Scoprire la Slovenia stando a casa, per trascorrere una quarantena ricca di sogni “viaggerecci”.
Sono stata diverse volte in questo Paese incredibilmente bello. Se fosse un colore, sarebbe il verde; se fosse un sapore sarebbe la panna della Bled Cake; se fosse un odore sarebbe sicuramente quello dell’aria pulita (è lo Stato più green d’Europa!). E se fosse un suono? Sarebbe il silenzio degli spazi aperti e della sua gente discreta, interrotto solo dalle leggende e dalle storie popolari…
Allora, vi va di scoprire la Slovenia in modo sensoriale?
Scoprire la Slovenia in cucina

Scoprire la Slovenia attraverso il gusto è sicuramente uno dei modi migliori per entrare in contatto con questa pacifica perla d’Europa.
Iniziamo dal pane: in Slovenia, come in Italia, ne esistono di diversi tipi. Allora perché non provare a prepararli con le nostre mani, in un periodo in cui in molti ci stiamo cimentando per la prima volta con la cucina casereccia?
Scoprire la Slovenia attraverso il “posmodula”

La ricetta che segue è della Tourist Bled Association.
Postmodula: la ricetta
Impasto
- Farina di frumento
- Acqua tiepida
- Lievito
- Zucchero
- Sale
Guarnizione
- Grasso di maiale della valle di Bohinj spalmabile (ottenibile anche da normali pezzi di pancetta essiccata)
- Aglio tritato in olio d’oliva e formaggio grattugiato
Preparazione
Preparate la pasta con tutti gli ingredienti sopra indicati e lasciatela riposare per mezz’ora. Quindi fate piccoli pani di circa 180 g e lasciateli di nuovo a riposare per circa mezz’ora.
Aggiungere la guarnizione e cuocere (meglio se nel forno a legna).
Scoprire la Slovenia attraverso il “Sourdough bread” (il pane di pasta acida)

Protagonista di questa ricetta è lo chef Ago Špacapan. Il suo ristorante (lo Špacapan, gestito insieme alla madre) si trova a Komen, bellissimo villaggio nel cuore del Carso. Ago e la madre preparano tutto con ingredienti locali, tra cui erbe, verdura e frutta del loro orto.
Segue la ricetta del pane acido, un modo buonissimo per scoprire la Slovenia.
Pre-fermento (starter)
Bisogna unire il lievito con parte dell’acqua e della farina utili a preparare il pane acido. [Importante: è necessario usare una buona farina, possibilmente biologica].
- 10 g di lievito madre
- 20 g di acqua
- 30 g di farina
Perché il tutto diventi vivo, è necessario “nutrire” lo starter per tre giorni, al mattino e alla sera: mettete tutti gli ingredienti nel bicchiere, mescolali e lasciali a temperatura ambiente fino a sera. La sera prendete 50 g di starter; ne restano quindi 10, che ancora una volta bisogna nutrire con 20 g di acqua e 30 g di farina. Ripetere la stessa procedura per tre giorni.
Quello che si toglie è possibile metterlo in frigo: si può usare per le volte successive. Ago lo usa per cucinare lo schmarnn, altro piatto sloveno.

