Quando si parla di Amsterdam, due cose vengono in mente: il fumo e il quartiere a luci rosse. Ottimi alibi per andarci o per evitarla, a seconda del viaggiatore di turno.
Eppure – e non vi dico certo cosa nuova – Amsterdam NON è questo. Anzi: fumo e donnine sono per lo più destinati ai turisti. Parola di un’olandese doc di cui non posso svelarvi il nome. Fidatevi sulla parola.
Amsterdam è una città sfavillante. Se avete seguito le mie stories su Instagram, avrete già sentito questo termine. È stato il primo a venirmi in mente non appena in Leidsestraat, lunga strada pedonale che ho percorso più volte nei miei due giorni di permanenza.
Nel lontano 2001 ebbi una pessima impressione della città olandese. Era luglio, i gruppi di italiani superavano quelli autoctoni e le strade erano invase da odore d’erba (non quella dei prati) e turismo un po’ così.
Mai sono stata più felice di dare una seconda chance a qualcosa.
Cose da fare e vedere ad Amsterdam
Amsterdam: andare per canali
La prima cosa che ho fatto è stata passeggiare lungo i canali.
La chiamano “Venezia del nord” ma io non sono d’accordo con questa definizione. Ogni città è a sé stante.
Scegliete un punto di riferimento e fate a zigzag. Io sono partita dalla via di cui sopra, Leidsestraat, infilandomi nelle vie laterali e tornando poi sulla strada maestra.
Credetemi: a ogni ponte che attraversa il fiume Amstel (da cui il nome Amsterdam: diga sull’Amstel), viene voglia di fermarsi e scattare fotografie. Non vi basteranno mai!
Sebbene Amsterdam sia un susseguirsi di canali, non si può non notare ogni volta un dettaglio differente: dal mercato di fiori galleggiante alla luce che nel frattempo è cambiata; da quella casa un po’ storta alle biciclette, che paiono più ornamenti che mezzi di trasporto.
A proposito: Amsterdam è storta. Avete mai fatto caso agli edifici che sembrano cadere su un lato o appoggiarsi malamente a quelli accanto? Il motivo è presto detto: la città è stata costruita sull’acqua – o meglio: sulla sabbia – e i cedimenti sono una naturale conseguenza. Niente paura: non c’è alcun rischio. A ogni costruzione pendente, infatti, sono stati messi dei rinforzi.
All’ora del crepuscolo, il blu del cielo e del fiume si fondono, creando un’atmosfera che non può non ricordare i quadri fiamminghi. Il cielo, qui, è davvero speciale. Lo sono anche le nuvole, tra cui si infiltrano spesso i raggi di un timido sole, che ricorda un po’ Brueghel.
Camminate ragazzi. Non potrei darvi consiglio migliore. Seguite il vostro fiuto, tanto non vi perdete.
Rilassarsi a Vondelpark

Come avrò scritto innumerevoli volte, per me non esiste viaggio senza mettere piede almeno in un parco. Quello di Amsterdam si chiama Vondelpark, da Joost van den Vondel, poeta e drammaturgo del XVII secolo.
Il posto è meraviglioso: gabbianelle, corvi nerissimi (che ricordano quelli dei quadri di Van Gogh), laghetti pacifici e olandesi che corrono o pedalano indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Su un lato, la suggestiva Vondelkerk, che si impone alla vista con i suoi tetti aguzzi.
È appena entri a Vondelpark che ti dici: “Ecco, io vorrei vivere in una città così”. E ci credo! Pulizia, ordine, rispetto; eppure vitalità.
Ti accorgi che gli olandesi vivono a contatto con la natura. Escono abbastanza presto dal lavoro e guai a prendere la macchina per percorrere pochi chilometri (come invece accade a Roma)!
Amsterdam: stupirsi al Museo di Van Gogh

Qui è idillio puro, è magia. Già la location varrebbe da sola una visita. Il museo, infatti, si trova in Museumplein, una piazza/parco in cui sono concentrati i musei principali della città.
