Sono reduce da un viaggio sulle Dolomiti e la nostalgia si fa ancora sentire, acuta quasi come il primo giorno di rientro a Roma.
Cos’hanno le Dolomiti di così magico e perché hanno questa ineguagliabile capacità di avvincermi? Saranno quelle baite di montagna, che mi affascinano da sempre per il loro richiamo verso una vita semplice per come la intendeva Tolstoj. Sarà che la montagna è mia amica e nemica allo stesso tempo: scalarla diventa ogni volta una sfida, una lotta all’ultimo sangue. Sarà, infine, che la pulizia e l’ordine dell’Alto Adige, per me che abito nella capitale, è la realizzazione di un’utopia.
Per tutti questi motivi nella mia vita ho fatto più di un viaggio sulle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO. Quando possibile, ci torno anche due volte l’anno, anche perché sono un’appassionata di canederli & Co.
Viaggio sulle Dolomiti venete
Il mio viaggio sulle Dolomiti comincia in Veneto, sulle sponde del lago di Alleghe (BL).
Il Lago di Alleghe

Prima di arrivare nel mio primo hotel – che si trova poco distante, a Colle Santa Lucia -, decido di concedermi una pausa al Lago di Alleghe: un pranzo a base di formaggio grassissimo da N’Zunaia non mi suscita alcun senso di colpa: lo smaltirò con una camminata di circa due ore.
Lo specchio smeraldino mi invita, infatti, a tracciarne il perimetro con le mie gambe. Dal basso ammiro la maestà del Monte Civetta, impressionante parete verticale e signora della zona.
La passeggiata si rivela molto semplice, ma si complica un po’ quando decido di fare una deviazione a Masarè per vederne la cascata.
Seguo le indicazioni e, alla fine di una salita abbastanza impegnativa, mi trovo sotto l’effetto refrigerante del potente getto. La bellezza ripaga tutta la fatica e, una volta riposata, torno indietro per terminare il mio giro del lago, puntellato da barche e pedalò.
Colle Santa Lucia

Arrivo a Colle Santa Lucia prima del tramonto. Si tratta di un manipolo di case, una chiesa e poco più (se vogliamo definire “poco più” la straordinaria natura della Val Fiorentina).
Il mio viaggio sulle Dolomiti è la materializzazione del mio sempiterno desiderio di pace, aria pulita e silenzio. Prima di cena vado a vedere l’incantevole chiesetta di Santa Lucia, con annesso cimitero. Rifletto sulla caducità della vita e cerco, come sempre, di cogliere l’attimo.
Ceno con una grigliata di verdure (rigorosamente accompagnata da formaggi locali) al Belvedere grill-bar, in località Belvedere, da dove si può godere della famosa enrosadira: le Dolomiti si colorano a ogni ora del giorno, ma è al tramonto che raggiungono il loro splendore. Le cime rosa e dorate sembrano un sogno a occhi aperti.
Dove alloggio? All’Albergo Posta, a Villagrande, frazione di Colle Santa Lucia. L’hotel è semplice ma decoroso e dalla finestra vedo tutta la bellezza possibile.
Viaggio sulle Dolomiti: escursione a Passo Giau

Il giorno dopo vado spedita a Passo Giau, uno dei più belli di tutte le Dolomiti. Si vede da subito, nonostante i 29 tornanti che mi fanno sudare l’arrivo.
Ai miei occhi si presenta uno spettacolo fatto di pura roccia, addolcita da prati-moquette su cui pascolano placide mucche. Cammino per ore e – com’è nel mio stile – aggiungo fatica alla fatica: punto al Rifugio Nuvolau, che si trova in cima a una salita mica da ridere. Ma la vista, signori… Da qui è spaziale.
Arrivo sfinita in albergo, pronta solo ad addentare qualcosa e a dormire subito dopo.
Viaggio sulle Dolomiti dell’Alto Adige
Dopo due notti a Colle Santa Lucia, che mi consentono di battere il territorio circostante, mi dirigo a Meltina (o meglio: a Salonetto, sua frazione), in provincia di Bolzano.
Dista circa 2 ore e mezza da Colle Santa Lucia, un tempo che mi consente di ammirare il paesaggio che cambia, addolcendosi.
Prima, però, faccio una serie di pit stop (si chiamano così, giusto?):
- Castello di Andraz – Località Castello, Livinallongo del Col di Lana. Non voglio nemmeno saperne la storia: mi basta il suo imponente, medievale fascino;
- Sottoguda, uno dei borghi più belli d’Italia. Famoso per i tabièi (fienili in legno tipici in tutta l’area di cultura ladina), appare sin da subito un posto dove potermi rifugiarmi per un tempo indefinito;
- Lago di Fedaia, a Canazei. Rimango pochissimo, solo per osservarne rapita le acque turchesi, su cui si specchiano – vanitose – le Dolomiti
Salonetto (Meltina)

