Vivere a Roma: persiane aperte

Vivere a Roma era un sogno, per me. Sapete come sono approdata nella capitale? La mia (ex) migliore amica venne a studiare qui, dopo le Superiori. Io, dopo un tentativo fallito a Firenze, decisi di seguire le sue orme.

Ricordo ancora quando venivo a trovarla prima di prendere la decisione che avrebbe condizionato la mia vita: andavamo a Piazza di Spagna a raccogliere rose dai corteggiatori; al Palazzo delle Esposizioni di Via Nazionale ad aprire la mente; a Piazza Bologna, dove lei abitava, a fare lunghissime chiacchierate.

Un giorno dovette tornare a casa sua per un periodo e mi offrì il suo letto a Piazza Bologna. Ebbi così modo di sperimentare la grande città, di perdermi tra i corridoi sporchi e pieni di studenti disperati de La Sapienza, a sentirmi smarrita, fagocitata da una dimensione non propriamente mia, eppure viva come non mai. Già, vivere a Roma: com’è?

Vivere a Roma: i pro

Scoprire il mondo senza viaggiare

Torneremo a viaggiare: la Piramide Cestia e un solo passante
Una Roma semi-deserta

Parliamoci chiaro: vivere a Roma significa conoscere il mondo prima ancora di girarlo.

A differenza che in altre città italiane, le diverse etnie della capitale convivono (abbastanza) pacificamente.

Prima di trasferirmi qui, avevo vissuto in Lombardia e in Toscana, per cui ero avvezza alla diversità, alla non stanzialità. Certo è che Roma stravolge comunque tutti i piani.

Vivere a Roma significa venire a contatto – anche solo guardandole – con le ambasciate (una su tutte quella americana, in via Veneto): sul suolo romano sono piantate tutte le bandiere e questa consapevolezza regala la percezione dell’internazionalità.

Vivere a Roma vuol dire andare dal bangladino (i romani definiscono così i proprietari dei negozietti gestiti da persone non meglio identificate quanto a provenienza: bengalesi? Bangladesi? Indiani?) e fare due chiacchiere tra un surgelato e un casco di banane.

Vivere a Roma è anche incontrare sulla via studenti di tutto il mondo, stranieri che si sono trasferiti qui per lavoro, andare dal “kebabbaro” o al fast food srilankese, osservare i ciliegi in fiore dell’Eur sentendosi in Giappone e fare un salto a Chinatown, partecipare a una sessione di tai chi a Piazza Vittorio o dare un’occhiata alla Grande Moschea, passare accanto alla Sinagoga del Ghetto e fare un salto al quartiere africano.

Insomma, vivere a Roma apre la mente.

Possibilità di cambiare

Grand Tour d'Italia: vicolo romano di sera
Pantheon

Se c’è una cosa di cui sono grata è stata l’opportunità di studiare ciò che mi piaceva di più: storia della critica del cinema.

Ogni volta che ho detto DAMS, la risposta è sempre stata: Bologna? No, Roma!

Dopo la mia frustrante esperienza alla Sapienza, mi trasferii a Roma Tre. Mai decisione fu più giusta: un’università a misura d’uomo, a due passi da casa, in cui il contatto con i professori, la segreteria e gli studenti era sicuramente meno dispersivo.

Vivere a Roma, in effetti, fa rima con possibilità di cambiare.

Prima che mi trasferissi nella capitale, qualcuno mi consigliò Siena, vista la sua vicinanza con Montepulciano (dove ho trascorso parte dell’adolescenza) e la sua tranquillità. Senza nulla togliere alla città toscana, mi sarei sentita soffocata. Avevo bisogno di un orizzonte lontano, non opprimente.

Opportunità illimitate

Vivere a Roma: via dei Fori Imperiali vista dall'alto
Roma

Vivere a Roma ha questo vantaggio: puoi formarti in ciò che vuoi e pensare di crearti un futuro su misura.

Se i paesi, infatti, offrono opportunità limitate (a meno che non si sia dotati di grande inventiva), Roma ti porge tutto su un piatto d’argento.

