Weekend in Abruzzo: la primavera è nell’aria

Ormai sono anni che, appena possibile, provo a scavarmi dei weekend in Abruzzo. Una regione magica e per certi versi inesplorata, forse perché ancora (relativamente) poco aperta al turismo.

Mi sono chiesta per molto tempo come mai si trovi solo qualche manciata di viaggiatori in posti come l’Eremo di San Domenico o Castel di Sangro. Gli italiani, infatti, sembrano prediligere posti più famosi, “griffati”.

E qui arrivo io: voglio darvi qualche dritta per trascorrere un rilassante weekend in Abruzzo, tra vette di montagna e cibo autentico.

Weekend in Abruzzo: Castel di Sangro (AQ) e dintorni

Veduta su Castel di Sangro
Castel di Sangro – foto dalla pagina Facebook “I love Castel di Sangro”

Io e il signor F. volevamo assolutamente tornare in montagna: ce lo eravamo ripromessi almeno un mese fa. L’Alto Adige era troppo lontano, visto il tempo a nostra disposizione, per cui abbiamo optato per un weekend in Abruzzo.

Ciaspole nel baule e via, siamo partiti da Roma alla volta di Castel di Sangro, desiderosi di un po’ di neve (il borgo si trova a due passi da famose località sciistiche, quali Roccaraso e Rivisondoli).

Peccato che di neve non ci fosse neanche l’ombra.

La primavera è già nell’aria – ho pensato, e quindi ne abbiamo approfittato per fare un po’ di camminate immersi nella natura. Senza ciaspole, obviously.

Cosa fare a Castel di Sangro

Io parto sempre dall’idea che vadano visitati i luoghi in cui si decide di alloggiare, per non farne dei meri punti d’appoggio. Ecco quindi me e il signor F. a passeggiare per le vie di questo borgo dominato da una roccia che, illuminata di sera, gli conferisce l’aspetto di un presepe.

Nei borghi si passeggia lentamente, ed è quello che abbiamo fatto quella sera che ci ha visti, solitari, per le stradine apparentemente disabitate. Sì perché i borghi italiani, purtroppo, hanno vissuto negli anni un progressivo svuotamento, e si trovano oggi a “ospitare” solo qualche anziano.

Castel di Sangro, comunque, è un’ottima base di partenza per altri borghi e località di montagna.

Se decidete di passare un weekend in Abruzzo, questi sono i miei consigli su dove dormire e mangiare:

Dormire e mangiare a Castel di Sangro

Io ho passato due notti all’Hotel Don Luis, affacciato su un lago artificiale su cui spadroneggiano simpaticissime oche, seguite dalle più pacate anatre. L’albergo è pulito e accogliente.

Ma veniamo all’argomento che preferisco: il cibo. Se desiderate una cena pantagruelica, non esitate: La Rimessa è il posto perfetto! In strada non c’era nessuno, ma la trattoria traboccava di avventori intenti a mangiare le fantastiche pallotte cacio e ova, vale a dire polpette (rigorosamente abruzzesi) uova e formaggio. Deliziose! Per non parlare dell’abbondante antipasto a base di salumi, formaggi e torte salate, e della coperchiola, tipico dolce stile waffel.

Weekend in Abruzzo: antipasto misto al ristorante La Rimessa, a Castel di Sangro
Antipasto misto

Se invece optate per una cena chic, vi consiglio Materia Prima, a due passi dall’hotel (la proprietà è la medesima). Da provare la pancia di maialino da latte, arancia e aneto, e la sensazione di pesto alla genovese e limone. Tutto in porzioni gourmet (se avete fame, esiste il menù degustazione a 55 euro).

Altrimenti, se avete il portafogli pieno, c’è anche Reale, del celebre chef Niko Romito. Solo se siete disposti a spendere centinaia di euro…

Weekend in Abruzzo: dalla vetta a Pescocostanzo

Neve e nuvole a Toppe del Tesoro
Toppe del Tesoro

Sabato mattina siamo usciti dotati di bastoncini da nordic walking. Bastoncini che non abbiamo utilizzato neanche per un minuto, a dire la verità… In effetti avevamo chiesto a un’addetta alla biglietteria della cabinovia di Gravare di indicarci dei percorsi, ma lei ci ha risposto che non ce n’erano. Cosa falsa, ovviamente: purtroppo, non sempre gli operatori del turismo (anche laddove si tratti di operatori delle biglietterie) sono informati sul loro territorio.