Salonetto è come il pugno di un neonato: pochissime case-hotel e nient’altro. Il sogno della mia vita.
Trovo un posto in cui mangiare un’ottima zuppa alle ortiche (accompagnata da succo di ortica) e poco dopo vado a letto. Del resto, è così l’Alto Adige: si vive e si lavora di giorno. La notte? Lasciamola agli abitanti delle metropoli e agli inquieti.
Mi fermo tre notti presso l’hotel Garni’ Reider, godendomi l’atmosfera di un posto fuori dal mondo e quasi un po’ retrò.
Escursioni

Il giorno dopo mi sveglio di buonora e mi dirigo verso gli omini di pietra, specie di piramidi fatte di sassi, la cui storia si perde nel tempo (alcuni parlano di migliaia di anni). Si dice che siano stati costruiti dai pastori, dalle streghe, dai viandanti… Insomma, gli omini di pietra sono un mistero.
Parto da San Genesio e arrivo a destinazione dopo circa due ore di camminata (bella tosta). Menomale che a metà percorso trovo la Malga Möltner Kaser, dove mi abbuffo di canederli allo speck.
Una volta in cima al Monte Schöneck mi ritrovo davanti a queste formazioni incredibili, circondate da mucche e cavalli in libertà.
Di sera, capriolo e polenta da Lanzenschuster, in Via Lanzen.
Bolzano

Il giorno successivo decido di riposarmi un po’: la mia meta è la rovente Bolzano, città mitteleuropea che ha la proprietà di farmi sentire a casa (anche se io, con Bolzano, non c’entro un fico secco).
E poi diciamoci la verità: non si può fare un viaggio sulle Dolomiti bypassando il capoluogo dell’omonima provincia autonoma.
Parto da Piazza Walther e da lì mi dirigo prima al Duomo (chiesa di Santa Maria Assunta) e poi presso la poco distante Chiesa dei Domenicani, famosa per la cappella di San Giovanni, decorata con affreschi di scuola giottesca.
E poi Piazza delle Erbe, la Via dei Portici, il Convento dei Francescani… Non c’è nulla, a Bolzano, che non mi faccia esclamare, manco fosse il paese dei balocchi.
Una breve passeggiata ai Prati del Talvera mi fa invidiare gli autoctoni: non posso che dire “beati loro” davanti a tanta cura per gli spazi aperti.
Infine, le Piramidi di Terra del Renon, nei pressi di Soprabolzano. Percorro il breve Sentiero delle Piramidi e mi fermo – ancora una volta – ad ammirare la natura.
Di sera torno a Meltina e ceno presso la Gasthof St. Ulrich, chiamata così per via dell’attigua e splendida chiesetta, dedicata appunto a Sant’Ulderico.
Viaggio sulle Dolomiti: Riva del Garda
Il mio viaggio termina qua, ma prima di rientrare faccio una deviazione: vado sul Lago di Garda.
Riva del Garda

Un’ora e mezza di macchina e sono a Riva del Garda, splendida cittadina dove l’unione tra lago e montagne è sacra.
Gli amanti del windsurf e della vela si catapultano spesso in questa località chic del Lago di Garda. Io le dedico qualche ora, fermandomi a pranzare al Ristorante Alpino e prendendo, subito dopo, l’ascensore panoramico che collega il centro storico con il bastione di origini veneziane.
Mi vengono le vertigini: durante i pochi minuti della salita guardo l’orizzonte allargarsi sempre di più fino a raggiungere quasi l'”insopportabilità”. Arrivata al bastione, mi faccio inebriare con calma da tanta bellezza e sento di amare sempre più i paesaggi che caratterizzano la nostra Italia.
Dall’alto vedo Piazza III novembre con la sua Torre Apponale, ma anche la rocca, sede del MAG – Museo Alto Garda.
Passeggio sul lungolago mangiando un gelato e pensando alla mia ultima notte fuori, che però non trascorrerò a Riva del Garda. Ve ne parlerò nel prossimo articolo, perché questo splendido borgo non fa parte di un viaggio sulle Dolomiti: sono io che l’ho inserito a forza in questo itinerario, amante come sono della varietà e della scoperta.
Allora, siete pronti ad andare sulle Dolomiti?