prendi così sul serio, ti eleggo a blogger non di massa! 😀 Ciao Deianira :*

  20. Aajajajajja mi sei piaciuta! Spero di non commettere questi errori. E niente, ci provo! Ahahahahahaha

  21. Io adoro (ed invidio in egual misura) i coraggiosi che mollano tutto, non sono affatto convinta che sia una cosa così ovvia e facile come sembra, diversamente lo farei anch’io… e invece mi tocca restare! Questo detto, post ironico, divertente ed arguto che infilo senza indugio nella mia lista dei preferiti. Grazie 🙂

  22. Concordo, soprattutto con i primi punti!! ???? Il “buongiornissimo” e l’esaltazione coatta non le tollero. E a proposito di realtà edulcorata…non tollero i filtri di instagram, quei preset che vengono applicati a tutte le foto per creare un feed armonioso…che altro non fanno che modificare del tutto la realtà!! aaaarrrrgggghhhh

  23. Roberta, condivido il tuo sfogo! L’uniformarsi di tanti travel blogger ad una sorta di clichè dove tutto è bello e buono e loro sono felici anzi felicissimi che più felici non si può sempre e comunque è a dir poco irritante! A me piace raccontae i viaggi così come li ho vissuti: in genere il viaggio è bello, per lo più. Però alcune cose deludono (il primo esempio personale che mi viene in mente è il mercato delle donne di Ibra, in Oman) ed altre che lasciano a bocca aperta (e qui mi viene in mente il paesaggio dell’artico alle isole Svalbard). Il compito di un travel blogger è raccontare senza edulcorare, così chi legge può capire se un luogo o un’esperienza fanno al caso suo oppure no . non siamo tutti uguali. Questo, almeno, secondo me.

    1. Brava Virginia, hai colto perfettamente il senso di quello che ho scritto e, anzi, ti ringrazio per aver aggiunto una delusione e una sorpresa positiva. Per me, deludente fu Zagabria. Invece – almeno tra le ultime mete – mi è piaciuta tantissimo Ventotene, con il suo essere raccolta, rigogliosa e colorata

  24. Concordo su tutto, tranne su una cosa: non sopporto gli “orrori” ortografici. se scrivi, su un blog sconosciuto o sul Corriere della sera, hai il dovere di leggere e rileggere il tuo articolo prima di pubblicarlo (al netto dei refusi che purtroppo possono sempre sfuggire). Se poi, invece, non si tratta di refusi ma di errori veri e propri (perchè conosci poco l’italiano), meglio se fai altro. Non ci sobbliga il medico a scrivere articoli sul proprio blog. Sull’uso ripetitivo degli aggettivi, devo darti ragione. la lingua italiana è molto ricca, ma spesso non lo è abbastanza come lo vorremmo noi e ci si rifugia sempre più nelle parole che ci piacciono. Talvolta vorrei essere madrelingua inglese: poche parole, poche espressioni, senza troppi fronzoli. Come vedi, quanto ad acidità ti vengo appresso 🙂
    (qualche errorino qui lo troverai. Non so perchè ma qui non riesco a tornare indietro con il cursore per correggermi….)

  25. Mi sono fatta due risate a leggere il tuo post, comunque è vero che in alcuni blog si leggono le stesse cose su ogni luogo… peccato, è così bella la schiettezza!

  26. Mi hai fatto sorridere e, decisamente, concordo con te su ogni punto.
    Un ringraziamento dal profondo del mio cuore per aver lapidato il tanto odiato “e niente”.
    Ogni volta che lo sento — o, peggio, che lo leggo — mi vien voglia di interrompere e rispondere “ok, allora ciao” ????

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