Siamo arrivati a Toppe del Tesoro, a 2.200 mt., dopo una decina di minuti di cabinovia. A sorprenderci, la pochissima neve e la nebbia che avvolgeva le vette, vicine e lontane. Non ci siamo scoraggiati però: abbiamo iniziato a camminare sul brullo crinale della montagna, incontrando steli d’erba ghiacciati e arcobaleni bianchi. Un paesaggio surreale, che mi ha rimessa al mondo, soprattutto grazie a quella benedizione spirituale che è il silenzio della montagna.

Dopo un paio d’ore, abbiamo ripreso la cabinovia verso Gradare e da lì ci siamo spostati a Pescocostanzo, uno dei borghi più belli d’Italia.

Pescocostanzo, borgo storico d’Abruzzo

Tetti di Pescocostanzo
Pescococostanzo

Pescocostanzo è un borgo incantevole. A distanza di giorni, ricordo ancora il profumo dell’aria pulita, le architetture preziose e la roccia dalla quale prende il nome (il toponimo pèsco, infatti, significa roccia. Costanzo, invece, non si sa chi fosse).

Quando visitate un borgo, assaporatelo: i borghi ci riportano alla lentezza di un tempo, alla vita semplice, oggi più un miraggio che altro. Osservate i dettagli, permettetevi il lusso di camminare senza ostacoli davanti a voi. Ne uscirete rigenerati.

A Pescocostanzo, in particolare, ammirate Palazzo Fanzago e la bella Piazza del Comune. Dopodiché andate a mangiare.

Dove mangiare a Pescocostanzo

Abbiamo pranzato in un ristorante che si chiama Il Setaccio. La pasta viene fatta in casa sul momento e l’ambiente è intimo come quello di un salotto. I ravioli al sugo sono molto amati dai clienti, ma ciò che ho preferito sono le verdure sott’olio: ottime. Conto un po’ salato, considerata l’allure rustica.

Weekend in Abruzzo: on the road tra i borghi

Domenica siamo tornati a Roma, ma nessun ritorno, per noi, è degno di questo nome senza che sia anche un lento on the road.

Per prima cosa, abbiamo fatto una sosta al lago di Barrea, sulle cui sponde è spesso possibile osservare i cervi in libertà!

Abruzzo on the road: Civitella Alfedena

Murale con Cappuccetto Rosso a Civitella Alfedena
Murale

Civitella Alfedena è il borgo dei lupi. Un luogo a dir poco idilliaco e a contatto con la natura.

Cosa fare a Civitella Alfedena? L’ideale sarebbe avere tempo e percorrere almeno uno dei sentieri naturalistici (la Camosciara, per esempio). Noi ci siamo limitati a visitare il piccolo ma prezioso Museo del Lupo Appenninico, che spiega i perché e i “percome” di questo animale tanto utile e a rischio quanto bistrattato.

Il lupo, infatti, è sempre stato preda di pregiudizi che lo volevano cattivo, feroce, da eliminare. Solo negli anni recenti si è capito quanto fosse importante per l’ecosistema e quanto, in realtà, sia “innocuo” o, quantomeno, al pari dei cani randagi. Il lupo è un animale solitario ed è accaduto pochissime volte nella storia che aggredisse qualcuno di sana pianta. Insomma, vi consiglio di farvi una cultura presso questo centro.

La sorpresa, però, si trova a qualche metro di distanza: nell’Area Faunistica del Lupo si trovano alcuni esemplari che sono stati strappati alla morte e che non sono in grado di vivere in totale libertà. L’area in cui vivono, per quanto recintata, è molto ampia. Emozionante vederli dall’alto (è difficilissimo, quasi impossibile incontrarne in natura).

Scanno, la città dei fotografi e dell’amore

Scanno è nota come la città dei fotografi, vista la ricchezza di angoli da immortalare. Perché, invece, città dell’amore? Perché il suo lago è a forma di cuore.