Puoi studiare, fare corsi su qualunque cosa, decidere di darti al teatro, fare volontariato, aggregarti a gruppi dedicati ad aspetti della vita cui ti senti affine etc. etc.

Esiste la Lega Introversi,come la Self-Realization Fellowship (braccio locale dell’organizzazione fondata nel 1920 da Paramahansa Yogananda). Ci sono chiese e templi di tutte le fedi, gruppi che si dedicano al naturismo nei boschi, annunci di tutti i tipi, infiniti modi per imparare le lingue (alcune associazioni permettono di fare incontri gratuiti tra madrelingua di diversa provenienza di fronte a un caffè). Potrei continuare all’infinito.

Mare e monti a due passi

Pescatori al lido di Ostia
Lido di Ostia

Il bello del vivere a Roma è anche la vicinanza con borghi, mare e montagne. Pensate che, per andare al mare, non bisogna nemmeno uscire dal comune: Ostia, infatti, è Roma! E che vantaggio in tempi di zone arancioni!

Esci dalla capitale e in mezz’ora sei ai Castelli Romani (i miei preferiti? Castel Gandolfo, Frascati e Grottaferrata).

A circa un’ora di macchina, invece, si trova la mia adorata Tuscia (provincia di Viterbo), l’antica Etruria. Scoprire i suoi borghi, i parchi archeologici e la sua natura (boschi, colli e terme) è impagabile.

La cucina verace

Vivere a Roma: piatto di spaghetti al pomodoro
Cucina verace

Inutile dirlo: vivere a Roma = mangiare bene e a prezzi relativamente contenuti.

L’immagine che si ha della tipica trattoria romana prevede un proprietario buontempone, degli avventori molto affamati e un piatto di Carbonara da cui traboccano uova e pancetta. Un’immagine che non si discosta molto dalla realtà.

La cucina romana, tutto sommato, non è ricchissima, ma se siete delle buone forchette vi appagherà. Il mio piatto preferito rimangono i tonnarelli cacio e pepe. E poi volete mettere l’esperienza di un pranzo con esclamazioni di sottofondo in romanesco?

Perché vivere a Roma significa, soprattutto, non farsi troppe “pippe mentali”, risolvere molte questioni con ironia. Insomma, prenderla con filosofia.

Vivere a Roma: i contro

Sarò breve. Perché amo Roma e so che la mia città gode di una fama non troppo bella.

Sarò breve perché, per me, vivere a Roma ha più vantaggi che svantaggi. Se sei un’anima cosmopolita, è solo dopo parecchi anni nella capitale che senti il bisogno di allontanartene almeno un po’.

Il caos

Vivere a Roma: strada trafficata
Strada traffica

Eh sì, Roma = caos. Spostarsi da un punto all’altro – che sia in auto o con i mezzi – assomiglia più spesso a una traversata transoceanica.

Ché non sono solo le dimensioni della città a dare questa sensazione: la quantità di automobili, in alcuni punti, è raccapricciante. Ancor più raccapricciante è che possano attraversare luoghi di immenso pregio storico, anche di ridotte dimensioni e, teoricamente, adatti solo ai pedoni.

I mezzi sono stracolmi e, se c’è una cosa che non mi manca affatto da quando è iniziata questa situazione incresciosa, è il mix piedi + metro + tram per arrivare al lavoro.

La maleducazione

Cassonetti traboccanti immondizia
Cassonetti romani

Non si può generalizzare su nulla, ma vivere a Roma non significa solo coglierne rose e fiori. La maleducazione è piuttosto diffusa, soprattutto sui mezzi pubblici, ma non solo. In parte, è anche comprensibile.

Purtroppo è una lotta per la sopravvivenza: vivere a Roma significa mettere da parte la propria gentilezza ed entrare a pie’ pari nella metro, prima di essere schiacciati da una massa di persone infelici di andare al lavoro o smaniosi di tornare a casa.

