Cercare La Grande Bellezza 2 – Il Parco degli Acquedotti

Acquedotto romano del Parco degli Acquedotti
PARCO DEGLI ACQUEDOTTI. ESTERNO. POMERIGGIO 
Memorabile la scena in cui l’attrice di un discutibile spettacolo teatrale, nuda e bendata, si schianta volontariamente contro l’acquedotto romano, ferendosi alla testa.
Donna che corre nuda nel Parco degli Acquedotti
Un’immagine tratta da “La grande bellezza”
Non hai certo intenzione di imitarla ma di godere appieno di uno spettacolo di natura diversa: quello offerto dal meraviglioso parco e da una di quelle giornate piene di sole e di vento, da resurrezione spirituale. 

Parco degli Acquedotti: passeggiata fotografica

Conosci già il posto ma anche questa volta rimani senza parole; ne esclami solo qualcuna, rendendoti subito conto della povertà del linguaggio.
Parco degli Acquedotti. una giornata di sole
Parco degli Acquedotti
Aspettavi il freddo da mesi, a dire il vero. Finalmente il tuo corpo reagisce: il clima non è più quello informe degli ultimi tempi.
Reazioni. Ecco ciò di cui hai bisogno! E cose nette. Non calduccio né freddino. Niente soli pallidi né pioggerelline. Ma luce! Gelo! E tempeste!
Bambina di spalle di fronte a un acquedotto romano
Bambina al Parco degli Acquedotti
Intorno a te, ci sono persone piene di vita, pecore scampanellanti e anche cani allegri, grossi e goffi.
Lo stupefacente acquedotto, che osservi da ogni angolazione possibile. E poi fotografi e ombre disegnate sui prati e capannelli adolescenziali. Pappagalli verdi e coppie che immagini e speri innamorate.
Soprattutto, ci sono la cultura e la natura, perfettamente fuse. 
Acquedotto dietro a dei fiori nel Parco degli Acquedotti
Acquedotto romano
Infine, luce. Ovunque luce… Macchiata a malapena da quel sassolino nella scarpa al quale, ormai, ti sei quasi affezionata.
E se anche tu, come l’attrice alternativa de La Grande Bellezza, ti dessi una bella e risolutiva testata?
Post scriptum: a scrivere è la Lollo, anno 2019. No, nessuna testata (ai tempi, forse, sarebbe bastata). La parola-chiave di oggi, invece, è accettazione. Accettare significa accogliere e tagliare a pezzi quei lati della personalità che sono, appunto, come sassolini nella scarpa.
Ma bando alle ciance psicologiche: al Parco degli Acquedotti sono tornata innumerevoli volte. L’ultima è stata l’estate scorsa: ho passeggiato di sera, al chiaro di luna e in compagnia. Riuscite a immaginarvi gli acquedotti romani stagliarsi contro il cielo chiaro a malapena illuminato?
In sottofondo, il rumore del treno che passa. Una sorta di collegamento spazio-temporale tra passato e futuro. Emozione pura.

Roberta Isceri

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