Ho conosciuto Diana durante un viaggio in Basilicata: merito della Lonely Planet (ideatrice dell’iniziativa), che qualche anno dopo ci ha fatte incontrare anche a Rimini.
E mentre a Matera abbiamo condiviso una giornata tra Sassi e buona cucina, la città romagnola ci ha viste preparare cappelletti e pedalare sulle orme di Fellini.
In entrambe le occasioni, abbiamo avuto modo di parlare molto, soprattutto di viaggi e di tutto ciò che ruota loro intorno. Ho quindi scoperto una viaggiatrice fuori dagli schemi, una donna-unicorno (come mi piace definire le donzelle che seguono sogni e istinto), capace di dividersi equamente tra Milano e il resto del mondo.
Chi non vorrebbe trascorrere sei mesi a lavorare e altri sei a vagabondare?
Ma Diana è anche una travel blogger e giornalista attenta, che cerca autenticità e non viaggi patinati.
Potevo non intervistare uno spirito indomito come il suo?
Intervista a una viaggiatrice: Diana, la globetrotter

Ciao Diana! Partiamo dall’inizio. Dal tuo inizio. Ricordi il primo viaggio? Quello che ti ha iniziato al Viaggio?
Certo, lo ricordo come se fosse ieri nonostante sia passata una vita.
Il giorno dopo l’esame di maturità sono partita da Milano in treno con un’amica per la Germania dell’est (il muro era caduto da un paio d’anni) e lì ho capito che non mi sarei più fermata.
Sei d’accordo con l’espressione “tutto il mondo è paese”?
Per niente. Ogni paese ha la sua cultura e le sue peculiarità e quando parto per un viaggio lascio a casa la mia e cerco di calarmi il più a fondo possibile in quella del paese che visito.
Anche in quelli più prossimi, che riteniamo culturalmente più simili, riscontro grandi differenze. Se l’espressione fosse vera, non spenderei tutti i miei soldi in viaggio.
Con quale popolo ti senti particolarmente affine, vuoi per usanze, vuoi per caratteristiche specifiche?
Mi sento particolarmente affine con i popoli del Sud America, in particolare con la gente di Perù, Colombia e Brasile.
Nonostante siano lontani anni luce da noi (ma pur sempre più vicini rispetto alle popolazioni dell’Africa e dell’Asia) ho un feeling privilegiato con i latini, una sintonia difficile da capire e ancor più difficile da spiegare.

Pensi che sia possibile “viaggiare” in Italia o per te si tratta di un “rimanere” in Italia?
Credo che l’Italia non abbia nulla da invidiare a nessun paese al mondo e che sia meraviglioso viaggiare nella mia terra, per scoprirla e apprezzarla in tutta la sua bellezza. L’unico limite, per quanto mi riguarda, sono i costi elevati rispetto alle mie possibilità.
Lavoro per vivere, non vivo per lavorare, e questa filosofia mi ha spinta anni fa a scegliere di dedicare meno tempo al lavoro e più ai viaggi. Sono sempre stata attratta dai paesi in via di sviluppo, dove con venti euro al giorno (e a volte meno) non ti fai mancare nulla, per cui mi è sempre andata bene.
L’arrivo del Covid non era previsto e mi ha segato le gambe perché in Italia venti euro al giorno ti bastano a malapena per respirare. Detto questo, per quel poco che riesco a girare, me la sto gustando a fondo.
Tu hai girato il mondo in lungo e in largo: questo ti ha avvicinata o allontanata dall’Italia?
Credo mi abbia avvicinata, sia all’Italia che agli italiani. Come ho detto prima, quando parto per un viaggio cerco di spogliarmi di “ciò che sono” e di “mimetizzarmi” con l’altro, ma questo chiaramente richiede un impegno, specialmente perché passo all’estero vari mesi consecutivi, e non è sempre un impegno facile da portare avanti.
Ed ecco che quel che un tempo “schifavo”, oggi lo percepisco diverso, familiare, e ho iniziato ad apprezzarlo come merita.

Quali sono i tuoi luoghi italiani del cuore?
Queste sono le domande che mi mettono in difficoltà perché ce ne sono vari e rischio di scrivere un poema, per cui sarò succinta e ne dico tre, che non sono gli unici e nemmeno necessariamente quelli in pole position, ma sono i primi che mi vengono in mente in questo momento.
L’Alpe Devero, a due passi da casa, in cui ogni tanto vado a riossigenarmi; il Salento (tutto), e non solo perché sono originaria di là ma perché amo i colori, i ritmi, i sapori e la gente che ne fanno uno dei luoghi caldi e accoglienti per eccellenza; Napoli, che nel suo “disordine” rispecchia quella parte di mondo con cui mi sento più in sintonia.
Come ti vedi nei prossimi anni? Viaggiatrice per sempre?
Se non viaggiassi più, sarei una donna finita. È sufficiente come risposta?
Diana in tre parole
Curiosa, eclettica, sognatrice.
Identitikit di una viaggiatrice

Poche domande non bastano certo a inquadrare un mondo (né una persona), ma sono certa che vi siete fatti un’idea di Diana e di cosa significhi, per me, essere una viaggiatrice.
Non mi riferisco tanto alla possibilità di trascorrere alcuni mesi dell’anno lontani da casa, ma alla mentalità con cui si viaggia e – quindi – si vive: amo le menti aperte e curiose, mentre una cosa che non sopporto sono i reportage di viaggio edulcorati, per me privi di interesse.
Viviamo in un mondo in cui palesare positività, sorrisi e vite perfette pare essere la norma. Non viviamo più negli anni ’50, quando uomini e donne erano costretti a mettere in scena famiglie da Mulino Bianco, ma io penso che abbiamo le mani legate anche nei tanto evoluti anni 2000.
In apparenza, ci sono meno costrizioni che in passato, ma dietro alle immagini patinate si nascondono tante anime in subbuglio, in continua ricerca. Ad ogni modo, questo è un altro discorso e lo farò un’altra volta…
Intanto, se volete seguire i viaggi di Diana, non vi resta che leggere La Globetrotter.
12 risposte
Bellissima intervista, ho avuto il piacere di conoscere Diana qualche anno fa a Milano dove ero per lavoro, ed è proprio così una donna meravigliosa, appassionata, carica, che vive ogni viaggio profondamente e che ti trasmette i luoghi con i suoi fantastici racconti.
ovviamente approvo ogni singola parola 🙂
non conosco personalmente Diana ma con i suoi racconti di viaggio ti porta in quei luoghi in cui magari non riuscirai mai ad andare, spero che aprano presto le frontiere per permetterle di prendere di nuovo il “volo”
Anna (polianna)
Glielo (e ce lo) auguro 🙂
Una bella chiacchierata tra le uniche blogger che seguo. Ambedue straordinarie per aspetti diversi, un mix da seguire per capire, imparare, conoscere. Diana l’ho conosciuta sul Web mi ha lasciato senza parole, poi di persona è speciale, è nata una bella amicizia. Sono sicuro che tutto ciò si ripeterà con te Roberta è anche tu mi lascerai senza parole. Ho tanti difetti ma un pregio credo di averlo l’intuito
Credo anche io che tu sia molto, ma molto intuitivo
Che dire… grazie mille!
Ma prego cara 🙂
Che bella intervista!! Non conosco Diana, ma abbiamo molte cose in comune a partire dalle 3 parole con la quale mi descriverei anche io! Ti invidio solo il fatto di aver visitato il sud America, meta che ancora mi manca ma che spero di visitare presto.
Contenta che ti sia piaciuta 🙂
Lo spero di cuore! Già sai dove volerei…
Lo so, lo so… 😉