Nel XVII secolo, i rampolli dell’aristocrazia potevano permettersi di fare il Grand Tour, ossia un lungo viaggio che aveva lo scopo di iniziarli alla vita, intesa come un perfetto mix tra piaceri e sapere.
Indovinate qual era la meta prediletta? L’Italia. Inutile che vi spieghi i (tantissimi) motivi.
Allora perché non fare anche noi un Grand Tour, prendendo spunto dal viaggio in Italia di Goethe e dei tanti gentiluomini che amarono il Bel Paese?
Vi invito a salire sul mio calesse e a osservare da un ipotetico finestrino paesaggi e cultura su cui puntare occhi e cuore, come novelli letterati in cerca d’ispirazione.
Grand Tour d’Italia: il nord
Ora, immaginate di essere un rampollo dell’aristocrazia europea seicentesca. Adesso staccatevi dalle gonnelle di mammà e dai baffoni di papà e imbarcatevi con un bagaglio di malinconia e curiosità. Oppure – a seconda delle preferenze e delle convenienze – fatevi trasportare via terra da quattro purosangue, chiesti in prestito al vostro ricco zio.
A seconda del vostro mezzo di trasporto, il Grand Tour d’Italia avrà come prima tappa Genova o Torino.
Siccome sono già stata su una nave ma mai in calesse, io e voi partiremo dalla città sabauda.
Torino
Il nostro Grand Tour d’Italia, quindi, parte dal capoluogo piemontese, che io ho avuto la fortuna di visitare due anni fa.
Se fossimo i famosi rampolli di cui sopra, Torino soddisferebbe molte necessità. Il nostro destino è diventare leader dell’Europa futura? Nessuna città italiana, più di Torino, potrà insegnarci lo stile sofisticato che dovremo esibire nei vari incontri a corte.
Basti osservare i suoi viali, caffè e palazzi (soprattutto il Palazzo Reale) per rendersene conto.
- Passeggiate in Piazza Castello
- salite sulla Mole Antonelliana
- visitate il Museo Civico di Arte Antica, il Museo delle Antichità Egizie (o il Museo GAM, se avete uno spirito moderno)
- entrate nel Duomo di San Giovanni e pregate di fronte alla Sacra Sindone
- trastullatevi nel Parco del Valentino
- immaginate di partecipare a un ballo nella Reggia di Venaria.
- Infine, raccogliete i vostri pensieri di fronte a un bicerin.
Ora siete pronti a salire sul calesse in direzione di…
Milano
Si vede che non sono un rampollo dell’aristocrazia europea del 1600: non ho mai visto dal vivo l’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci. A Milano bisognerebbe andare anche solo per osservare questo capolavoro dell’arte pittorica italiana. Che Grand Tour sarebbe altrimenti?
L’opera di Leonardo si trova nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, nell’omonima piazza.
Già che ci siete, o miei rampolli, non mancate di
- meravigliarvi davanti al Duomo
- visitare il Museo del Novecento e la Pinacoteca di Brera
- solcare le acque dei Navigli
- sentirvi a casa al Castello Sforzesco
- percepirvi piccoli nella Galleria Vittorio Emanuele
- genuflettervi nella Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore o nella Basilica di Sant’Ambrogio.
Molte di queste bellezze non esistono ancora, nel ‘600. Noi non diremo a nessuno di queste brevi incursioni nel futuro, pronti come siamo a partire per…
Genova
Un Grand Tour d’Italia che si rispetti non può prescindere da Genova, visto che i rampolli che prediligevano i viaggi via mare è nel capoluogo ligure che approdavano.
Nonostante molti la considerino ancora malfamata, i segni dell’aristocrazia sono ben visibili nei Palazzi dei Rolli (in Via Balbi e Via Garibaldi).
Ma i veri rampolli – si sa – amano anche i peccati capitali. Ecco perché vi consiglio di perdervi tra i caruggi, che mantengono vivo lo spirito profano di Genova. Solo dopo potrete recuperare il vostro animo poetico
- osservando il mare presso la Lanterna (il faro), i suoi animali all’Acquario, le sue imbarcazioni al Museo del Mare (Galata), la sua vita al Porto Antico
- per gli amanti dell’architettura sacra, la Cattedrale di San Lorenzo è imperdibile.