Impasto principale
- 25 g di starter
- 125 g di acqua
- 125 g di farina
Mescolare starter, farina e acqua in una ciotola. Coprire con un panno umido e lasciare il tutto a temperatura ambiente, fino a quando non vediamo le bolle salire. Quando la lievitazione è arrivata alla sua fine, l’impasto è pronto per l’uso (potete acquistare l’antipasto in alcuni negozi gourmet o farlo da soli).
Per questo processo occorrono circa tre ore, ma è meglio lasciar riposare tutta la notte.
Procedimento
- 200 g di starter
- 866 g di farina
- 500 g di acqua
- 24 g di sale
Nella ciotola o nel mixer mettere acqua e lievito acido, mescolare e aggiungere la farina. Impastate per 10 minuti, quindi aggiungete sale e impastate altri 5 minuti.
Mettete l’impasto sul bancone infarinato, coprite con un foglio trasparente e impastatelo un po’ ogni mezz’ora. Dopo averlo fatto quattro volte, quando vedete che ha iniziato a lievitare, dividetelo in pezzi di 500 g. Coprire con un panno umido e lasciarlo riposare per mezz’ora in più.
In dei cestini di legno mettete i panni e infarinateli. Coprite con un foglio trasparente e lasciate lievitare in frigorifero per 12 ore o più.
Scaldate il forno alla massima temperatura. Sulla teglia calda mettere gli impasti, tagliarli in cima con un rasoio e coprire il tutto. Cuocere per 20 minuti, quindi scoprire la teglia e continuare la cottura a 220° per 15 minuti. Dopo aver preso il pane dal forno, farlo raffreddare su un ripiano. Se vi piace la crosta morbida, copritelo con un panno umido.
Scoprire la Slovenia preparando pane tostato, olio di semi di zucca e basilico

Ingredienti
- pane francese
- 1 mozzarella
- Alcune foglie di basilico fresco
- Olio di semi di zucca Kocbek
Preparazione
Tagliare il pane e tostarlo. Tagliare la mozzarella a pezzi e lavare le foglie di basilico. Su ogni pane tostato mettere un po’ di mozzarella e una foglia di basilico.
Condire con alcune gocce di olio su ogni pezzo di pane.
*Una ricetta di Gorazd Kocbek.
Scoprire la Slovenia con il pane alla frutta

Da una ricetta della contadina Karolina Črešnar, di Zreče.
Karolina gestisce una fattoria di 21 ettari con suo marito. Qui allevano pecore, maiali e galline. Insieme gestiscono anche una cava di scisto sulle montagne Pohorje.
Inoltre, Karolina Črešnar prepara un pane già premiato diverse volte. Le piace condividere le sue conoscenze attraverso laboratori per bambini e adulti. È stata anche per molti anni presidente della Society of Female Farmers “Zarja” e ha partecipato al reality show “Farm – un nuovo inizio”.
Ricetta del pane alla frutta
Ingredienti
- 500 grammi di farina tipo 850
- 100 grammi di farina di segale (opzionale)
- 1 cubetto di lievito, acqua, sale
- 150 grammi di prugne secche
- 100 grammi di albicocche
- 100 grammi di fichi
- 5o grammi di noci
- 50 grammi di uvetta
- 150 grammi di mele
- 100 grammi di pere
Preparazione
“Lavorare la pasta e lasciar lievitare per un po’. Di solito io peso l’impasto e aggiungo la stessa quantità di frutta. Tagliare mele e pere e immergerle nel vino, mentre il resto della frutta secca nel rum (meglio per tutta la notte). Dopo la lievitazione, aggiungo la frutta e impasto con cura, lascio lievitare e formo una pagnotta. La metto in un cestino ricoperto di farina e la lascio riposare (per almeno un’ora). Infine, cuocere nel forno a legna o nel forno elettrico per 55-60 minuti”.
Scoprire la Slovenia attraverso la poesia

Ivan Minatti (22/3/1924, Slovenske Konjice – 9/6/2012, Lubiana)
Un eccezionale poeta, traduttore ed editore. Ivan Minatti nacque a Slovenske Konjice (nella parte nord-orientale della Slovenia) e rimase in contatto con la sua città natale per il resto della sua vita. Adorava tornavi e trascorrervi del tempo con la gente del posto, tanto che venne accettato da tutti come un fratello.
Oggi ci si può sedere accanto a lui sulla sua panchina, scolpito dalla scultrice Katja Majer.
Siete tutti invitati a farlo, non appena si potrà tornare a viaggiare. Fate una passeggiata fino alla casa della sua giovinezza, a Celjska ulica, nel centro storico. E quando questi tempi bui finiranno, potrete finalmente godervi un buon caffè al Minatti Coffee, nella Piazza Vecchia. Un modo poetico per passare il tempo.
Ecco la sua poesia più famosa:
A qualcuno devi dare amore

