Parlare di turismo cinematografico a Roma è come parlare di tutto e niente, come voler racchiudere in un barattolo le proprie idee sulla vita e sull’amore.
In generale, parlare di turismo a Roma è difficile: è una delle città più belle e conosciute al mondo e di lei si è detto davvero tutto. Il segreto è trovare una nicchia, ma anche le nicchie – nella capitale – sono quasi tutte occupate e, a loro volta, immense.
Sarà per questo che nel 2013 decisi di iscrivermi a un corso per guide turistiche: non volevo diventare una guida, ma conoscere il più possibile della mia città. Così, di Roma ho scoperto moltissime cose che nemmeno sapevo, comprese le zone che prima avevo solo visitato di sfuggita se non ignorate: dai giardini nascosti alle chiese sconosciute ma bellissime, dagli aneddoti sulla capitale agli angoli inesplorati.
Da buona laureata al DAMS, iniziai a interessarmi delle varie location in cui film e serie tv amate da tanti sono state girate.
Roma – si sa – ne è piena, anche solo per via della presenza di Cinecittà. Ma ora sono qui per darvi solo una generica spolverata, concentrandomi alla fine su due film in particolare.
Turismo cinematografico a Roma: i quartieri cult
Garbatella

Chi vive a Roma conosce bene la Garbatella, quartiere un tempo periferico, popolare, ma che da qualche anno ha guadagnato un’allure intellettuale.
Quando mi trasferii nel quartiere – da cui mi sono allontanata solo recentemente – mi capitava che le persone mi fermassero per chiedermi dove fosse il bar dei Cesaroni. Io nemmeno li avevo mai visti, i Cesaroni, ma era impossibile non notare il baretto di Piazza Giovanni da Triora. Era il lontano 2007…
Un luogo simbolico – la Garbatella – ha cominciato a essere conosciuto e apprezzato da molti proprio grazie a questa serie tv, che ha dato un impulso al turismo cinematografico a Roma.

Io sono una grande sostenitrice di ciò: il grande e il piccolo schermo possono fare belle cose, come tirare fuori dall’anonimato determinati luoghi, che in realtà ricoprono un’importanza centrale per la comunità.
Inutile ricordarvi che a Garbatella sono stati girati molti altri film, prima di tutto Caro Diario, di Nanni Moretti, che gira in vespa tra le strade e i lotti del quartiere. Nanni Moretti scelse la Garbatella anche come set di una scena per il suo film Bianca.
Ma la Garbatella ha attratto moltissimi registi, da Pier Pasolini (Una vita violenta) a Ettore Scola (C’eravamo tanto amati), da Paolo Villaggio (“Fantozzi”) a Michele Placido (Romanzo Criminale).
James Bond

Ma adesso veniamo al primo dei due film su cui mi voglio concentrare per invitarvi a fare turismo cinematografico a Roma: Spectre, il 24mo episodio della serie di 007, diretto da Sam Mendes e con Daniel Craig come protagonista. Il film del 2015 è stato girato in buona parte a Roma.
Merito del film è aver reso protagonista la nostra splendida città, offrendone il meglio agli spettatori – nonostante il piccolo trauma cranico subito da Daniel Craig per via delle buche – e mostrandone alcuni luoghi non eccessivamente turistici.
Si prenda il Museo della Civiltà Romana, in piazza Giovanni Agnelli (temporaneamente chiuso per lavori di riqualificazione). Chi di voi lo conosceva? Siamo all’EUR, quartiere che amo molto, ma solitamente appena sfiorato dal turismo.
Nel film, il museo diventa un cimitero (nello specifico quello del Verano), il luogo in cui il protagonista incontra Monica Bellucci, Bond girl e vedova del mafioso ucciso dall’agente segreto.

Ecco, il Museo della Civiltà Romana va visitato, sia per il suo enorme colonnato che per ciò che contiene: riproduzioni di statue, iscrizioni e parti di edifici a grandezza naturale. Un salto nella storia immancabile grazie a un “atto” di turismo cinematografico a Roma.
Volete riprodurre l’inseguimento tra James Bond e Mister Hinx? Allora andate sulla Nomentana, tra Porta Pia e Viale Gorizia (anche se non ve lo consiglio…). La Nomentana è una strada tanto caotica quanto elegante e in parte costeggiata da uno dei parchi più belli della città: Villa Torlonia.
Altre scene sono state girate nell’incantevole Villa di Fiorano, sull’Appia Antica. Una dimora storica visitabile solo con una guida e che fornisce un’ottima scusa per passeggiare su una delle strade più belle del mondo: l’Appia Antica, appunto. Uno dei luoghi della capitale che preferisco, soprattutto all’ora del tramonto: l’immersione nella storia e nella natura catapulta in epoche e spazi che appaiono lontanissimi.