Di solito, quando viaggio, non mi chiudo nei musei. Se poi ho a disposizione solo due giorni, difficilmente rinuncio a lunghissime passeggiate a favore della mera contemplazione artistica. Per Van Gogh, però, ho fatto un’eccezione.
Ventitré euro tra biglietto e audioguida mai rimpianti. Dovete sapere che le audioguide di questo museo hanno vinto dei premi e non è difficile capire il perché: chi le ha ideate è uno storyteller d’eccezione! La voce femminile ti accompagna nella vita del celeberrimo pittore, spiegandoti i dipinti senza alcuna pedanteria.
In questo gli olandesi sono davvero dei maestri: non c’è livello culturale impossibile da coinvolgere. Di fronte a I Girasoli mancava che mi mettessi a piangere e dall’emozione di trovarmi di fronte a un capolavoro e per la spiegazione.
Uscita dal museo, ho provato il profondo e raro piacere di essere entrata in un contatto vivo, umano, con un artista e le sue opere.
[All’interno del museo, ovviamente, è vietato fare fotografie]
Il Jordaan
Il quartiere JordaanQuesto quartiere è uno dei più creativi di Amsterdam. L’ho percorso in lungo e in largo fino alla Westerkerk, chiesa di cui ho faticato a trovare l’ingresso (in quel momento chiuso). Poi ho capito due cose: ad Amsterdam non ci si raccapezza quanto a ingressi. Scordatevi portoni centrali e sistemazioni logiche. Dovrete girare in tondo prima di trovare un pertugio dal quale entrare.
La seconda cosa è che delle chiese, agli olandesi, importa ben poco. In effetti, raramente si trovano aperte. Non credo nemmeno che ci si perda un granché, visto che la loro bellezza è più concentrata nelle guglie e nelle altezze svettanti che non all’interno.
Di fronte alla Westerkerk, una commovente statua di Anna Frank. Il luogo di culto, infatti, si trova a pochi metri dall’abitazione della tristemente celebre bambina. La casa è visitabile ma ormai i biglietti si possono acquistare solo online. Le file, di solito, sono lunghissime.
Tra un canale, un negozio di design e un laboratorio creativo, si trovano anche ottimi bar. In fondo all’articolo, l’indirizzo di un locale che fa una buonissima torta di mele!
Piazza Dam e Palazzo Reale
Dal quartiere di Jordaan sono approdata nella piazza principale della città. Immensità: qui ti sembra di avere il mondo ai tuoi piedi. Carretti che vendono dolciumi, uccelli che si librano in volo, turisti ammaliati.
È come se l’universo si fermasse un attimo, complici l’immenso Palazzo Reale (oggi non più sede dei Reali, se non in rare occasioni) e un centro commerciale in stile Harrods: Magna Plaza. L’edificio è più bello all’esterno che all’interno. Nondimeno, non si può non citare.
Il quartiere a luci rosse

E che, non vuoi comunque farlo un salto nel celeberrimo quartierino? Certo che sì: una viaggiatrice non si ferma di fronte a (quasi) nulla.
In realtà, nella sessualità iper-esibita non vedo niente di particolarmente attraente né trasgressivo. In compenso, noto il lato comico (e anche triste) della situazione: gruppetti di tedeschi (e italiani) che passeggiano con nonchalance, prostitute che fanno capolino in “lievissimo” déshabillé, coppie che fanno le gnorri di fronte alle vetrine piene di oggetti “invitanti” (sempre che frustini e maschere antigas lo siano davvero).
Nonostante questa incursione nell’erotismo preconfezionato, il quartiere a luci rosse è stupendo. Avete capito bene: lasciate perdere il resto e osservate i canali, le case inclinate, i ponticelli e le ex chiese adibite oggi a negozi. L’atmosfera turistica non impedisce di sperimentare la bellezza di viuzze e particolari eleganti.
Il quartiere De Pijp

Questo è il quartiere latino, quello delle birrerie e del mercato Albert Cuypmarkt. Tanti i negozi e i ristoranti etnici che, mescolati ai bar più tipici, creano un meltin pot interessante.