A qualcuno devi dare amore,
che sia erba, fiume, albero o sasso,
a qualcuno devi appoggiare la mano sulla spalla
perché, affamata, si sazi del contatto,
a qualcuno devi, devi,
è come il pane, come un sorso d’acqua,
devi dare le tue bianche nuvole,
i tuoi temerari uccelli di sogno,
i tuoi timidi uccelli d’impotenza
– ma da qualche parte per loro deve
esserci un nido di pace e tenerezza -,
a qualcuno devi dare amore,
che sia erba, fiume, albero o sasso
perché gli alberi e l’erba sanno della solitudine
– i passi vanno sempre lontano
anche se per un attimo si fermano -,
perché il fiume sa della tristezza
– solo che si inchini alla sua profondità -,
perché il sasso conosce il dolore
– quanti piedi pesanti
sono già passati sul suo muto cuore -,
a qualcuno devi dare amore,
a qualcuno devi dare amore,
con qualcuno devi metterti al passo,
stare nella stessa orma –
o erba, fiume, sasso, albero,
silenziosi compagni di viaggio di solitari e stravaganti,
buoni, grandi esseri
che parlano solo
quando le persone restano in silenzio.
15 risposte
Ho trovato il tuo articolo davvero fantastico! E soprattutto utile; in queste giornate di forzato riposo mi metterò a sperimentare le tue ricette… speriamo di non fare troppi pasticci! 🙂
Provaci Teresa e fammi sapere! Se ci riesci, pubblica foto 🙂
Una delle cose che preferisco in assoluto del viaggiare, è scoprire pietanze e tradizioni culinarie diverse dalle mie. Non sono mai stata in Slovenia, ma mi hai fatto venire voglia di andarci solo per i piatti che ci hai presentato in questo post, tra l’altro non sembra nemmeno eccessivamente complicato prepararli, magari ci provo!
No, infatti! Provaci 🙂
Ultimamente mi sono accorta che la Slovenia si sta facendo prepotentemente strada tra le mie letture di viaggio ma mi mancava la parte culinaria. Mi è venuta l’acquolina in bocca e in più mi permette di iniziare a scoprire anche questo aspetto per prepararmi ad un futuro viaggio.
Sono sicura che ci andrai prestissimo 🙂
Sono stata in Slovenia diverse volte in passato, ma non avevo memoria della cucina slovena. E invece mentre ti leggevo mi sono tornati in mente un po’ di profumi e di sapori di allora. Grazie. 🙂
Non posso promettere di provare a replicare queste ricette a casa perché sono un disastro! Mi sa che per il momento posso solo sognarle – soprattutto quel pane alla frutta che mi sembra buonissimo. Proprio la settimana scorsa mi sono messa in testa di andare in Slovenia, dopo aver visto una puntata di Chef’s Table su Netflix dedicata ad Ana Ros e al suo ristorante a Kobarid.
La Slovenia è un Paese tanto defilato quanto bello. Ti piacerà!
Meraviglioso questo viaggio tra i sapori della Slovenia. Ne ho un ricordo bellissimo, di natura e colori forti. Proverò qualche ricetta per ritrovare quelle sensazioni di pace.
Brava Paola, faresti benissimo
La cucina è sempre un aspetto importante durante un viaggio perché ti fa conoscere i sapori, le tradizioni e le usanze della popolazione. Le sperimento sempre, vorrei provare a fare il pane
Non te ne pentiresti 😉
Bellissimo questo format che permette di viaggiare stando anche a casa. Data la presenza di prodotti da forno nella cucina locale, credo che la Slovenia debba diventare una mia prossima tappa anche fisica. 😉
La cucina è sempre una gran consolazione 😀