Molti non aspettano nemmeno che tu scenda dall’autobus prima di mettervi loro piede e talvolta si arriva alle urla, se non alle mani (ho visto scene che voi umani…). Insomma, a Roma, un po’ come a Calcutta, vige il mors tua vita mea. Sempre attualissimo.

Il lavoro

Ragazza con Iphone e Mac al lavoro
Travel blogger al lavoro

Non è che a Roma non si trovi lavoro: non si trova velocemente il lavoro adatto alle proprie capacità. Facilissimo finire in ambienti non meritocratici e, anzi, dominati dalla legge del padrone. E non parlo mica di casi eclatanti di sfruttamento…

Si tratta di una logica che si ritrova spesso anche nelle aziende: si viene trattati a seconda della tipologia di contratto, la paga è quella che è e chi è assunto da più anni non solo non si affida alle nuove leve, ma le tratta come eterni stagisti.

Ho avuto modo di lavorare in un’agenzia di Milano con la filiale a Roma. Ebbene, ho collaborato con i primi e poi con i secondi e vi assicuro che non sembrava la medesima realtà: dalle stelle alle stalle!

Spazi verdi

Caffarella: luci e ombre sul prato
Parco della Caffarella

Roma è una città fin troppo verde, se la si paragona ad altre città di dimensioni simili. Il punto è che, data la sua vastità, spesso bisogna andare a cercarselo un po’ a tavolino.

Se c’è una cosa che non sopporto è avere la natura (o anche un’aiuola) non “a portata di mano”. Vivo a Garbatella da parecchi anni e, ogni volta che sento l’esigenza di natura, mi tocca arrivare alla Caffarella. È vero che ci vogliono solo 2o minuti a piedi, ma è anche vero che – essendo un parco sterminato – è sconsigliabile attraversarlo quando si è da sole.

Non che mi possa davvero lamentare, ma il cemento – almeno in alcune zone – abbonda e rende difficile sentirsi parte del creato.

Il degrado

Vivere a Roma: grande pozzanghera ed edifici abbandonati alla Garbatella
Dal ponte Settimia Spizzichino

Questo, secondo me, è il lato più dolente del vivere a Roma: i cassonetti dell’immondizia sono vecchi come il cucco, a terra si trova di tutto (topi morti misti a cartacce, oggetti rubati, contenitori di plastica abbondanti, cacche di cane e orribili graffiti ovunque) e gran parte degli edifici è fatiscente.

Non mi aspetto la pulizia di Copenaghen, ma il decoro sì. E se è vero che molto si deve imputare alla maleducazione di cui sopra, altrettanto – forse – lo si deve attribuire a sistemi di controllo e sanzionatori blandi. Non mi si dica che è per via della grandezza della città, visto che le multe in caso di infrazione stradale non tardano certo ad arrivare.

Vivere a Roma: è stato bello

A Roma sono grata per diversi motivi, ma di Roma sono anche stanca da molto tempo. E allora, forse, è giunta ora di cambiare (non troppo, ma abbastanza)…

Presto su questi schermi 😉

Roberta Isceri

31 risposte

  1. La chiusura dell’articolo non lascia troppo spazio alle interpretazioni personali. Mi sembra tu stia alludendo ad una tua dipartita dalla Capitale seppure la meta sembrerebbe non lontana. Sbaglio? Concordo con tutto quanto hai affermato. Personalmente aggiungerei solo una cosina sui negozi. Non possiamo certo dire che Roma non disponga di un’offerta ampia in tal senso, tuttavia spesso si è costretti a compiere diversi chilometri e sprecare molto del tuo tempo quando sei in cerca di un determinato oggetto. Da ultimo, per esempio, ho dovuto girare tre negozi per acquistare semplici chiodi per appendere quadri. Nelle piccole città è molto più semplice: esiste solo un negozio fornito di tutto. Non è così?