Qui potete fare la Heineken Experience: nella ex fabbrica di birra, vi trasformano in bottiglie, facendovi fare tutto il percorso della bevanda amata in tutto il mondo. Io, però, mi sono limitata a un cappuccino e cornetto da De Wasserette 😀
Una curiosità: qui, come altrove, noterete dei ganci fuori dalle case. Sapete a cosa servono? A traslocare! Ebbene sì: gli ingressi sono troppo stretti per farci passare in mezzo interi mobili, per cui gli olandesi li fanno semplicemente “volare” attraverso una fune che collega due di questi scarni gargoyles moderni.
Basta tutto questo per dire di aver visitato Amsterdam? Ovviamente no. Io ho un rimpianto, in particolar modo: il Rijksmuseum. In realtà, ho voluto evitare due musei, per cui non si tratta di un vero rimpianto, quanto di una promessa per il futuro.
E adesso passiamo al cibo e alla nanna…
Dove dormire e mangiare ad Amsterdam

Io ho dormito due notti all’hotel Alexander, in Vondelstraat, a due passi dal Vondelpark e dal centro. Scale ripidissime (alla nordica maniera), moquette e camera mansardata in un quartiere bellissimo.
La mattina mi svegliavo e osservavo dalla piccola finestra gli interni delle case di fronte, godendomi le atmosfere hygge di queste sale accoglienti, calde e arredate con gusto.
Potete assaggiare una buona cucina olandese (sì, esiste), da The Pantry, ristorantino arredato in stile favolosamente kitsch, da casa di nonna Papera. In Leidsekruisstraat 21.
In Leidsekruisstraat 28, invece, De Blauwe Hollander, altro ristorantino in cui mangiare carne e patate a volontà.
Foodhallen è un posto fantastico: si tratta di una sorta di mercato coperto, in cui provare cucine di ogni tipo. Io mi sono data a un’insalata eccellente. In Bellamyplein 51, Amsterdam ovest.
Arriviamo alla fantastica torta di mele: come vi dicevo, nel quartiere De Jordaan, c’è il Café Winkel 43. In Noordermarkt 43. Ah! Ordinatene una fetta con la panna e poi mi direte se il Paradiso non esiste!
54 risposte
Anche a me il quartiere a luci rosse è piaciuto tantissimo, pieno di locali in cui mangiare. Poi quello in centro è “per turisti” quello vero si trova fuori (ma non ci sono stata ?)
Nemmeno io ?
quanti dettagli preziosi fornisci! Brava. Mi sa che é ora di tornare in Olanda! ci sono stata 20 anni fa quasi!
Se torni fai un fischio!
Adoro Amsterdam…ci sono stata mille volte e non mi ha mai stancata. Vederla con il sole poi é uno spettacolo unico… C’é una luce particolare. Bella ???
Luce è la parola chiave ?
Una mini guida davvero completa! Amsterdam è tanto, davvero troppo per essere ricollegata solo al fumo e alle “donnine”. I canali, le bici e i mulini fuori dal centro mi hanno affascinato tantissimo. Ricordo che quando ci andai qualche annetto fa, la combinazione volle che fossi in pieno centro alle 6 del mattino. Vederla così nella sua tranquillità fu meraviglioso!
E allora anche tu hai visto una faccia insolita di questa bellissima città ☺️
Sono stata ad Amsterdam che avevo 16 anni… ora evitiamo di fare il conto di quanti anni sono passati! Però ho davvero un sacco di voglia di tornare, chissà come è cambiata! Punto alla primavera perché quella volta era inverno e per la prima volta nella mia vita comprai un paio di scarpe col pelo. ahahahhahach
Ottimo! Allora questa volta ti comprerai delle colorare ballerine ?
Hai descritto ampiamente tutto ciò che può regalare Amsterdam in un weekend e poi se si va in inverno non si può evitare di fare a pallate con la neve al parco
Io ho fatto a pallate di pioggia però ?
Dalle foto mi ha sempre affascinato come città, ma purtroppo non sono mai riuscita ad organizzare. Quando ce la farò però opterò per andarci in primavera, che mi hanno detto sia molto più bella in fiore!