Dopo un piatto di pasta al pesto, sarà la volta di…
Padova
Potreste studiare a Palazzo Bo, se foste dei rampolli viziati: un tempo, infatti, era sede dell’università della Repubblica di Venezia, frequentata da studenti di tutto il mondo.
Oggi dovrete “accontentarvi” di visitare il Teatro Anatomico con reverenziale rispetto: qui, infatti, gli studenti di medicina assistevano alla dissezione dei cadaveri. Di quel periodo ci rimangono 40 ritratti di studenti stranieri e alcuni teschi di emeriti professori.
Prima di ripartire, vi aspettano
- la Cappella degli Scrovegni (con i suoi giotteschi affreschi)
- la Basilica di Sant’Antonio
- Piazza delle Erbe e della Frutta
- Palazzo della Ragione (un tempo tribunale)
- Prato della Valle (in foto)
- il Duomo
- il Battistero.
Venezia
A Venezia mi sentirei come a casa, se fossi una rampolla: sarebbe la mia città preferita al mondo.
Del resto, i rampolli – come me – amavano sognare, perdersi tra le immagini esotiche che Paesi come l’Italia suscitavano loro.
La Serenissima era (ed è) la città più adatta a chi ama inseguire “romantiche” fantasie: a Venezia era tutto un fiorire di donne dai facili costumi e di cicisbei (antica versione dei toy boys), che le locali nobildonne indossavano spesso e volentieri come accessori.
Cosa fare durante un Grand Tour? Avvertire la sindrome di Stendhal alle Gallerie dell’Accademia, per esempio. In realtà, a Venezia Stendhal si scomoderà parecchie volte di fronte
- al Palazzo Ducale
- al Campanile
- alla Chiesa di Santa Maria della Salute
- alla Basilica di San Marco.
Superfluo continuare con il Ponte di Rialto e Canal Grande.
Non potete ripartire senza aver prima assistito a un concerto del Teatro La Fenice e aver fatto una sosta al Caffè Florian.
Se non amerete l’Italia dopo Venezia, non la amerete più.
Bologna
Il Grand Tour d’Italia serviva ad acculturare i giovani, giusto? Ecco perché Bologna veniva inserita nell’itinerario: la città emiliana era sede dell’università più antica del mondo.
Io, rampolla come non mai, sono stata già volte nella città rossa d’Italia e ne ho apprezzato non solo le torri ma anche
- Piazza Maggiore
- la Basilica di Santo Stefano
- l’Archiginnasio
- i canali
- la Pinacoteca Nazionale
- la Chiesa di Santa Maria della Vita
- i portici di San Luca.
A Bologna potete abbandonarvi ai piaceri della cucina come non ci fosse un domani.
Grand Tour d’Italia: il centro
Il centro è pane per i denti dei rampolli del Grand Tour d’Italia e per i loro discendenti.
A partire da…
Firenze
Quale città è più adatta al Grand Tour di Firenze?
Qui i giovani dell’aristocrazia potevano riempirsi gli occhi con arte e bellezza a volontà attraverso:
- il Duomo
- il Campanile di Giotto
- il Battistero
- la Cupola del Brunelleschi.
E ancora:
- Ponte Vecchio
- Palazzo Vecchio
- gli Uffizi
- la Cappella Brancacci
- la Basilica di Santa Croce
- quella di Santa Maria Novella e
- la Galleria dell’Accademia.
Camminare a Firenze equivale a camminare in un dipinto.
Roma
Roma non poteva non affascinare i viaggiatori antichi, dediti alla cultura, al buon cibo, ai vizi e all’arte. Roma è ancora tutto questo. Vita allo stato puro.
Roma caput mundi, Roma capoccia (a seconda della classe sociale di provenienza, pronunciate la prima o la seconda espressione).
Ai tempi del Gran Tour d’Italia, gli archeologi scavavano e se pensate che ancora non hanno smesso (e che, ogni tanto, sbucano rovine qua e là), capite la quantità di pietre antiche, tesori e ricchezze che si trovano in quella che non a caso è la capitale d’Italia.