  2. Mi sono ritrovata molto nelle tue parole. Ho vissuto diversi anni a Roma e tutt’ora ci torno sempre con piacere, è un po una seconda casa per me. E’ stata una bella esperienza ma non mi ci vedevo a tirare su una famiglia a Roma: è una città complicata, caotica e per molti aspetti difficile da vivere. E’ una città che offre tanto ma spesso devi fare un’ora di viaggio per raggiungere la cosa che offre 🙂 L’ho amata, ma la amo di più da turista. Una sola cosa mi manca; mettermi le scarpe da corsa, le cuffie nelle orecche e correre verso il colosseo, girarci intorno, emozionarmi ogni volta e tornare a casa

  3. Mi piacerebbe vivere a Roma, passeggiare e perdersi tra le sue strade, penso sia una città davvero stimolante. Per non parlare dell’arte, è un vero e proprio museo a cielo aperto! Essendo abituata ormai a Milano, l’unica cosa che mi preoccupa non è tanto la maleducazione, perché quella la si trova ormai ovunque, ma piuttosto i mezzi di trasporto!

  4. Sono stata in vacanza a Trastevere ad agosto 2008. Tra i vantaggi: alloggio gratis (sennò in quel periodo avrei scelto ben altra destinazione!), ogni giorno provare un ristorante diverso, avere tanto tempo per visitare musei e chiese, abitare per due settimane in un contesto affascinante.
    Svantaggi: il caldo torrido di agosto (ma lo sapevo già in partenza).
    A dirla tutta preferisco avere la natura a due passi e, sinceramente, non riuscirei a vivere stabilmente a Roma.

  5. Come romana di Roma, trovo interessante conoscere il punto di vista sulla mia città di un “esterno”. E’ vero ci sono tante cose che non vanno, e ogni volta che viaggio e vedo soluzioni semplici ad alcuni dei problemi che ci attanagliano, mi dico “Ma perché non possono farlo anche a Roma??”. Però nonostante tutto, la bellezza ed il clima di questa città, non hanno eguali nel mondo e si fanno perdonare tutto!!

  6. Hello 🙂
    Your blog looks so great and you build community awareness by providing helpful content. If you wish, you can now participate in the award-winning blogs contest. Add your website and be branded by winning promotions and awards. In the new year, we are organizing the web awards contest again with sponsor support. You can also make your application in the appropriate category for your web page. Please visit webpage for details this contest.

    Mail: contact@webawards.tk
    Web: http://www.webawards.tk

  7. Roma per me è una delle città più belle in assoluto. Ogni volta che ci ho messo piede è sempre stata come la prima volta. Certo, fin’ora l’ ho vista soltanto da “turista”, ma non ti nascondo che se potessi ci andrei di sicuro a vivere, almeno per un pò.

  8. Io agli inizi, appena arrivata in Italia sognavo di vivere a Roma! ci sono stata 5 volte, ma sempre da turista…e devo dire che mi è sempre piaciuta.
    ma capisco perfettamente che la mia mera visione di un weekend non può essere paragone per niente, capisco tutti i pro ed i contri e noto alcuni molto simili con Milano o addirittura con la Toscana (dove vive il mio fidanzato!):

  9. Non posso che darti ragione su tutti i fronti; Roma è una città bellissima, ricca di opportunità per chi ci vive, ma purtroppo è anche molto sporca e tenuta male. Un vero peccato, perchè io credo che sia la città più bella del mondo!

  10. Bellissimo questo articolo perché contiene delle riflessioni molto personali e molto vere. Io ho sempre vissuto in una piccola città di provincia per cui subisco da quando sono ragazzina il fascino della grande città e delle mille possibilità che offre. Quella che mi intriga di più è senza dubbio quella di poter cambiare e quindi, volendo, di poter passare inosservati e mimetizzarsi.
    Per quanto riguarda gli svantaggi ti assicuro che la maleducazione esiste anche nelle piccole città: qui più che sui mezzi di trasporto i maleducati danno il peggio nei supermercati/panetterie/uffici saltando la fila e maltrattandoti se ti azzardi a farglielo notare 😉

    1. Questo è vero: io ho la fortuna di aver vissuto sia in città che in paesi e in campagna. La maleducazione è un fenomeno diffuso. Semmai la differenza la fanno i numeri… Grazie per i complimenti 🙂

  11. Pensa che io non ci sono mai stata a Roma nemmeno in vacanza..l’ho sempre vista in cartolina e nei documentari… che dici è ora di cambiare?