Ero già stata a Scanno, ma questa volta mi sono fermata solo per il pranzo e un pit stop in pasticceria (nulla di che quest’ultima).

Dove mangiare a Scanno

La Porta è un ristorante semplice, dalla cucina casalinga. Non posso certo lamentarmi, nonostante la mancanza di piatti elaborati: ad avermi colpita sono stati i cazzillitti con le foje, gnocchetti acqua e farina preparati con le foglie dei broccoli. Da leccarsi i baffi.

Villalago e San Domenico

Se c’è un luogo a contatto con la natura e lo spirito, questo è Villalago. Purtroppo non ho fatto in tempo a visitare il borgo, ma mi sono limitata a camminare sulle sponde del Lago di San Domenico, che ho scoperto essere artificiale.

Attenzione: artificiale non significa finto, ma ricavato da una diga sul fiume Sagittario.

Pace e bellezza nelle acque trasparenti del lago e nell’omonimo eremo,  che comprende la suggestiva grotta, nella quale –  si dice – visse il monaco benedettino. Come non capirne la scelta?

È avendo in mente questa (retorica) domanda che ho salutato i pennuti abitanti del lago e sono risalita in macchina in direzione della capitale. Tutto un altro mondo.

Weekend in Abruzzo: pit stop

I luoghi che ho segnalato sono – neanche a dirlo – alcuni dei moltissimi luoghi d’Abruzzo. Un weekend in questa meravigliosa regione non può esaurirsi qui, considerato che mi sono limitata a una minuscola porzione della provincia dell’Aquila.

Quello che vi consiglio, come sempre, è: siate curiosi. Non seguite solo le indicazioni altrui. Se non fossi la prima a ragionare così, non avrei scoperto perle come il Sacrario dei Caduti senza Croce, a Roccaraso, luogo dedicato a tutti i caduti in guerra che non hanno trovato sepoltura. Eravamo io e il signor F., senza nessun altro intorno, cosa che ci ha alquanto meravigliati.

Così come non avrei toccato con mano la possibilità di camminare a Toppe del Tesoro, se mi fossi basata solo sulle parole della signora interpellata.

Lasciatevi andare al vostro intuito, quando siete in viaggio (e non solo): la maggior parte delle volte non ve ne pentirete.

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12 risposte

  1. Sai che non ostante la vicinanza, conosciamo pochissimo l’Abruzzo? È una di quelle regioni che ci ripromettiamo sempre di andare a visitare e poi, per un motivo o per l’altro lasciamo sempre indietro!
    Ma che meraviglia il borgo dei lupi e quello dell’amore, per non parlare della cucina locale! Non ho la più pallida idea di cosa siano le pallotte cacio e ovo ma il nome già mi ispira per un assaggio!

  2. Mi piacerebbe tanto esplorare l’Abruzzo, (mi incuriosisce Scanno), tutta la regione è qualcosa che mi affascina molto e che proprio non conosco. Poi già a leggere delle sue prelibatezze mi viene fame!

  3. L’Abruzzo è una regione che assolutamente non conosco, vuoi anche per la lontananza da dove abito. Ne sento però sempre parlare così bene che prima o poi mi ritaglierò una vacanza in quelle zone per la visita dei borghi che trovo sempre interessanti.

  4. Sono stata solo a l’Aquila, prima del terremoto e non mi ricordo molto della città. Questo articolo è molto interessante e dettagliato lo userò sicuramente quando deciderò di fare il tour della regione.

  5. Sia Castel di Sangro che Pescocostanzo sembrano onestamente bellissimi! Io poi adoro esplorare questo genere di borghi, sembrano quasi dei dipinti con tutte le viette e le casette in pietra.
    Stavo morendo tra l’altro alla foto dell’antipasto misto con tutti quei salumi e formaggi (sofferenze di chi vive lontano dall’Italia) ahah

  6. L’Abruzzo è una regione che conosco poco purtroppo, ho letto diversi articoli di promozione turistica ma non ho mai avuto l’occasione di andarci. Mi ispira moltissimo questo itinerario tra i borghi, così caratteristici. E chissà come si mangia bene!

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