Dirvi come godere del vostro Grand Tour a Roma è quasi superfluo. Però vi fornisco volentieri qualche consiglio su cose che talora sfuggono agli odierni viaggiatori:
- visitate i Musei Capitolini e/o i Musei Vaticani
- salite sur Cupolone
- preparate i nervi alla visione notturna del Pantheon (l’emozione può risultare eccessiva)
- godete di una Fontana di Trevi insolitamente vuota a causa dello spopolamento turistico (chissà quanto durerà ancora…).
- fatevi fare un ritratto a Piazza Navona
- noleggiate una barca a Villa Borghese
- fatevi corteggiare a Piazza di Spagna
- affondate i denti nei tonnarelli cacio e pepe.
E se volete fare un Grand Tour insolito, leggete il mio articolo sulle cose insolite da fare a Roma.
Grand Tour d’Italia: il sud
Per concludere questo meraviglioso Grand Tour d’Italia, possiamo adesso spostarci a sud. E precisamente a…
Napoli
I rampolli non erano poi così coraggiosi. Considerate che Napoli, come Genova, non godeva di una grande fama a quell’epoca. Oggi, per fortuna, le cose sono cambiate, ma anche ai tempi dei vari Goethe c’era qualcuno che osava spingersi ai piedi di un Vesuvio particolarmente inquieto.
Napoli era la città “creativa” (per usare un termine moderno) per eccellenza: gli attori della commedia dell’arte, i cantanti dell’opera nonché i cittadini affascinavano gli affettati e timorati europei.
- Agli amanti della scultura, consiglio il Cristo Velato, custodito nella Cappella Sansevero
- agli estimatori dell’antichità, il Museo Archeologico
- a chi ama le sorprese, la Napoli Sotterranea e la Galleria Borbonica
- a chi cerca la fede, il Duomo e il Tesoro di San Gennaro
- a tutti, Piazza del Plebiscito, il Palazzo Reale e la vera pizza napoletana.
Per tutto il resto, c’è la mia dichiarazione d’amore alla città.
Il Grand Tour d’Italia termina qua. Ma non dimenticatevi che l’Italia è un modo di vivere, uno stato d’animo, un insieme barocco di cultura alta e cultura “bassa”, di sacro e profano, comunità, calore e atmosfera, delinquenza e incuria, estasi per le papille gustative e l’anima.
12 risposte
Quanta verità nel tuo ultimo passo sull’italianità, una bella carrellata di luoghi cari ai rampolli aristocratici del passato, mi piace proprio questo Grand Tour d’Italia!
Grazie mille Arianna 🙂
Wow bellissimo! E sono contenta del fatto che sono stata in tutte queste città da te menzionate, tranne Napoli (che vorrei tanto vedere).
Ho anche abitato a Torino, è ricca di cose da vedere. Attualmente invece vivo in provincia di Padova, un’altra bella città. Della Basilica di Sant’Antonio c’è poco da dire, di una bellezza sconvolgente! Invece, proprio domani finalmente visiterò la Cappella degli Scrovegni, non vedo l’ora!
Wow, beata te che la vedrai dal vivo!
Magari poter caricare la macchina e partire subito! In queste settimane mi sono “limitata” a rivisitare Venezia e Padova, ma spero di muovermi presto fuori regione alla riscoperta del nostro bellissimo Paese! È sempre un’emozione ????
Basta lasciarsi sorprendere…
Tutte tappe molto interessanti, spero di visitare presto Bologna che mi incuriosisce molto e che avevo in programma durante il periodo di lockdown
Ti stupirà 😉
Tra le altre località del Grand Tour al Sud non bisogna dimenticare Paestum. Goethe passo anche di qui e si innamorò dell’area archeologica da poco scoperta.
Paestum, un sogno che devo ancora avverare…
Mi è piaciuto molto questo Grand Tour d’Italia. Alcune delle città che hai citato le ho visitate, almeno una volta nella vita. Altre non ho ancora avuto modo, ma lo farò sicuramente!
Ne sono felice 🙂