  12. Roma e morta, i romani vivono da ricordi d’una roma bella e scherzosa dove la gente sapeva vivere, oggi Roma e una citta arrabbiata con tutto e tutti, Roma sono tante piccole roma dentro una metropoli ingestibile, dove i suoi abbitanti sempre dano la colpa a gli altri, Roma endemicamente corrota nella sua centrifuga sociale, Roma non si discute, se ci vieni sai quel che trovi, e cosi da 2000 anni. Una citta da sfruttare e buttare via, lo straniero impara velocemente dei romani e si addata velocemente, un’altro Nerone ci vorrebbe a sistemare tutto.

  13. Roma è bella per i suoi monumenti storici e per la storia dell’impero romano.E la capitale d’Italia. Ma ha mille problemi da risolvere:traffico, viabilità, sporcizia,cumuli di spazzatura nelle vie,moltii exteacomunitari che delinquono,spacciatori di droga e prostituzione.Bisogna viverci solo 10 anni e poi andare via.

      1. buonasera
        io proprio in questo periodo, da circa 1 mese, sto valutando di trasferirmi a Roma.
        certo, il cambiamento fa paura, dal Piemonte a Roma, da sempre la AMO da turista, ma ovviamente poi, da residente, sarebbe l’esatto opposto.
        non so se riusciro’ a trovare lavoro ed a superare lo scoglio dell’incertezza, se fare il passo oppure no.
        consigli? ho 39 anni ed un lavoro stabile qui, ma quello che mi potrebbe offrire la città, mi suscita grande interesse

        1. Buonasera Pietro, io sono sempre a favore dei cambiamenti, anche quando fanno paura. Poi molto dipende da quello che si riesce a costruire, anche in minima parte, poco prima di fare il salto. Perché non organizzare intanto dei colloqui e fare un po’ avanti e indietro? Comunque Roma è splendida 🙂

    1. Mi ritrovo qui dopo un po’ di anni da questo tuo post, ma mi ritrovo in tante cose che hai detto. Sono qui da 20 anni ormai e mi sto rendendo conto che questa città mi ha isolata molto. Tanti diranno che dipende da te se non hai strutturato grosse connessioni ma mi guardo intorno e mi chiedo se non fosse proprio il fatto che sia molto dispersiva e spesso città di passaggio a crearmi questa situazione. Come tutte le cose della vita è tutto troppo soggettivo ma a rei superato tutto le difficoltà già citata se non fosse per questa solitudine. Le poche amiche rimaste sono sposate e con figlie e nonci si vede più, altri in giro nei dintorni e il resto, l’enorme resto sono andati via da Roma. Ora mi sono decisa a cambiare per un posto più a misura d’uomo. Nessuno mi dà certezze ma creo davvero che la grandezza del posto influisca sulle relazioni. Diverso è se si è sposati e con famiglia vicino ma da donna single di quasi 39 anni mi sento in difficoltà. Ma Roma come mi disse un ex ti fa imprecare mentre guardi il Colosseo e ti innamori ed è così. La amo e la odio da sempre. Permette tanto ma non lo fai mai, hai una scelta illimitata ma ti trovi sempre sola. Chissà che un cambiamento non mi farà cambiare vita. Il clima certo è una meraviglia anche questo è difficile da mollare come il parco che amo qui vicino che è una cosa spettacolare. Sarà sfortuna o colpa mia. Vedremo. Intanto mi sono ritrovata in questo post e mi fa piacere vedere i pensieri di un’altra persona sulla questione. Ti saluto e spero tu sia in una situazione più adatta

      1. E a me fa piacere aver trovato una mia simile… Roma si fa amare e odiare allo stesso tempo. La maggior parte delle persone, secondo me, prima o poi si scoraggia e molla. L’alternativa è tollerare a vita; oppure cambiare di poco per vedere le cose da un’altra prospettiva. In bocca al lupo 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Don`t copy text!