Oggi provi a calarti nei panni di Jep Gambardella, alla ricerca della grande bellezza. Sì, perché La Grande Bellezza ti è piaciuta moltissimo e ne serberai a lungo il malinconico ricordo.
Ami Toni Servillo e, soprattutto, le sue espressioni sornione. Del resto, ami il buon cinema e anche Roma. Non c’è motivo al mondo per non percorrere tappe già percorse ma con lo sguardo ampliato dal film di Sorrentino.
Sulle tracce della Grande Bellezza
Jep, un introverso mascherato da mondano, alla ricerca di salvifici dettagli. E tu che fai la stessa cosa, mentre ti meravigli di fronte ai numerosi giochi di prospettiva dell’Aventino.
Non vedi come sembra vicina la cupola di San Pietro se mantieni la giusta distanza dal parapetto? E quanto invece si rimpicciolisce man mano che ti avvicini?
Il tempo non ti assiste granché ma tu, influenzata dalle scene auliche de La Grande Bellezza, cerchi di raccogliere arance e poesia.
Ricordi la scena della passeggiata di Jep e Viola all’interno della Villa del Priorato dei Cavalieri di Malta, a pochi passi dal giardino?
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| Una scena del film |
Oltre il Giardino degli Aranci
Quanto ti piacerebbe visitarla… ma per ora ti accontenti della classica visione da turista offerta dal buco della serratura che inquadra perfettamente il cupolone come un’efficiente telecamera.
La vista mozzafiato, per fortuna, stempera un accesso di rabbia venuto improvvisamente a farti visita. Stati d’animo variabili trovano, alla fine, un momentaneo equilibrio di fronte alla calda atmosfera.
Ti viene in mente il giapponese de La Grande Bellezza. Proprio quello che osserva il panorama e subito dopo muore stecchito… Infarto? Sindrome di Stendhal? O Roma assassina?
Sarà che qui il turismo di massa non riesce a disturbare l’accecante splendore di luoghi che non si lasciano ammirare senza provocare conseguenze.
Volgi lo sguardo verso la Fontana dell’Acqua Paola, detta anche Fontanone.
Scendi per qualche metro e raggiungi il Tempietto di San Pietro in Montorio, detto anche Tempietto del Bramante.
“Chi sei tu? Tu non sei nessuno”: meravigliosamente surreale la scena della bambina che rivolge queste parole a un basito Jep dal fondo di una cripta. Rimani delusa quando scopri di non poter entrare per via dei lavori di restauro.
Continua…