Secondo me è bella sempre, così come sono belle tutte le stagioni. Però, se ami i tulipani… ?
Nemmeno a me piacciono i paragoni. Per esempio mi scoccia quando chiamano Lecce la Firenze del Sud. Ogni luogo ha la sua anima e le sue sfumature.
Sentita anche questa. Insopportabile! Che poi è come stilare una classifica secondo la quale alcune città sono belline ma mai come Firenze-Venezia-Roma e chi più ne ha più ne metta!
Ad Amsterdam non ci sono ancora mai stata, ma me ne hanno parlato molto bene! Speriamo in una buona offerta per un weekend
E te ne parlo bene anche io 😀
Niente mi hai fatto proprio venir voglia di andarci (non ho mai visto Amsterdam). Una fetta di torta di mele poi me la mangerei super volentieri!
Varrebbe da solo una visita quel bar! Se solo ci penso…
Anche a me Amsterdam è sembrata una città diversa da quella che si fantastica (soprattutto negli uomini). Non ti nascondo che io l’ho fatto un giro nel quartiere a luci rosse, la mia una curiosità che era nata dall’incredulità e dal pensare che fosse impossibile che le donne si mettessero in vetrina. Invece è proprio così. Le ho guardate come si guardano vetrine di souvenir e comunque sono rimasta senza parole. Poi mi sono resa conto che anche da noi le donne sono per strada in mostra ed è ancora peggio.
Comunque due giorni non bastano per visitare Amsterdam e spero di tornarci senza marito curiosone!!! 😀
Ahahahaha! Io, invece, sono andata marito-munita. Tanto, come dici tu, in giro non si vedono certo le suore. Comunque sono d’accordo: due giorni non bastano. Bisogna tornare a più riprese
Bellissima descrizione di Amsterdam Roby. Mi è sembrato di passeggiare con te tra i canali, alla scoperta dei quartieri 🙂
Hai fatto bene a darle una seconda possibilità perchè è davvero una città che merita. Ci tornerei volentieri!!
Grazie cara Roby! Sono contenta che tu abbia apprezzato… E in effetti ci tornerei al volo. Forse ci vivrei pure per un po’
Quante belle idee! Sono stata anni fa ad Amsterdam in coppia, ora mi piacerebbe tornarci anche con il mio bambino
Tanto l’Olanda è davvero pro-bambini: il tuo si divertirà tantissimo 🙂
Durante l’ultimo viaggio che ho fatto a Amsterdam mi sono concentrata soprattutto sullo Jordaan (che adoro) e su Amsterdam-Noord. Ci voglio tornare per conoscere ancora meglio questi due quartieri!
In effetti non si smetterebbe mai di girare… C’è tantissimo da vedere in quella benedetta città
A me è piaciuta tantissimo Amsterdam.
Quando ho messo piede nel Quartiere a Luci Rosse per prima cosa, ingenuamente, mi sono soffermata sui cigni nel canale…dopo ho visto il resto! Che ridere!
Ahahaha! Beh, distraggono in effetti 😀
Che belle le seconde chance e che bello soprattutto il racconto di questa tua nuova prospettiva su Amsterdam! Sono finita dritta tra le vie insolite della città, tra le case storte, i suoi paesaggi inaspettati, ma meravigliosi da scoprire, tant’è che vorrei vedere di più (non dovevi fare una piccola guida, ma una grande guida per quanto mi riguarda ahah l’avrei letta altrettanto super volentieri).
Tra l’altro penso che nel Museo di Van Gogh avrei avuto la tua stessa reazione, è uno dei miei pittori preferiti e sicuramente lo inserirei come tappa di un eventuale viaggio!
Romantica come sei, avresti gli occhi a cuore per tutto il tempo!
Anch’io ho un conto in sospeso con Amsterdam. Il tuo racconto è davvero fonte di ispirazione e quasi quasi inizio ad organizzare il prossimo viaggio.
