Inghilterra on the road – parte 2.
Se mi chiedete quale sia il posto che ho preferito in Cornovaglia, vi rispondo con il primo che ho visitato: Boscastle. Lo faccio solo per evitare di fare una scelta ardua.
Ma partiamo dall’inizio.
La mattina del mio compleanno, come vi ho accennato nel precedente articolo, mi sono svegliata al Jamaica Inn di Bolventor e, con l’altra metà del blog, ho deciso di trascorrere la giornata tra scogliere e brughiera. Sono dunque partita da Boscastle, villaggio di cui ricordo il verde e l’azzurro intensi, punteggiati da case bianche e “grigio inglese”. Un grigio caldo, però, che promette scones burro e marmellata e affetti sinceri.
Viaggio in Inghilterra
Boscastle
Appena scesa dalla macchina, mi sono messa a correre come una bambina in direzione dell’oceano. Per arrivare a osservare l’Atlantico dall’alto, ho dovuto percorrere un sentiero che è un piacere anche solo guardarlo: una stradina costeggiata da paperelle e barche in secca.
Perché a Boscastle, come nel resto della Cornovaglia, vigono le leggi delle maree. Infatti, le barche arenate al mattino le vedi galleggiare nel pomeriggio e, magari, prendere il largo alla sera. Ed è come una di quelle barche che io mi sento. Percepisco, andando avanti con gli anni, che la libertà è sempre più vicina (i 20 anni sono sopravvalutati, secondo me).
Una cabina telefonica tutta rossa, un bar che sembra uscito dal libro delle fiabe, dei negozi ricoperti di fiori sui davanzali. In altre parole, l’Inghilterra che mi aspettavo. Vale a dire, quella dipinta similmente dalle parole di Virgnia Woolf ma anche da quelle di Frances Burnett (Il Giardino Segreto).
Mi sono quindi fermata giusto il tempo di respirare l’aria dell’oceano e la libertà dei gabbiani e di mangiare un pie, tipico pasticcio inglese, ripieno di qualunque ingrediente.
Tintagel
Dopodiché mi sono sono diretta a Tintagel. Questo luogo è vertigine e, soprattutto, leggenda. Qui sorge il castello associato alle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Qualcuno sostiene che proprio qui nacque il leggendario re.
Il luogo è indubbiamente mistico. Adesso provo anche a spiegarvi il perché.
Dopo una lunga discesa a piedi, io e l’altra metà abbiamo deciso che visitare Tintagel senza dare un’occhiata al suo celebre castello sarebbe stato sacrilego. Abbiamo quindi pagato il biglietto d’ingresso e percorso stradine ripide e scalini pericolosi, che con la pioggia diventano killer. Del resto, cos’altro c’era aspettarsi da un luogo che profuma di mito? Qualcosa di facile?
Mentre salivo e scendevo non senza fiatone, mi arrivavano le telefonate per il mio compleanno. “Grazie mille” – dicevo, mentre intanto sbirciavo l’Atlantico aprirsi davanti a me da tutti i pertugi di questi fantastici ruderi, secondo alcuni di origine celtica, secondo altri di chiara impronta romana.
La passeggiata tra le mura di questo luogo, ad ogni modo, è memorabile: camminerete infatti su vasti spazi erbosi a picco sull’oceano e, ogni tanto, adocchierete qualche cartello con le spiegazioni archeologiche del punto in cui vi trovate.
Io ho anche assistito a uno spettacolo teatrale per bambini e a una sorta di rito a opera di un gruppo di uomini e donne tedesche biancovestiti. Che sia sia trattato di preghiere a Odino o a pratiche da figli dei fiori, non lo sapremo mai.
Port Isaac, il porto più romantico d’Inghilterra
Port Isaac è romanticismo puro. Si tratta, infatti, di un villaggio sull’oceano, di un porticciolo famoso per i suoi granchi e la spiaggetta circondata da case che ricordano i quadri di Edward Hopper. Direi, quindi, che è il posto ideale in cui fare merenda il giorno del proprio compleanno. Una merenda a base di cream tea (the con il latte accompagnato da scones, specie di piccole brioches da riempire con burro e marmellata).
Questo posto mi ha rimessa al mondo. Passeggiare tra porte colorate e davanzali pieni di fiori, circondata da bar e ristorantini invitanti è stato infatti un toccasana. I gabbiani, quel grigio e quel verde che fanno tanto Inghilterra… Tutto era nella sua giusta posizione, quella che ogni oggetto della nostra vita vorremmo assumesse.
Cenare in Inghilterra: la bellezza di Newquay
In conclusione, avrei voluto visitare Newquay anche di giorno ma direi che posso anche accontentarmi di aver “solo” cenato in uno dei suoi ristoranti sul mare. A The Fish House ho mangiato raffinati piatti a base di pesce in un’atmosfera informale, quasi da surfisti.
Che ne dite allora? I quarant’anni sono stati festeggiati a dovere? 😉
Comunque, non perdetevi il prossimo post sulla mia Inghilterra on the road!
Inghilterra: la mappa da Bolventor a Newquay
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11 risposte
Festeggiari benissimo! Sai quanto mi piacciono i villaggi di pescatori con casette tipicamente britanniche? Adoro ?
Un viaggio che prima o poi vorrei fare!
Fallo quanto prima! Ti seguirò 😉
Inutile dirti che anche io ho amato alla follia Boscastle che è stata la mia base per alcuni giorni. Quelle barche lungo l’estuario del fiume durante la bassa marea mi hanno letteralmente incantata. Di Tintagel sono rimasta stregata dal verde lussureggiante e dalle rovine abbracciate dalla foschia in una piovosa giornata di luglio. Non l’avrei mai detto, non essendo un’appassionata di UK, ma è stato uno dei viaggi più belli mai fatti
Impossibile rimanere indifferenti di fronte alle scogliere della Cornovaglia. Bisognerebbe avere un cuore d’acciaio
Bei posti, che mi piacerebbe vedere per “assaporare” quella parte di UK meno metropolitana, più tipica.
Ti piacerebbero, Bruna!
Hai festeggiato davvero alla grande! E si da neo quarantenne sono d’accOrdo con te…i 20 sono decisamente sopravvalutati! Che spettacolo questi paesaggi che sicuramente visiterò ?
Te lo auguro Simona! Eh sì… Questa storia dell’età ha davvero stancato
Che bel modo di festeggiare i 40! Il posto sembra davvero pacifico, lo terrò’ a mente!
Pacifico e vivo. Sì, splendido
Io adoro le isole britanniche! La Cornovaglia però mi manca. Devo assolutamente vedere Tintagel, ne sento parlare da tanto e vedo che si tratta davvero di un posto magico <3