Un altro inseguimento avviene tra Ponte Sisto e San Pietro. Se il secondo lo conosciamo tutti, non si può dire lo stesso del primo, uno dei miei ponti romani preferiti, che conduce direttamente a Trastevere. Percorretelo di notte e capirete perché è diventato uno dei protagonisti di James Bond.
La Grande Bellezza del turismo cinematografico a Roma

E adesso veniamo a un altro film, da me molto amato benché controverso (per me la summa del turismo cinematografico a Roma): La Grande Bellezza, di Paolo Sorrentino. Uscito nel 2013, ossia due anni prima di Spectre, è il film contemporaneo che meglio esprime Roma nella sua essenza, dipingendone i chiaroscuri e non presentando una capitale da cartolina come accade in molte altre pellicole.
Toni Servillo, in arte Jep Gambardella, è questo malinconico personaggio in cerca di dettagli salvifici nella sua Roma. E ne trova a volontà, benché la città sia descritta anche nella sua decadenza.
Si pensi all’Aventino, dove vi consiglio di andare, se non ci siete mai stati. Lì ci sono serratura del portone del Priorato dei Cavalieri di Malta, da cui si può osservare il Cupolone, perfettamente in prospettiva. Altrimenti, per avere una visuale di grande effetto, ci si può spostare di poco, nel vicino Giardino degli Aranci: lì, si assiste a un’illusione prospettica emozionante: la cupola di San Pietro sembra vicinissima, ma mano che procediamo è come se si allontanasse. Sicuramente uno dei miei luoghi del cuore a Roma.

Da un colle all’altro: andiamo al Gianicolo, famosissimo per i suoi splendidi tramonti panoramici. Qui ci sono anche la Fontana dell’Acqua Paola e il Tempietto di San Pietro in Montorio, da dove una bambina chiede a Jep “Chi sei tu? Tu non sei nessuno”. Una scena surreale girata in un luogo dal fascino senza tempo. Si tratta di un chiostro del Bramante, molto simile a quello presente vicino Piazza Navona. Eppure non è così conosciuto tra i romani.
Altro luogo di Grande Bellezza, appunto, è il Parco degli Acquedotti, uno dei miei parchi romani preferiti. Difficile trovare in altre città una commistione così affascinante tra natura e archeologia. Qui viene girata la scena dello spettacolo teatrale, quello dai toni un po’ surreali, inquietanti. Non è raro trovare anche pastori che pascolano le loro pecore in questo immenso parco che, per il resto, è circondato dal traffico cittadino, in particolare di Cinecittà.
Andateci al tramonto e, in estate, anche di sera: spesso, infatti, vengono organizzate passeggiate al chiaro di luna, con le lucciole ben visibili.

Fare turismo cinematografico a Roma, grazie a una pellicola come “La Grande Bellezza”, significa anche andare alle Terme di Caracalla, terme imperiali di non grande, ma immensa bellezza. Qui è stata girata la scena con Carlo Verdone e con il prestigiatore che tenta di far sparire una giraffa. Assolutamente da visitare durante un viaggio nella capitale.
Ancora: c’è la Roma dei palazzi e delle ville, da Villa Medici – sul Pincio – alla villa di Fiorano – sull’Appia Antica, dai sensazionali Musei Capitolini al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
E se Jep abita in un palazzo nei pressi del Colosseo, la sua amica Orietta vive in Piazza Navona, accanto a Sant’Agnese in Agone, una delle chiese più belle della capitale.
Infine, le camminate lungo il Tevere, la cena al Ristorante La Veranda, in Vaticano, la statua romana di Marforio ai Musei capitolini.
Posti meno conosciuti sono Palazzo Spada, splendida galleria che ammetto di dover vedere anche io, a Palazzo Braschi, nei pressi di Piazza Navona.
Insomma, gli spunti per fare del sano, spettacolare (è il caso di dire) turismo cinematografico a Roma ci sono tutti.
Zone meno famose per fare turismo cinematografico a Roma

Ci sono poi quei luoghi dove di solito il turista non va e che sono stati scelti dai registi per girare indimenticabili pellicole: penso al Pigneto di “Roma città aperta” e di “Accattone”.
E alla Stazione Termini? È stato girato l’omonimo film di Vittorio De Sica, oppure proprio recentemente “Gli Indifferenti”, di Leonardo Guerra Seragnoli.
Turismo cinematografico a Roma: conclusioni

Per concludere, Roma va visitata da diverse prospettive: non più solo luoghi iconici come il Colosseo e il Pantheon, ma anche quartieri più periferici, come la Garbatella e il Pigneto. C’è poi un quartiere a cui tengo molto, visto che mi ci sono trasferita da poco, che è il Lido di Ostia.
Ostia ha fatto da sfondo a innumerevoli pellicole, come Romanzo Criminale o Borotalco, di Carlo Verdone; ma anche I Vitelloni di Fellini e Fantozzi alla Riscossa, nonché spot pubblicitari e video musicali.
Insomma, fare turismo cinematografico a Roma (su grande o piccolo schermo – ma dovrei dire piccolissimo, visto che ormai molto si guarda dal telefonino – poco importa) è una via alternativa, che ci permette di vivere i luoghi due volte: guardandoli al di là e al di qua dei nostri dispositivi elettronici, ma soprattutto facendo il pieno di emozioni.