Sono sicura che lo farai presto 😉
Come sai ho amato Amsterdam ed è bello ritornarci virtualmente attraverso le tue parole! Il museo Van Gogh è meraviglioso, io ho scelto di visitare solo quello per questioni di tempo ma, come dici tu, è un’ottima scusa per tornare ❤
Un abbraccio cara
Eh già, ad Amsterdam bisognerebbe tornare più di una volta. Soprattutto se si ha, dentro di sé, una parte nordica molto accentuata 😀
Ho avuto la tua stessa impressione su molte cose! Le audioguide del museo di Vam Gogh sono il top, mai amato così tanto un museo (anche se mi sono commossa solo al Belvedere, di fronte al Bacio di Klimt), dovendo scegliere hai fatto bene a preferirlo al Rijksmuseum secondo me! Anche se magari l’hai fatto solo per una questione di tempo: il Rijksmuseum meriterebbe una giornata intera!
No no, non l’ho fatto solo per il tempo: ho scelto Van Gogh perché lo amo e perché è più rappresentativo dell’Olanda del mio immaginario. E non me ne sono affatto pentita. Sono contenta di sentire che anche a te sono piaciute moltissimo le audioguide!
Roberta,che ispirazione che sei!mi piace come racconti i viaggi: c’è cuore!
Grazie, sei troppo carina!! :***
A me Amsterdam non piacque.. ma forse dovrei tornarci. Salvai due cose: il mercato dei fiori e il museo del kobra, l’espressionissmo astratto, fuori città per la verità.. il museo Van Gogh in realtà mi deluse: lunghe file davanti a 4 opere e altre, ugualmente belle, del tutto ignorate…
A me non piacque la prima volta. La seconda mi ha entusiasmato, ancvd perché ho scelto un periodo diverso, meno affollato. Niente file al Van Gogh Museum e mercato dei fiori ignorato perché non era periodo… Ad ogni modo, è questo il bello del viaggiare: non farsi piacere tutto
Assolutamente d’accordo con te: Venezia è elegante e opulenta, Amsterdam è moderna e cosmopolita. Affascinanti entrambe ma assolutamente diverse nel loro genere. Anche noi abbiamo amato perderci tra i suoi canali e fare fotografie ad ogni angoli. Ogni facciata, ogni locale, ogni fiore mi attraeva come una calamita. Il Jordan è stato davvero il mio quartiere preferito, con i ragazzi che d’estate prendevano il caffè all’aperto e le boutique indipendenti. Magico.
Che meraviglia che è. Mi viene nostalgia a ripensarci. E comunque bellissima la differenza che hai fatto tra Amsterdam e Venezia
Io sono stata ad Amsterdam quasi 10 anni (argh!), quando ancora viaggiavo un po’ allo sbaraglio. Però ricordo di essere capitata con la mia amica proprio nel bel mezzo del Gay Pride, ci siamo divertite tantissimo 😀 ahah momento nostalgia!
Cavolo, immagino 😀
Amsterdam è sicuramente tra le mie prossime mete, non è possibile che ancora io non l’abbia mai vista. Uno degli obiettivi è sicuramente il museo di Van gogh, un sogno. Il tuo post mi ha fatto venire ancora più voglia di andare
Ne sono felicissima! Amsterdam DEVE essere vista. Il mio consiglio è di andarci fuori stagione
Sai che non sono mai stata ad Amsterdam?! Sono anni che dico di andare e alla fine opto sempre per mete più calde 🙂 grazie per questa guida preziosissima, ne faró tesoro…magari in primavera (pensi che vada bene come stagione?!), visto che ho difficoltá con il freddo.
Te lo auguro Serena! Sarebbe bellissimo vederla piena di tulipani <3
Davvero bella Amsterdam. Deve proprio essere vista. Vorrei proprio tornare presto con il mio piccolino! Vedo che non sono l’unica ad essermi commossa davanti a “I girasoli” di Van Gogh, tanta emozione anche per me ?
Che bello, mi fa piacere che sia una cosa condivisa da molte di noi <3
Mi è sempre piaciuta molto Amsterdam ma non ho ancora avuto modo di andarci. Di sicuro questa guida davvero ben fatta mi sarà di aiuto. ?
Ti ringrazio Tiziana. Ti servirà di sicuro 😉